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Vaccinazione nella RD Congo. Verso l’eliminazione del fenomeno della “dose zero”

Vaccini: nell’ultimo decennio la ricerca si è intensificata

Scienziati e ricercatori di tutto il mondo continuano a collaborare per trovare nuovi vaccini e proporre soluzioni per combattere le malattie infettive che ancora oggi causano epidemie e milioni di morti.

Diverse malattie infettive che colpiscono l’Africa, come l’Ebola, la febbre dengue, l’HIV-AIDS, l’epatite C, la malaria e altre, sono al centro di un’intensa attività di ricerca.

Superare la resistenza ai vaccini

I vaccini sono il mezzo più efficace per proteggere se stessi e chi ci circonda da alcune gravi infezioni. Tuttavia, la resistenza persiste tra la popolazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. In queste aree, la vaccinazione solleva molte domande: “Come funzionano i vaccini? Perché somministrare più vaccini contemporaneamente?”. “Perché rendere obbligatori alcuni vaccini e non altri? “Gli effetti collaterali dei vaccini non sono pericolosi?

A ciò si aggiungono l’isolamento di alcune aree, l’impraticabilità di molte strade, i problemi di sicurezza, la mancanza di attrezzature conservative come i frigoriferi, l’assenza di personale ben addestrato… Tutti questi fattori rendono difficile l’accesso ai vaccini.

Come funzionano i vaccini?

La vaccinazione prevede l’introduzione di un microbo completamente innocuo (l’antigene) nell’organismo, tramite iniezione o per via orale. L’organismo reagisce a questo falso microbo producendo delle difese chiamate “anticorpi”. Così, quando l’organismo incontra il vero microbo, può difendersi efficacemente utilizzando gli anticorpi. È importante sapere che i vaccini proteggono solo dalle malattie contro cui il soggetto viene vaccinato (ad esempio, il vaccino antipolio protegge solo dalla poliomielite).

Dopo la vaccinazione, nei bambini possono verificarsi alcuni effetti indesiderati: prurito, febbre, nausea, vomito, diarrea, mal di testa, ecc.
Grazie alla vaccinazione, malattie come il vaiolo sono scomparse, mentre altre infezioni, come la poliomielite, sono diventate molto rare.

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Vaccinazione, il fenomeno della “dose zero” nella RD Congo

Le statistiche del Programma di Immunizzazione Espanso (EPI) mostrano che nella RDC la polmonite è la prima causa di morbilità nei bambini sotto i 5 anni (un bambino soffre in media di 14 episodi di malattia respiratoria all’anno, contro i 6 della popolazione generale), le malattie diarroiche sono al secondo posto (un bambino congolese sotto i 5 anni soffre in media di 6 episodi di diarrea all’anno) e la malaria è la terza causa.

In questo Paese si sta cercando a tutti i costi di sradicare il fenomeno della “dose zero”. Lo scorso aprile, il Ministero della Salute e l’Agence Congolaise de Réglementation Pharmaceutique (ACOREP) hanno pubblicato un rapporto che mostrava che più di 4 milioni di bambini avevano ricevuto zero dosi di vaccini dalla nascita. Si tratta di una situazione di salute pubblica che può portare a numerose epidemie come morbillo, polio e polmonite.

Per porre rimedio a questa situazione, diverse organizzazioni, tra cui l’OMS, l’UNICEF, SANRU e Gavi, stanno organizzando campagne di vaccinazione con l’obiettivo di contrastare l’esplosione di epidemie nella prima infanzia di cui sopra, rafforzando i programmi di vaccinazione di routine e coinvolgendo i vari attori per raggiungere tutti gli strati della società e le aree remote.

La vaccinazione, un diritto e un dovere

La vaccinazione completa e sistematica dei bambini prima del loro primo compleanno è un diritto per il bambino e un dovere per i genitori, lo Stato e la comunità, sia nazionale che internazionale. È obbligatoria per tutti i bambini.

Nella RD Congo, quali vaccini sono raccomandati per i bambini?

La RD Congo raccomanda diversi vaccini per i bambini: il vaccino Bacille Calmette-Guérin (BCG) contro la tubercolosi, il vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP), il vaccino orale antipolio (OPV) contro la poliomielite e il vaccino contro il morbillo (VAR), vaccino contro la febbre gialla (VAA), vaccino contro il tetano materno e neonatale (VAT), vaccino contro la polmonite e la diarrea (Rotatvirus) e vaccino contro la meningite.
Altri tipi di vaccino possono essere introdotti man mano che si rendono disponibili, a seconda delle risorse mobilitate e in conformità con gli standard universali raccomandati dall’OMS per ogni Paese.

In conclusione, tutti gli attori della società devono impegnarsi maggiormente ad agire affinché nessun bambino muoia per una malattia che avrebbe potuto essere prevenuta con un vaccino.

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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