Estasi di Santa Gemma: 71-75
Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede
Estasi 71
Sentendosi come oppressa dai benefizi di Gesù, sfoga con lui il suo amore dopo la Comunione (Cf. P. GERM. n. IV). .
[Verso la fine di dicembre 1901].
Angelo mio!… O Gesù, ma sei proprio tutto mio? Non mi può piacer nulla in terra. Lascia, lascia che stamani il mio cuore si sfoghi: si sente oppresso da tanti tuoi benefizi… Ma perché, mio Gesù, son sempre così imperfetta? Dimmelo chiaro, tu non puoi essere contento di me.
Ma tante tue visite mi daranno un po’ di eccitamento al mio cuore? O Angelo mio, aiutami, non mi fa’ star così oziosa in mezzo a tante grazie, tu che hai avuto tanta pazienza nel sopportarmi.
Sì, son felice, perché sento il mio cuore palpitare col tuo; son felice perché ti posseggo, Gesù.
Estasi 72
Si duole di non amare abbastanza Gesù e di non averlo amato per il passato. Stimandosi meritevole d’ogni sorta di pene, implora pietà; vuole che tutti conoscano la sua miseria; brama di patire sempre con Gesù (Cf. P. GERM. n. VIII).
Mercoledì 8 gennaio 1902.
Ah, Gesù!… perché non sono io accesa tutta di amore per te? Perché il mio cuore non si strugge tutto in amorose fiamme? Perché non è un amore che corrisponde alla tua carità? O Gesù, quanto tempo ho perduto! Quanti anni potevo amarti tanto, e non ho fatto altro che disprezzarti! Ma la tua bontà mi fa, sperare di potere rimettere il tempo perduto.
Quanti peccati, o Gesù! Togline il peso: mi fanno ribrezzo il gran numero. Accetto, Gesù, tutte le pene, tutte le afflizioni che mi manderai; ne meriterei tante di più. Sarebbe tutta misericordia, Gesù, se tu accumulassi pene, afflizioni; anzi, Gesù, se tu me ne vuoi aggiungere… sì, Gesù, se tu ne vuoi aggiungere, bacerò sempre la tua mano. Vedi, Gesù, questo dolore mi scuote tutte le fibre del cuore e m’impegna a non offenderti più.
O Dio! Gesù, togli tutto quello che la mia malizia mi mette in mente, poi accetta l’offerta. Non mi abbandonare, Gesù; guarda l’anima mia, pensa quanto hai faticato per salvarla. Eterno Padre, guarda Gesù, abbi pietà di me. Eccomi pronta, pronta a tutto. Vuoi che viva? Io son contenta.
Fai pure, Gesù, che tutto il mondo mi conosca per quella miserabile che sono, e se tu mi vuoi togliere anche l’unico appoggio che mi hai lasciato sulla terra, fallo pure: io ti benedirò sempre; con te abbracciata voglio vivere, con te morire…. No, non ti lascerò più, speranza mia, unica speranza mia! Si compia in me questo santo desiderio.
A tutela del mio amore fa’ che io mi ricordi che a me è dovuto il dolore, e nella tua vita ti vedo sempre pasciuto di dolori. Sì, Gesù, voglio patire sempre con te. O Gesù, se piacesse alla tua infinita misericordia, io vorrei… .
Estasi 73
Gesù è l’unico suo sostegno. Se tanta consolazione ella prova nel chiamarlo padre, quanto più godrà nel potergli dire suo diletto? (Cf. P. GERM. n. XII).
Giovedì 9 gennaio 1902.
Gesù in terra, Gesù nella vita e Gesù in cielo: ecco tutto ciò che mi sostiene. O Gesù, chi lo saprebbe dire quello che passa in un cuore tutto acceso di amore?… O Gesù, quanta consolazione m’infonde il sapere di possederti! Se provo tanta consolazione la mattina, quando ti fai chiamare padre, o che sarà quando potrò dirti mio diletto? Sì, Gesù, consolala questa povera figlia tua e sposa promessa…
Estasi 74
Commossa della bontà infinita di Gesù verso di lei, detesta la sua ingratitudine e chiede nuove fiamme di amore ( P. GERM. n. XII).
