Estasi di Santa Gemma: 61-65

Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede

Estasi 61

Sente forti attraimenti verso Gesù, che le fa provare nella Comunione tante dolcezze e le promette di essere suo sposo (Cf. P. GERM n. IV).

Mercoledì 20 novembre 1901.

O Signore!… O Gesù!… o che sono questi forti attraimenti, che mi uniscono a te così potentemente? È il tuo cuore, Gesù, che batte sul mio… Che potenza di amore!… Me lo spieghi tu, Gesù, perché questa povera anima non sfugge da questo carcere per venire in cielo a godere della tua presenza divina?… Non può questa anima…. ma sento ogni mattina la tua cara voce, Gesù; gusto tante dolcezze…
Gesù… Signore, stamani ogni volta che alzo la mente a te, mi pare che tu mi dia un rimprovero.
Gesù… tu, Gesù, da me non vuoi che amore; ma io da te voglio tanto amore per poterti amare, perché mi manca. Vedi, Gesù, io non me ne accorgo quel che avvenga in me la mattina quando ti sento [nella santa Comunione]. Eh, Gesù, chi l’avrebbe detto che col mio cuore ci doveva battere anche il tuo?
E dimmelo… fammi felice, Gesù; dammi la consolazione che ti chiedo… ripetimi quelle care parole che mi dicesti domenica… Gesù: quando diverrai tu sposo mio?…
O Gesù, come mi rincresce la tentazione che mi hai mandato! Ma io voglio fare sempre la tua santa ordinazione.

Estasi 62

Da Gesù, sposo dell’anima sua, vuole soltanto un po’ più di fervore e la perseveranza finale. Non vi sarebbero tanti peccati, se Gesù si facesse conoscere da tutti, come ha fatto con lei (Cf. P. GERM. n. VII).

Domenica 24 novembre 1901.

O dove stai, Gesù?… dove sei?..
Tu lo sai, Gesù, che io da te non cerco nessun riparo… Io, Gesù, voglio soltanto un po’ più di fervore e la perseveranza finale.
Chi le gode, Gesù, le tue delizie di amore?… Dico sempre di amarti, ma però vedo… Gesù, sposo dell’anima mia!… Come mi piace, Gesù, chiamarti così!… Ma che sarebbe di me, Gesù, senza, le tue visite così frequenti?… Che sarebbe stato del mio cuore, se tu non te ne fossi impossessato?… Vedi, Gesù: se tu ti facessi conoscere da tutte le creature, come hai fatto a me, non ci sarebbero tanti peccati.
O Gesù, o chi l’avrebbe mai pensato…?

Estasi 63

Grata per tanti favori ricevuti da Gesù, lo prega che sempre l’aiuti e l’ammaestri, affinché la sua vita, come quella dei beati, sia un continuo atto di amore (Cf. P. GERM. n. VI).

Martedì 26 novembre 1901.

Possibile, Gesù?… Che ho fatto mai, Gesù, per meritarmi sì tante grazie?… O Gesù, o perché te ne stai così ozioso nel mio cuore? O via, aiutami a fare qualche atto di amore colla mente e col cuore… Amarti senza intervalli!… Tu, Gesù., non ci devi stare ozioso nel mio cuore, come hai fatto stamani… Se tu non mi aiuti a farmi fare qualche atto di amore, quanto mi sento male!
Tu hai ad essere il maestro mio. I maestri del mondo insegnano sempre colla voce, e tu col patire. Sempre patire… E poi vedi, Gesù: tutti gli altri maestri insegnano per interesse, e tu lo fai con affetto.
E poi, Gesù, sono contenta… e poi mi consolo, che poi verrò in Paradiso. Allora poi ti amerò senza intervalli. A me questi intervalli mi vengono a noia.
Sei troppo caro, sei troppo cortese… Gesù, da’ forza al mio spirito.

Estasi 64

Cerca e vuole solo Gesù, pronta a seguirlo fino al Calvario; a lui dona la sua libertà, mentre il suo cuore si dilata e gusta dolcezze, che solo può dare la misericordia di Gesù (Cf. P. GERM. n. XXII).

Domenica 8 dicembre 1901

O Gesù, possa io divenire uno strumento della gloria tua!… E tutti i miei peccati saranno oggetto della tua pietà. Non vedi, Gesù, che io mi approfitto della tua bontà? Te solo, Gesù, te solo cerco, te solo voglio; e se mi lamento, Gesù, non mi ascoltare.
Non dubitare, ché la tua Gemma ti seguirà fino al Calvario… So far troppo poco, Gesù, per benedirti e per amarti.
O di chi è questa voce che io tanto e sì distintamente sento nel mio cuore? Sei tu, Gesù, oppure mi inganno?… sì, questa calma che sento, questa dolcezza mi fa conoscere che sei tu.
Sì, Gesù, ti cedo la mia libertà, affinché divenga schiava per sempre. Pubblicalo forte, Gesù, il tuo amore; pubblica la mia vergogna, purché sia di gloria tua.
Il mio cuore si dilata, Signore… e sente dolcezze che solo può dare la misericordia di Gesù. Ma se tanto ti compiaci di abitare in questo cuore, Gesù, fa’ che si possa struggere.
Vieni… vieni, Gesù… vieni, rinforza il mio spirito… lascia che ti abbracci, o mio Gesù. Ora conosco quanto è soave il tuo possesso. Ti conosco, sei tu, Gesù. Quanto sei buono! Non mi comandare di amarti, ché lo devo a te per gratitudine… E io amore e più amore cercherò di darti. Che vuoi di più, Gesù?…

Estasi 65

Benedice Gesù che, sebbene stanco di lei, pure non le nega mai il suo amore. Cerca nuovo amore e nuove pene. Non regge al sentire che il suo cuore palpita con quello di Gesù. Felicità e grazie che attinge da questi soavi amplessi (Cf. P. GERM. nn. XVII e XXV).

Martedì 10 dicembre 1901.

O potenza dell’amor di Gesù! La tua tenerezza, Signore, vinca la mia freddezza… Vieni, vieni, Gesù… Fammi conoscere, Gesù, sempre più la mia impotenza. Viva, viva Gesù! che benché sia stanco di me, non mi nega mai il suo amore. Lasciamelo dire ancora: io cerco il tuo amore, cerco le pene, cerco i dolori. Le dolcezze no, non le merito; non me le sono meritate, anche che tu con tanta larghezza me le conceda.
Che ci trovi, che ci trovi in me, Gesù? Ci troverai debolezza, miseria, peccati. E vorrei dirti, ora che mi trovo tutta ripiena di te, vorrei dirti: Allontanati!… Ma no: ti sento come sei buono. Lascia, Gesù, che io soggiorni ancora nel tuo cuore.
Non posso più stare, non reggo più, quando sento che il mio cuore palpita insieme al tuo.
Anzi, Gesù, è tanta la mia felicità, e sempre più mi invoglio di stare alla tua cara presenza; e sento, Gesù, che l’anima mia riceve tanti aiuti speciali in questi amplessi. Non passa giorno, Gesù, che non riceva da te nuovi benefizi.
Ma no, Gesù, non me lo comandare di amarti… Ma se così ti scopri all’anima mia… se è tua contentezza… no no, non te lo chiedo. Perdona la mia insipienza. Viva, viva Gesù!

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