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Dare Spazio alla Creatività

Spazio Spadoni organizza un incontro per diffondere le Opere di Misericordia nel mondo

Spazio Spadoni dopo essersi messo in ascolto dei fratelli e delle sorelle con cui già collabora, ha pensato di offrire uno spazio per la creazione di nuovi strumenti utili a diffondere nel mondo la conoscenza delle Opere di Misericordia. Per questo, dal 17 al 29 luglio 2023 si terrà un incontro a Lucca che troverà poi la sua continuità nella Convention di settembre a Noto.

Laici e consacrati da tutto il mondo

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Laici e consacrati, stimolati da grande gioia ed entusiasmo, tutti impegnati nel campo di evangelizzazione si stanno preparando per venire in Italia a partecipare a questo momento di formazione. Arriveranno dall’India, dal Burkina Faso, dalla Repubblica Democratica del Congo, dal Kenya e dal Benin.

Sentiamo nel nostro cuore un sentimento di immensa gratitudine al Signore per questo cammino nelle diversità delle lingue, delle culture, delle tradizioni, dei carismi e conoscenze, sono una grande ricchezza.

Infatti, anche se sappiamo che esiste un unico linguaggio comprensibile a tutti i popoli, che è il linguaggio dell’Amore, è bello sentire come alcuni di coloro che verranno a luglio, già stanno imparando qualche parola in italiano.

Per Spazio Spadoni, questo è già un inizio della ri-evoluzione, perché consapevoli che, un cammino che porta al cambiamento, deve necessariamente in primo luogo partire da se stessi, con la volontà di mettersi in gioco con coraggio e disponibilità anche nelle piccole cose.

Inoltre, la volontà di lasciare le proprie case, i propri Paesi per incontrarsi, ascoltarsi, conoscersi, condividere le risorse, pensare e progettare qualcosa di nuovo fa comprendere che, con la grazia del Signore, ognuno può essere uno strumento prezioso nelle mani di Dio, per un vero cambiamento di mentalità, di metodi e di mezzi per migliorare le cose, arricchendole non più con il “si è sempre fatto così”, ma con il “possiamo fare anche così”.

La consapevolezza nel fare Opere di Misericordia

Compiamo ogni giorno Opere di Misericordia convinti di fare semplicemente azioni umanitarie buone, oppure atti di solidarietà. Non riusciamo sempre a essere consapevoli nella mente e nel cuore che la nostra azione corrisponde a un’Opera di Misericordia.

I saggi affermano che “la prima conoscenza è riconoscere che non sappiamo”. Questo ci mette in condizione di grande umiltà e ci spinge ad essere cercatori di dialogo, attraverso un confronto aperto e rispettoso con tutti i fratelli e le sorelle che incrociamo sul nostro cammino, evitando il rischio di pensarci persone migliori degli altri.

L’umiltà, un requisito necessario

Naturalmente, il tempo e l’impegno che dedichiamo alle nostre relazioni interpersonali e alle cose che facciamo, ne determina il vero valore. Misura quanto siamo importati per gli altri, nel nostro apostolato, a volte anche poco visibile, ma prezioso agli occhi del Signore, perché dona dignità a tutti nel loro essere e agire.

Riconoscere quanto ci sia sempre da imparare a qualsiasi età, da qualsiasi persona, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, ci rende persone umili e capaci di mettersi in ascolto dello Spirito Santo. E al tempo stesso dobbiamo lasciarci provocare non soltanto dalla Parola di Dio, ma anche dai destinatari dei nostri gesti di misericordia, i quali siamo noi stessi in primo luogo.

Infatti, dice S. Paolo nella seconda lettera ai Corinzi “Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio”.

Siamo tutti convinti del fatto che, soltanto nella misura in cui ci riconosciamo dei “misericordiati”, riusciamo ad essere annunciatori credibili delle opere misericordiose del Signore, certo con le parole, ma ancora meglio con la nostra vita.

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Osservando con attenzione le persone che ci circondano, possiamo affermare con tranquillità che nel mondo c’è tanto bene, anche se “non facendo mai rumore” non è sempre visibile a tutti, ma comunque esiste e al momento opportuno porta i suoi frutti.

Sicuramente, come afferma S. Paolo nella lettera ai Corinzi “Vi ho trasmesso anzitutto quello che anch’io ho ricevuto”; sta a noi, una volta capito cosa significhi avere la stessa dignità grazie alla pratica quotidiana delle Opere di Misericordia, far prendere consapevolezza di questo grande valore, insegnando a chiamare con il nome giusto queste buone azioni.

Ed è anche vero che, questo nostro cammino, deve essere accompagnato dalla grande virtù del l’umiltà, per evitare il rischio di fare proselitismo delle Opere di Misericordia, bensì di farle conoscere sotto l’azione dello Spirito Santo.

La vera ricchezza si acquisisce nell’incontro con gli altri e nella condivisione sincera e vera di ciò che siamo e abbiamo, perché il Signore ama colui che dona con gioia.

Ricordiamo il monito lanciato da Papa Francesco nell’Omelia durante la S. Messa celebrata in Piazza San Pietro il 19 novembre 2017, per la Giornata Mondiale dei Poveri “Nessuno può ritenersi inutile, nessuno può dirsi così povero da non poter donare qualcosa agli altri nella reciprocità”.

Suor Gloriose Nshimirimana
Congregazione Missionaria Sorelle di Santa Gemma

Per approfondire

La mia missione di Ambasciatrice delle Opere di Misericordia in Spazio Spadoni

Dall’Italia al Benin: suor Beatrice presenta Spazio Spadoni e le opere di Misericordia

Perla ed Angelica: le due suore con la Misericordia di Rosolini

Suor Angelita Jacobe: l’opera di Misericordia che ho trovato in Spazio Spadoni

Testimonianza di suor Giovanna Chemeli: “Spazio Spadoni…uno spazio anche per me!”

Fonte dell’articolo

Spazio Spadoni

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