Martedì 14 gennaio 1902.
Vieni, vieni, Gesù; se tu vuoi farmi godere, parlami delle tue delizie. Come sei buono, Gesù! Anche che ti sia tanto ingrata, pure non ti senti di romperla con me. Oh, come pazientemente mi sopporti! Me ne avvedo, sai, Gesù, che tante volte soffri per le mie miserie. Lo posso dire sicuramente, Gesù, che il tuo cuore non si è dimenticato di me. Mi hai sempre seguito da per tutto, anche in mezzo a tante dissipazioni. E poi ti ricordi, Gesù, tutto il tempo che ho perduto in vane dissipazioni, in vani pensieri: sentivo sempre la tua voce, e la sentivo, Gesù, quando meno ci pensavo.
Quanto sei buono, Gesù, Padre mio! Lasciamelo dire, Gesù, ché nessuno mi sente: perché mi nascondi i tuoi begli occhi? Ma facciamo un patto: nascondimi pure i tuoi occhi, ma non mi negare la tua amicizia, perché io morirei; non mi negare mai un sol momento di starmene con te. Quanto sono felice di aver te per padre! Non è vero, Gesù, che io sarò sempre figlia tua? Padre mio, unico nella bellezza, gaudio verace di ogni cuore che ti ama! Che bei giorni mi mandi, Gesù!
O cuore, cuore mio. perché non ti accendi tutto? perché tutto non ti consumi nelle fiamme di Gesù? Io ti amo tanto, Gesù, e ti voglio amar sempre. Sai, Gesù, perché?… Nel mondo non ho mai trovato un amore sincero come il tuo, perché il tuo amore è immenso . Per amarti te, Gesù, amo non amare altri.
Lesto, lesto, Gesù, riempimi di quello Spirito che è tutto fuoco, e non mi lasciare, Gesù, se prima non mi hai dato la tua paterna benedizione, e insieme alla benedizione, Gesù, dammi forza.
Estasi 75
Si reputa indegna dell’amore di Gesù, a cui ricorda le misericordie a lei usate. Più che per i doni però da lui ricevuti, vuole amarlo per quanto ha sofferto sulla croce, dove cerca un posto anche per sé (Cf. P. GERM. n. IV).
Venerdì 17 gennaio 1902.
Dove dovrei andare io a cercare la felicità, se non da Gesù, che più volte me l’ha offerta? Non ti pare, Gesù, che il mio cuore si sia un po’ ammollito? Chi ce lo avrebbe potuto accendere un po’ di amore se non tu?
O Gesù, tu dici di amarmi, ma io dico di no, perché non si può amare due cose diverse: tu ami la perfezione ed io son tutt’altro.
O Gesù, ma ti pare che il mio cuore sia un posto a te conveniente? Ci stai bene, ti trovi contento?… Io sì, Gesù, io sono felice… O Gesù, quando il mio cuore non sarà più della terra, sarà tutto del cielo, che gloria per te! Gli Angeli come faranno festa!
Speravi forse, Gesù, che quando tu mi avessi abbandonata, io fossi cambiata?
Però ad intervalli venivo, ma dopo ricadevo. Ti ricordi, Gesù, quella volta che ero per cadere? M’investisti con tanta forza!… Incatenami; ti cedo tutta quella libertà, che per tanti anni mi sono abusata. Ti ricordi, Gesù, quando venivo da te alle volte piangendo, quando con pentimento, e quando quasi con rabbia, e tu, Gesù, con me eri sempre uguale?… La grazia che, Gesù, mi fai tutte le mattine, mi parrebbe impossibile, ma se ti guardo, ti vedo infinito!
Eh, Gesù, perché amarti solo per i tuoi doni, e non amarti per quella croce?… O croce, fammi un po’ di posto anche a me accanto a Gesù!
Ma che singolarità di amore hai scelto per me!… Lesto, Gesù, bruciami, ma dello stesso fuoco che ha bruciato te! .