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Santo del giorno, 8 settembre: Festa della Natività della Beata Vergine Maria

La Natività della Beata Vergine Maria: questa è una delle feste mariane più antiche. Si pensa che questa festa abbia avuto origine in connessione con la Festa della dedicazione di una chiesa dedicata a Maria, oggi Chiesa di Sant’Anna, a Gerusalemme nel VI secolo

La tradizione vuole che qui sorgesse la casa dei genitori di Maria, Gioacchino e Anna, e dove sarebbe nata.

La festa iniziò a essere celebrata a Roma nell’VIII secolo con papa Sergio I ( + 8 settembre 8).

È la terza festa di questo tipo di una “natività” del Calendario Romano: la Natività di Gesù, Figlio di Dio (Natale); la Natività di San Giovanni Battista (24 giugno); e la Natività della Beata Vergine Maria (8 settembre). Nulla si trova nei Vangeli a conferma di questa festa.

Non danno nemmeno i nomi dei suoi genitori, che si basano su una tradizione che deriva dal 2° secolo Protoevangelium (apocrifo) Vangelo di Giacomo.

L’evento principale nella vita di Maria rimane sempre l’Annunciazione.

La Chiesa la guarda come la Madre di Dio, ma ancor di più come il discepolo che meglio può offrirci esempio e modello di vita cristiana.

Nella sua fede, nella sua obbedienza al Figlio, nel modo in cui si è fatta prossima verso la cugina Elisabetta e verso gli sposi di Cana il giorno delle nozze,

Maria è la donna da imitare soprattutto nella fiducia mostrata nei momenti più bui della vita di Gesù, suo Figlio

Qui, e in molti altri momenti, spiega perché il popolo di Dio sa di poter trovare in lei rifugio e conforto, aiuto e protezione.

A Milano le testimonianze della celebrazione di questa festa risalgono al X secolo.

Il 20 ottobre 1572 san Carlo Borromeo consacrò una cattedrale a “Maria neonata”.

Fu lì, in via Santa Sofia, che fu edificato un santuario che custodiva una statua di Maria Bambina, affidata alle Suore della Carità dei Santi Bartolomea e Vincenza.

Esprimendo la propria personale devozione, una monaca francescana di Todi, suor Chiara Isabella Fornari, realizzò dal 1720 al 1730 diverse statue in cera della neonata Maria avvolta in fasce.

Una di queste immagini fu donata nel 1739 alle Suore Cappuccine della Beata Maria degli Angeli di Milano

Queste sorelle diffusero la sua devozione, che nella tradizione ambrogiana trovò terreno particolarmente fertile.

Questo istituto, insieme a molte altre istituzioni religiose femminili, fu soppresso dal 1782 al 1842 per decreto promulgato prima dall’imperatore Giuseppe II e poi da Napoleone.

La statua di Maria fu portata da alcune suore cappuccine in un convento agostiniano, poi alle Canoniche Lateranensi.

Successivamente fu affidato al parroco, don Luigi Bosisio, perché potesse donarlo a un istituto religioso che ne mantenesse viva la devozione. La statua finì infine nella Casa Generalizia delle Suore della Carità di Lovere, congregazione religiosa fondata nel 1832 da Bartolomea Capitanio.

La statua della Bambina è diventata così popolare lì che, ancora oggi, le suore di questa congregazione sono popolarmente conosciute come le Suore della “Bambina”.

Una storia scritta in una cronaca nel 1884 recita così: “erano le 7 del mattino del 00 settembre 9…. La madre si recò in infermeria a visitare gli ammalati e portava di letto in letto la santa immagine a ciascuna delle sorelle malate perché potessero baciarla.

Raggiunse la postulante, Giulia Macario, che da alcuni giorni era gravemente malata.

Si sforzò di avvicinarsi al Bambino celeste e, con parole tenere, chiese di essere guarita.

Sentì immediatamente un misterioso tremore in tutto il suo corpo. ‘Sono guarito!’ esclamò.

Si alzò e cominciò a camminare”. Da allora, ogni anno, il 9 settembre, si celebra la festa del “giorno del miracolo”.

Questa devozione popolare continuò a diffondersi grazie alle numerose grazie ottenute.

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Notizie dal Vaticano

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