Estasi di Santa Gemma: 121-125

Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede

Estasi 121

Con l’Angelo Custode adora la SS. Trinità e si trattiene a parlare dell’amore immenso che Gesù le porta (Cf. P. GERM. n. XXV).

Martedì 12 agosto 1902, ore 9 antim.

Sembrava che combattesse col demonio: voleva segni di croce e acqua benedetta; invece era l’Angelo! Forse vede che l’Angelo s’inginocchia e dice:
Adoriamo e preghiamo Gesù… Adoriamo il Dio immenso, immortale, infinito. Adoriamo l’infinita Maestà del nostro Dio. Sia lode a te, o Padre, che ci hai salvati; a te, Figlio, che ci hai redenti; a te, o Spirito Santo, che ci hai santificati…
E che grazia vuoi che chieda al mio Gesù, fuori di quella che lui mi fa tanto volentieri e che tanto mi giova?… l’accrescimento del suo amore santo… O amore, o amore infinito del mio Gesù!…
Adora Dio coll’Angelo; pare che si rivolga all’Angelo e che abbia paura che sia il diavolo: Se sei il mandato da Dio, lasciati da me abbracciare; se sei un mandato dal diavolo, avvicinati che ti sputo in faccia…
Ti manda Gesù?… E che ho fatto per meritarmi tanto?
Sì, lo vedo Gesù che mi ama e sembra di me innamorato, ma non so né il fine né la causa perché fa questo. Sento che mi ha preso il cuore; sento che me l’ha ornato col suo Sangue prezioso, ma neanche di questo so il fine…
Esso è il Signore, è il padrone… faccia tutto.
Ma come faccio?…
No, non voglio… non voglio preferire la mia volontà a quella di Gesù.
Sì, veramente l’ho il desiderio, ma se Gesù non volesse?…
Sì, di sostenere, di tollerare un po’ di cibo solo, solo.
Non posso, perché lo stomaco mio non lo vuole.
No, non mi toccare, perché il mio babbo non vuole che nessuno mi tocchi…
Eppure hai le sembianze di uomo!… No, non vo’ che tu mi tocchi! Di’ solo una sola parola ed io ci credo.
Sarà conforme poi a quello che vuole Gesù?….
Tu sia benedetto in qualunque modo tu tratti, mio Gesù, o amore infinito! Del tuo amore mai mi sproprierò; non lo cederò mai a nessuno. O amore, o amore. infinito!…
Angelo… Angelo!… Il mio Gesù mi ama, è vero?…
Io pure amo lui… Digli che lo ringrazio di quel che fa per me…
Ti vedo… ti vedo… Non mi lasciare!… Se mi ami, non mi lasciare… non mi lasciare… non mi lasciare!…
Addio, addio, sì! In Paradiso!… .

Estasi 122

Teme di comunicarsi male e chiede a Gesù di rassicurarla (Cf. P. GERM. n. XX).

Venerdì 15 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

… Mi comunico io forse bene, o rubo a tante anime le tue particole?… O mi comunico forse io male, ed allora non piango, non mi confondo e neppure ci penso?… Toglimi questo peso, assicurami della mia Comunione… assicurami…
A chi devo ricorrere?… Non lo vedi in che stato deplorevole sono ridotta?… La mia speranza è troppo debole… Non vedi, o Signore? Dopo esser favorita da te di tanti tuoi doni…
Angelo mio, custodiscimi… A quest’ora tu te ne sei già tornato in Paradiso… Adopra verso Gesù le tue efficaci parole, vieni spesso in mio aiuto, tu…

Estasi 123

Non sa comprendere come tutte le anime non amino Gesù, dopo averlo ricevuto anche una sola volta nella santa Comunione. Volgendo però lo sguardo all’anima sua, si vergogna di tanta freddezza ed ingratitudine (Cf. P. GERM. n. XX).

Venerdì 15 agosto 1902, ore 10 antim. circa:

O Dio, purificami, purificami colle tue beneficenze… accendimi col fuoco dell’ardore tuo… Io … ti amo, t’adoro, a te mi piego, a te mi sottometto.
Ma possibile che tutte le creature, tutte le anime non ti vogliano bene, dopo che ti hanno ricevuto anche una sola volta?… Possibile che non ti amino, quando ti hanno veduto là dove te ne stai?…
O anima mia, anima mia… tu dici tanto, è vero, ma rifletti un po’ a te stessa: la frequenza della Comunione… l’unione coll’angelico pane, non ha conferito nel tuo interno quello che ha conferito a tante anime… Ricevi, è vero, la Comunione, ma i frutti dove sono? Tu forse non saprai il perché; ma sento che te lo dice il tuo Gesù, che in questo momento si trova con te… È troppo poco il merito col quale ti avvicini a lui;… troppo poca la perseveranza… E poi, quando ti avvicini a Gesù, come ti ci avvicini?… Ti comunichi, è vero, colla sua persona, ma coll’inclinazione al peccato… Non vedi che ogni mattina ti mostra le sue vene aperte, perché tu lambisca fiumi di beatitudine? E tu invece…! Si accosta a te colle sue labbra… e tu colle tue immonde…!
Te ne ringrazio, o Signore, che stamani mi hai dato lume per conoscere le mie iniquità. Te lo prometto di rinunziare a tutto quello che non è tua volontà, a tutte quelle opere che non hanno per centro il tuo cuore, e per fine il tuo divino volere.

Estasi 124

Si affligge al considerare quanto il suo cuore sia indegno di ricevere ogni mattina Gesù (Cf. P. GERM. n. V).

Lunedì 18 agosto 1902, ore 9 antim. circa.

O Dio… Dio mio!… Non ti sdegnare, se la mattina vengo così come sono. Lo vedi: l’anima mia è piena di peccati, o per dir meglio è un’abitazione piena d’ogni sorta di bestie. E tu, giglio di purità, fonte di bellezza, come fai a vivere in tanta confusione?… Tu mi nutrisci e mi sostieni, ed io che nutrimento ti do?… Tu ti pasci fra i gigli, ma nel mio cuore questi fiori non ci sono… E che ci trovi?… Dimmelo… Spine!… Eppure, o Signore, nell’anima mia non c’è una parte che sia pura più… Il nemico, vedi, il demonio mi privò di ogni cosa. E che seggio ti darò, o Signore, nel mio cuore?… Il tuo letto è di legno di ebano, le tue colonne sono d’oro, i tuoi scalini sono ricoperti di porpora; ma nel mio cuore questi colori non ci sono.
Ho paura, ho paura! Troppo, troppo mi butto nelle braccia del mio Sposo celeste, in questo stato… Conosco troppo la mia indegnità; ma conosco pure la tua misericordia
In questo giorno, o Signore, che cibo ti darò?… Chiedimelo… chiedimelo, e poi torna!…

Estasi 125

Riflette che con qualunque preparazione mai potrà esser degna di comunicarsi, e allora ripete: meglio ricevere Gesù che guardarlo. Le riesce dolce confessare le sue colpe dinanzi a Gesù; lo prega di comunicarle la sua chiarezza e i suoi ardori divini, e propone di amarlo sempre (Cf. P. GERM. n. XVIII).

Lunedì 18 agosto, ore 10 antim. circa.

Gesù… dammi un po’ di forza… Caro Gesù!…
È meglio riceverti che guardarti? È meglio davvero… sì, sì!…
Mi affliggo, o Signore, perché penso… che se anche per anni ed anni come gli Angeli mi preparassi, non sarei mai degna di riceverti… Eppoi, lo vedi, vengo così mal disposta!…
O allora dimmelo: qual è il letto… che riposi tanto bene nel mio cuore?
Ma c’è questa pace nel mio cuore? C’è questa tranquillità nell’anima mia?…
No, non voglio l’assicurazione, io voglio vivere nel tuo santo timore.
Altra cosa che mi affligge… Ti ricordi, o Signore? ci fu un tempo che io avevo dimenticato affatto la tua infinita bellezza, e preferivo la polvere della terra.
O Gesù, rispondi alle mie domande… Mi è dolce confessare le mie miserie davanti a te. Meglio di me tu le sai; sai pure che io ho contentato gli occhi in tutto e per tutto, e che il mio cuore non l’ho mai privato di nulla… Aiutami, o Signore!… Ch’io possa ancora buttarmi ai tuoi piedi!… Amo ancora la fede, e mille volte ripeto e ripeterò sempre: Meglio riceverti che guardarti… Ma di’, o Signore, con che cibo devo nutrirti?… Comunicami la tua chiarezza, comunicami i tuoi ardori divini… O mio Dio, come farò io a corrisponderti? A forza d’amore?… Converrebbe amarti con amore fedele, con amore reale…
Ti ricordi, o Signore, quella volta che tu mi dicesti che nel mio cuore c’era un mescolìo d’affetti, che a te non piaceva?…
Mi trovo più timida negli affari degli affetti miei. O mio Gesù, o mio Gesù!… Quanto saresti degno d’essere amato!… Oh, che ragione hanno gli Angeli di non saziarsi mai di cantarti quel bell’inno!… Così dovrei fare io, e lo dovrebbero fare tutte le creature; invece…
Io t’amerò, t’amerò sempre: e quando spunta il giorno, quando fa notte la sera, e a tutte l’ore, a tutti i momenti, t’amerò sempre, sempre, sempre…

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