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Nuove industrie in Uganda grazie agli scarti delle banane

L’innovazione tecnologica e la creatività artigianale trasformano gli scarti in prodotti sostenibili

In Uganda, i rifiuti di banana stanno diventando sempre più un’opportunità economica vitale, consentendo lo sviluppo di nuove industrie e tecnologie per trasformare i gambi di banana in fibre per stoppini e prodotti tessili e artigianali sostenibili.

Le banane sono sempre state una delle principali fonti di rifiuti, con grandi tonnellate che finiscono in discarica dopo la raccolta e la lavorazione. Ogni stagione del raccolto, i gambi delle banane vengono gettati via, con conseguenti problemi ambientali per i coltivatori di banane. Questo perché in Uganda, come in altri Paesi della regione, il sistema di riciclaggio dei rifiuti non è molto sviluppato.

Tuttavia, si nota già il desiderio di proteggere l’ambiente attraverso un approccio di economia circolare. La dimensione ambientale è quindi un fattore importante per lo sviluppo, come presentato dall’economista Kate Raworth (The Donut Theory: Tomorrow’s Economy): raggiungere lo sviluppo senza distruggere l’ambiente e la biodiversità. Le basi per un’economia sostenibile.

In Uganda sta emergendo una nuova tecnologia per generare risorse dai rifiuti. Nel tentativo di migliorare questo processo, i piccoli produttori di banane dell’Uganda hanno collaborato con il settore locale dell’ingegneria non formale per sviluppare una macchina di estrazione che facilita la lavorazione della fibra di banana.

In questo modo, l’industria nazionale della fibra di banana mira ad aumentare la produzione di prodotti ecologici meccanizzando parte del processo produttivo, pur mantenendo oltre il 60% di processi manuali. L’Uganda mira a diventare un centro di eccellenza per la produzione di prodotti sostenibili e rispettosi dell’ambiente in Africa.

uganda banane (2)

Diverse start-up, tra cui quella ugandese TexFad, hanno cercato di sviluppare un processo di trasformazione degli scarti di banana in prodotti biodegradabili e stanno già cercando di espandersi investendo in nuovi mercati, in particolare negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna. Questa innovazione tecnologica rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela dell’ambiente. L’ambizione a lungo termine di TexFad è quella di diventare un centro di eccellenza in Africa per la creazione di tessuti sostenibili e di trasformare la fibra di banana in un tessuto morbido come il cotone.

Va notato che i primi esperimenti di lavorazione della fibra di banana sono iniziati con la creazione di un’impresa per sostituire le ciocche di capelli sintetiche importate con un’alternativa organica locale. L’imprenditrice ugandese Juliet Tumisiime, fondatrice di “Cheveux Organique”, è specializzata nella trasformazione delle fibre di banana in extension. Dai campi di banane, le fibre vengono tagliate e divise prima di essere trasportate in fabbrica per la lavorazione. Vengono quindi inserite in una macchina di estrazione che crea fili di fibra. Il materiale ottenuto viene essiccato al sole, quindi bollito e confezionato.

La produzione di banane è aumentata nel corso degli anni, passando da 6,5 tonnellate metriche nel 2018 a 8,3 tonnellate metriche nel 2019, secondo i dati dell’Uganda Bureau of Statistics. Gli agricoltori godono di maggiori entrate grazie al riciclo dei loro scarti di banana e producono più di 30.000 metri quadrati di tappeto ogni anno. Da parte loro, gli artigiani locali stanno sperimentando modi per trasformare la fibra di banana in extension per capelli e in tessuti simili al cotone adatti all’industria dell’abbigliamento e della moda.

In questo modo la produzione di banane diventerebbe un’attività molto redditizia in Africa. Tutto può essere recuperato e riciclato. Investire nel settore delle banane oggi sta diventando una fonte di creazione di posti di lavoro e di innovazione. Il mercato delle banane è molto prolifico, vista l’elevata domanda di questo prodotto a livello mondiale. C’è una forte domanda di prodotti a base di banana, come patatine fritte, succo di banana, birra alla banana (molto richiesta in Ruanda) e marmellate di banana, che vengono prodotti in Africa ed esportati anche al di fuori del continente.

I vantaggi di investire nell’industria delle banane in Africa sono enormi. La banana sta diventando un’idea commerciale molto promettente. Oltre a guadagnare dalla vendita di banane fresche, i coltivatori di banane hanno anche il vantaggio di guadagnare dalla vendita degli scarti delle piante di banano, che una volta riciclati sono anch’essi una fonte di reddito.

Questo Paese è considerato il secondo produttore e consumatore di banane al mondo, con una produzione annuale che supera i 10 milioni di tonnellate. Oltre il 75% della popolazione dipende dalle banane come alimento di base e la produzione di banane contribuisce al 28% del prodotto interno lordo.

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni