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Senegal: verso una mobilità ecologica nella capitale Dakar

Nelle principali città africane, respirare l’aria è due volte più letale che nel resto del mondo

Secondo uno studio dell’ONG britannica Clear Air Fund, ciò è dovuto alla mancanza di alternative all’automobile, ai veicoli vecchi e altamente inquinanti ancora in circolazione, alla presenza di industrie minerarie vicino alle città e alla combustione a cielo aperto dei rifiuti.

Lo studio raccomanda ai governi di investire nel trasporto pubblico, introducendo mezzi di trasporto ecologici, e di monitorare la qualità dell’aria, soprattutto perché l’esodo rurale si sta intensificando. Secondo lo studio, entro il 2060, più del 65% della popolazione del continente dovrà vivere nei centri urbani.

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Il governo senegalese si è impegnato a mettere in circolazione autobus a gas naturale

Si tratta di un nuovo progetto di trasporto pubblico in cui il governo vuole investire e portare i servizi di trasporto pubblico sotto la sua ala.

In una città come Dakar, dove il traffico e l’inquinamento sono estremamente densi, decongestionare il traffico con l’introduzione di autobus a gas ed elettrici è uno dei principali obiettivi che il CETUD si è posto con il lancio del Bus Rapid de Transport (BRT).

Si tratta di un progetto che richiede grandi investimenti per consentire al governo di attuare la sua politica di trasporto pubblico nei principali agglomerati urbani. Con questo progetto, il Senegal si appresta a distribuire 400 autobus a gas naturale per incrementare la mobilità, a partire dalla capitale Dakar e dalla sua periferia per poi estendersi alle altre città del Paese.

Thierno Birahim ha confermato che il Senegal ha già ottenuto i finanziamenti per questo terzo progetto di trasporto pubblico nella regione di Dakar

Secondo Thierno Birahim AW, direttore generale del Consiglio esecutivo per il trasporto urbano di Dakar (CETUD), questa prima fase è solo una tappa di un vasto programma che mira a fornire una flotta di 1.000 autobus a gas naturale o elettrici, seguendo l’esempio di altre capitali africane che hanno già intrapreso questa corsa per mettere in strada autobus elettrici prodotti localmente, come la Nigeria, e altre che hanno firmato contratti con aziende cinesi per la fornitura di autobus elettrici per il trasporto pubblico. Ha poi aggiunto che la ristrutturazione complessiva della rete di trasporto pubblico consentirà di realizzare, nella prima fase, una rete di 40 km composta da 14 linee.

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Questo nuovo investimento integrerà i servizi di trasporto pubblico gestiti da Dakar Dem Dikk (DDD), il TER (Train Express Régional) e il BRT (Bus Rapid Transit), la cui entrata in servizio era prevista per dicembre 2023 ma che potrebbe essere posticipata a causa degli atti di vandalismo che hanno scosso Dakar all’inizio di giugno.

Secondo uno studio del CETUD, questi diversi servizi ridurranno il dominio degli operatori privati nel mercato del trasporto pubblico della capitale, dove la domanda è stimata in quasi 7,2 milioni di utenti al giorno.

I nuovi veicoli ecologici dovrebbero contribuire a migliorare la qualità dell’aria e le condizioni di vita della popolazione

Il gas naturale, pur essendo un combustibile fossile, genera emissioni di anidride carbonica (CO₂) inferiori del 30-50% rispetto al carbone e al petrolio. L’autobus a gas naturale fa quindi parte dello sviluppo di una mobilità rispettosa dell’ambiente. Questo progetto eviterà l’emissione di 59 tonnellate di CO₂ all’anno.

Il governo senegalese ha poi annunciato l’arrivo di 121 autobus elettrici dotati di batterie da 563,8 kWh per un costo totale di 128 miliardi di franchi CFA (circa 194 milioni di euro), finanziato dal gruppo industriale francese Meridian, specializzato nello sviluppo e nella gestione di progetti di infrastrutture pubbliche. La flotta sarà accompagnata dall’installazione da parte del produttore cinese CRRC Corporation di 23 stazioni di ricarica in 14 comuni di Dakar.

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La transizione verde sta diventando sempre più un’opzione per affrontare i problemi ambientali del pianeta in questo secolo

L’importante è aumentare la consapevolezza collettiva delle persone. Tutti noi dobbiamo sentire che i problemi ambientali che dobbiamo affrontare sono per noi e per le generazioni future e che, gestendo le questioni ambientali, possiamo giudicare meglio i programmi politici di chi ci governa.

Uno dei ruoli attivi dei cittadini di una città è quello di fare una campagna per vietare i mezzi di trasporto inquinanti o di optare maggiormente per una mobilità ecologica? Sì, è tempo di adottare una nuova cultura ecologica. Come si legge nell’Enciclica Laudato Sì (n. 111), la cultura ecologica dovrebbe essere un modo diverso di vedere le cose, un modo di pensare, una politica, un programma educativo, uno stile di vita, una spiritualità per un domani migliore.

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Spazio Spadoni

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