Dar da bere agli assetati – Seconda Opera di Misericordia Corporale

Le Opere di Misericordia con gli occhi di un biblista

Abbiamo scelto di pubblicare ogni giorno una riflessione su una specifica Opera di Misericordia curata dal biblista Carlo Miglietta. Riflettere sulle opere in preparazione all’incontro organizzato da Spazio Spadoni che si terrà a Lucca dal 17 al 28 luglio 2023 e che vedrà la partecipazione di amici e volontari provenienti da diverse parti del mondo.

Le giornate che trascorreremo insieme hanno l’obiettivo di generare strumenti idonei, volti alla divulgazione delle Opere di Misericordia in tutto il mondo. A partire dai luoghi in cui Spazio Spadoni già opera attraverso il progetto HIC SUM.

La seconda Opera di Misericordia corporale è “dar da bere agli assetati”

II opera di misericordia (2)

Il biblista ci fa notare che chi compie quest’opera è simile a:

  • Dio, che nel deserto per Israele “fece scaturire acqua dalla rupe quando erano assetati” (Ne 9,15.20); “Quando ebbero sete, ti invocarono e fu data loro acqua da una rupe scoscesa, rimedio contro la sete da una dura roccia” (Sap 11,4); “Non soffrono la sete mentre li conduce per deserti; acqua dalla roccia egli fa scaturire per essi; spacca la roccia, sgorgano le acque” (Is 48,21); “Non soffriranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti di acqua” (Is 49,10).
    “O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente” (Is 55,1); e ai beati nel Regno promette: “Non avranno più sete, né li colpirà il sole, né arsura di sorta…A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita…Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita” (Ap 7,16; 21,6; 22,17).
  • Gesù, che afferma: “Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete (Gv 4,1-30); “Chi crede in me non avrà più sete” (Gv 6,35); “Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la scrittura «fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui” (Gv 7,37-39). Gesù sulla croce, prima di morire, disse: “Ho sete…; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca” (Gv 19,28-29), compiendo la Scrittura che diceva: “Quando avevo sete mi hanno dato aceto” (Sl 68,22).
  • Mosè, che disseta le figlie di Reuel, Sacerdote di Madian: “Ha attinto per noi e ha dato da bere al gregge” (Es 2,19); e che nel deserto “fece sgorgare per Israele l’acqua dalla roccia e diede da bere alla comunità e al suo bestiame” (Nm 20,8).
  • La Samaritana, che disseta Gesù “stanco del viaggio” (GV 4,6-12).

Il biblista ci ricorda anche che chi dà da bere agli assetati ascolta la Parola di Dio

Sotto alcuni estratti:

  • Elifaz il Temanita vede come causa delle sofferenze di Giacobbe che questi “non abbia dato da bere all’assetato” (Gb 22,7).
  • “Se il tuo nemico ha sete, dagli dell’acqua da bere” (Pr 25,21; Rm 12,20).
  • “Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa” (Mc 9,41).

Il biblista ci lascia a conclusione di quest’opera con una provocazione, un’interrogazione: sappiamo essere “pescatori di uomini” (Mc 1,7), individuando chi dà da bere agli assetati e annunciandogli la beatitudine della Misericordia che recita “Beati i misericordiosi” (Mt 5,7)?

Il dramma della mancanza di acqua

II opera di misericordia (3)

L’accesso all’acqua potabile è un diritto fondamentale dell’uomo perché ne determina la sopravvivenza. È un bene comune che dev’essere garantito a tutti indistintamente. Papa Francesco lo sottolinea nell’Enciclica Laudato si’ , esortandoci al rispetto del pianeta e alla condivisione delle risorse con i fratelli e le sorelle più poveri. Sono milioni le persone che convivono con il dramma della mancanza di acqua. Ancora oggi, muoiono per questo e per malattie legate all’uso di acqua di pessima qualità.

Quest’opera ci interpella non solo ad una distribuzione più egualitaria dei beni e delle risorse ma anche ad un rispetto e ad una tutela maggiori dei nostri fiumi, laghi, mari e oceani che sono parte della nostra “casa comune”.

Bibliografia

 Carlo Miglietta – Le Opere di Misericordia

 Carlo Miglietta – Works of Mercy

 Carlo Miglietta – Oeuvres de miséricorde

Per approfondire

Dar da mangiare agli affamati – Prima Opera di Misericordia Corporale

Le Opere di Misericordia dal Brasile all’Italia

Dalla creatività al dono

Dare Spazio alla Creatività

La mia missione di Ambasciatrice delle Opere di Misericordia in Spazio Spadoni

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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