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Africa verso un unico mercato digitale

La comunicazione è sempre stata un vettore di sviluppo

È il movimento di persone, beni e servizi da un punto all’altro. Con la globalizzazione, la comunicazione elettronica è diventata uno strumento di coesione globale e regionale.

Nonostante i progressi tecnologici di questo secolo, le barriere non sono scomparse:

  • la mancanza di accesso ai moderni strumenti di comunicazione per i poveri
  • le differenze nei costi di accesso a questa tecnologia da una regione all’altra
  • le normative nazionali in cui ogni Stato cerca di proteggere se stesso
  • la tendenza di alcune aziende di telecomunicazioni a limitarsi al territorio in cui operano
  • la mancanza di collaborazione tra aziende e governi

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Le barriere tecnologiche e digitali devono ancora essere abbattute se vogliamo garantire l’accesso universale alle comunicazioni digitali.

Zambia, Zimbabwe, Botswana e Malawi, membri della Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Meridionale (SADC), hanno appena firmato un accordo congiunto per abolire le tariffe di roaming mobile. È la prima volta in Africa. La misura entrerà in vigore nell’agosto 2023.

L’abolizione delle tariffe di roaming mobile

L’iniziativa mira a consentire agli utenti di telefonia mobile di rimanere connessi quando viaggiano al di fuori del paese di copertura della propria rete nazionale senza costi aggiuntivi. Come concordato tra le quattro nazioni, questo progetto dovrebbe ridurre i costi, facilitare e migliorare la libera circolazione di persone, beni e servizi, accelerando e rafforzando il commercio.

In questo modo, questi Paesi partecipano al desiderio comune di creare un’area di rete unica (ONA) per avvicinarsi a un mercato digitale unico. I Paesi della SADC stanno negoziando dal 2014 per attuare un progetto di tariffa unica di roaming. Nel 2019, 13 Paesi su 15 avevano già aderito a questo progetto.

Eliminare gli ostacoli e le difficoltà ai passaggi di frontiera

L’obiettivo di questo progetto era quello di eliminare essenzialmente le rigidità legate alle barriere commerciali e alla cooperazione regionale. L’introduzione di posti di frontiera unici è stato uno dei progressi compiuti nell’ambito di questo progetto. Come dichiarato dal Ministro della Tecnologia e della Scienza dello Zambia, l’abolizione delle tariffe di roaming per le chiamate renderà la regione una delle prime, se non la prima, ad optare per questa soluzione. Altre organizzazioni regionali come l’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) e l’EAC (Comunità dell’Africa orientale) sono intenzionate a seguire l’esempio e ad attuare iniziative simili.

Questo perché l’accesso digitale è ancora limitato nel continente. Gli investimenti in infrastrutture per garantire la connettività sono essenziali. Gli investimenti pubblici sono necessari per raggiungere l’accesso universale alla banda larga entro il 2030. Se osserviamo attentamente le cifre, circa due terzi del continente non hanno accesso a Internet. In Africa occidentale e centrale, nel 2022 solo il 34% della popolazione aveva una connessione a banda larga.

I segnali incoraggianti sono ovunque

In futuro, le commissioni economiche regionali dovranno svolgere un ruolo chiave nell’accelerare la digitalizzazione e i gruppi africani dovranno intensificare gli sforzi per incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri. Una sfida per il futuro?

Su scala continentale, si tratta di un processo che dovrà comportare un rinnovato impegno per l’integrazione transfrontaliera, favorevole alla creazione di un mercato digitale unico per l’Africa. Questa collaborazione regionale sarà essenziale per generare le economie di scala, gli effetti collaterali di rete e la cooperazione necessari per rendere più competitive le imprese digitali africane.

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Per rafforzare la cooperazione internazionale, negli ultimi dieci anni circa i Paesi della SADC hanno cercato di promuovere progetti di interesse comune in diversi settori. Un esempio recente è rappresentato dagli sforzi congiunti di Zambia e Botswana. Nel maggio 2021, i due Paesi hanno inaugurato un ponte che li collega attraverso il fiume Zambesi. Il ponte Kazungula è il risultato di considerazioni geopolitiche quanto di ambizioni economiche. Vi sono poi altri progetti nel settore energetico. Il progetto Batoka, che prevede la costruzione di una diga e di una stazione idroelettrica sul fiume Zambesi con una capacità potenziale tra i 1.600 e i 2.000 MW (Mega Walt) di elettricità, da condividere tra Zambia e Zimbabwe.

La promozione di questi progetti tra i Paesi della regione dimostra ancora una volta, in termini politici, commerciali e sociali, che l’unità è fondamentale per lo sviluppo continentale. È questo il ruolo che l’Unione Africana dovrebbe sempre più svolgere, promuovendo un’Africa integrata, prospera e pacifica. Aiutando le organizzazioni regionali a concentrarsi maggiormente sulla ricerca di soluzioni africane comuni ai problemi africani.

Uniti insieme, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per affrontare i conflitti e i mali che affliggono la società. Si deve investire per aumentare la produttività della nostra terra e raggiungere la sicurezza alimentare, promuovendo l’accesso alla salute e all’acqua potabile. Lavorare per la pace e la stabilità come prerequisito per lo sviluppo. Il libero scambio può crescere solo in un clima di cooperazione, rafforzando l’integrazione attraverso il miglioramento del flusso degli investimenti.

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Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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