Estasi di Santa Gemma: 76-80

Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede

Estasi 76

Esalta la pietà, la tenerezza, la liberalità di Gesù verso di lei, e gli chiede di poterlo amare sempre più. Le dolcezze che prova nella santa Comunione, le fanno dimenticare la terra e la rendono pienamente felice (Cf. P. GERM. nn. XVIII e XIX).

Martedì 21 gennaio 1902.

Che grandi cose, Gesù, sa operare la tua pietà! Chi mi darà, Gesù, gli aiuti per poter corrispondere alla tua tenerezza? Tutte le ore della mia vita sono segnate da te colla tua liberalità. Pure non lo vedi, Gesù, come poco mi sforzo per vincere le mie passioni? L’ho provate tutte: lontana da te, non trovo mai pace. Che ne avverrebbe di me, se tu ti stancassi? Non ti stancare, Gesù; vedrai che a poco per volta saprò fare anche quel sacrifizio che tu mi chiedi.
O Gesù, ci può essere al mondo una cosa più dolce che l’amarti? Ora che siamo così stretti, così uniti, bruciami, bruciami; ché voglio amarti con forza… Vedi, Gesù, se io ti chiedessi cose inutili, avresti ragione di negarmele; ma vedi, ti chiedo una cosa che tu tanto gradisci; chiedo quello che tu tante volte mi chiedi… Tu vuoi che ti ami; ma come faccio io, se tu non mi aiuti?… Tu ad ogni costo vuoi che ti ami.
O Gesù, se non ci fosse un po’ la S. Comunione, come farei?… Se tu non ci fossi, se non ci fosse più l’oggetto che mi eccita, come sarebbe languido il mio amore!… E se tu abitassi solo in cielo, il mio cuore sta pur certo che cadrebbe… Ma che grandi cose sa operare la tua pietà!
Quant’è, Gesù, che mi nascondi i tuoi occhi! Ma che mi m’importa di vederti, se [ti] sento: ti sento tanto bene, Gesù; sento che mi cerchi, sento che mi ami; mi cerchi da tutti i momenti.
Eccomi, eccomi a te. Sì, Gesù, dammi le ali, le ali… la forza e il riposo. Tu solo puoi farmi felice traendomi a te. O Gesù, che gioia quando non sarò più mia, sarò tutta tua!
O che avviene in me? E non lo so che avvenga; so che la terra mi sparisce, so che son felice… so che dimentico tutto, non penso più a nulla. Quanta dolcezza, Gesù, nella Comunione! Quanta consolazione sta racchiusa nel tuo cuore! Lasciami, lasciamici soggiornare. Mio Gesù, mio tutto, con te abbracciata voglio vivere, con te abbracciata voglio morire.
O Gesù, sarei anche più felice, se invece delle dolcezze ti avessi trovato per la via della croce. Ma unita con chi?… Con Gesù… O unione!… Che voce penetrante che è la tua!

Estasi 77

Felice d’esser vinta dall’amore di Gesù, di nulla più vuol sapere (Cf. P. GERM. n. X)..

Giovedì 23 gennaio 1902.

Lo vedi, Gesù, il mio cuore? anche che sia così piccino… .
Sì, sì, Gesù mio, tutta la felicità mia viene da te; sempre ti cercherò da per tutto. Quando vorrò trovarti, ti cercherò sempre nel silenzio del mio cuore.
Ma le tue visite, Gesù, non sono sempre amorose, e allora come farò io?… Ma se ti amassi davvero tanto, mi sarebbero quei momenti più di consolazione che di dolore… sempre gioirei con te.
Son così forti i lacci del tuo amore, che io non posso uscirne… Lasciami pure la libertà; io ti amerò da per tutto, io ti cercherò sempre. O che mi hai fatto, Gesù?… o che gli hai fatto al mio cuore, che sempre ti cerca, sempre vuol venire da te? e io non glielo posso impedire… Resta vinto così da te, da un sì buon padre… Ecco, Gesù: come son felice ora! Vorrei esser per sempre così… così. Ecco, Gesù: io non voglio più sapere di niente.
O Gesù, posso sperare che alla fine quest’anima riesca di tuo gradimento? Fa’ che quest’opera ti sia gradita. Hai usato con me tanta costanza, che posso dire: mi hai vinto di amore. L’amore mi ha vinto, o Gesù.
Gesù, dove dovrei andare a cercare la felicità, se non da te che tutte le volte me la offri?

Estasi 78

Nel Cuore di Gesù versa le sue amarezze, cagionate dal pensiero suoi peccati e delle sue ingratitudini. Ricorderà sempre le grazie da lui ricevute, per sempre più amarlo. Che gioia quando potrà dire di esser tutta di Gesù! (Cf. P. GERM. n. X).

Venerdì 24 gennaio 1902.

O Gesù!… Lascia, Gesù, che stamani ti apra tu mio cuore, ti scopra tutte le mie piaghe e versi nel tuo tutte le mie amarezze. O Gesù, in tutti i giorni della mia vita io ho sempre peccato: molte offese le ho già piante; ma quel che è peggio, che ne faccio sempre di nuove. Quanto sgomento, Gesù, stamani in questo mio povero cuore!… o quando diventerò io migliore? quando riformerò tutta la mia vita?
Tu mi ami, Gesù; ed io sola dovrò rimanere senza amarti? Che meravigliose tenerezze di un Dio verso una povera creatura!… Aiutami, Gesù, aiutami, e vedrai che vorrò amarti con amore sincero, operoso, vivo.
Sempre, Gesù, terrò alla mente tutte le grazie da te ricevute: sarà uno stimolo per amarti… Questa fiamma, Gesù, l’alimenterò sempre nel mio cuore. O Gesù, te solo, te solo voglio amare; non son più mia, son tua.
Darsi a vicenda il proprio cuore, ecco l’espressione di coloro che si amano nel mondo; ma è un’espressione fredda, Gesù, inutile… Che gioia, Gesù, quando potrò dire che non son più mia! sarò tutta tua!

Estasi 79

Quanto più grande è la sua miseria, tanto più grande è la liberalità di Gesù verso di lei. Con Gesù nel cuore si sente felice. Gesù sarà la sua preda amorosa. Vuol fare nel suo cuore una tenda di amore per tenervi sempre Gesù prigioniero (Cf. P. GERM. n. IX).

Lunedì 27 gennaio 1902.

Mio Dio… abbi di me misericordia. Guarda come è brutta, guarda come è deforme l’anima mia. Che avverrà di me, se tu non mi aiuti? Stamani, Gesù, non hai ribrezzo di avvicinarti a me? O Dio!… Eccomi nelle tue mani, Signore. Fatti sentire, fatti sentire, Gesù; quanto più è grande la mia miseria, tanto più è grande la tua liberalità.
Che amore, che contentezza! O che succede, Gesù, in me? Ci sei, Gesù, ci sei proprio! Come ci stai bene, Gesù, a far da re nel mio cuore! Come ci sto bene con te! quanto starei male, Gesù, senza di te! Fin a che avevo tanti desideri, l’anima mia era inquieta; ora che ne ho uno solo, sono felice. Ma lascia fare, Gesù: giacché l’amor tuo è sì inaccessibile, penserò io, penserò io… .
Tu, Gesù, non passa giorno che tu non mi faccia del bene; ma io non passa giorno che non ti offenda. Anche stamani, parte di questa mattinata come l’ho spesa già male! Non ho niente corrisposto al tuo amore.
Gesù, dolce mio bene, tesoro dell’anima mia, fa’ di me quello che ti piace, purché non venga mai divisa da te. Accetterò tutto quello che mi mandi… Gesù, Gesù, lasciamelo ripetere: tu sarai la mia preda amorosa – ti piace, Gesù, questa parola? – come io son preda della tua immensa carità.
È così, Gesù, è in questo modo che tu tratti chi t’ha tanto offeso? Che importa, Gesù, che tu mi nasconda il tuo bel volto, se sento così la tua cara presenza?
Qui, Gesù, qui nel mio cuore ci voglio fare una tenda tutta di amore: devi entrarci tu solo. Io ti terrò sempre con me, sempre qui prigioniero; non ti lascerò più la libertà, no, fino a tanto che tu non mi hai dato quella consolazione che io tanto desidero .
E che ti chiedo, Gesù? Lo vedi che siamo d’accordo: ti chiedo tutto quello che tu desideri.

Estasi 80

La preghiera è il respiro dell’anima sua. Si confonde di tanta sua freddezza nell’accogliere Gesù nel suo cuore. Domanda amore al patire, per assomigliarsi a Gesù Crocifisso (Cf. P. GERM. n. XXI).

Giovedì 30 gennaio 1902

Un po’ di preghiera, Gesù: ecco il respiro dell’anima mia. Che cambio di affetti faremo nel cielo, o Gesù! Quelle piccole cosette che ora sopporto, mi saranno motivi di grande allegrezza nel cielo… Chi potrebbe capire, Gesù, i tuoi… Potevi far di più, Gesù, di quello che hai fatto per me?…
Ma io, Signore, con tanta mia freddezza mi è sembrato di non averti neppure accolto stamani. Avere dentro di me un fuoco, e non riscaldarmi! Che dilatazione di cuore, Gesù, che ricchezza di grazie! Ma potevi far di più, Gesù, di quello che tu hai fatto? Ha proprio ragione il Confessore… .
Puoi farmi una grazia, Gesù, stamani?… Devi darmi un po’ più di amore al patire, ovvero un po’ più di tolleranza: io vorrei patire colla carne, ma vorrei esser fuori della carne .
O che mi hai detto, Gesù, stamani? Che l’amore si forma colla somiglianza; ma somiglianza c’è fra me e un crocifisso?

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