Santo del giorno per il 22 gennaio: San Vincenzo Pallotti, sacerdote
Vincenzo Pallotti (1795-1850) promosse in anticipo sui tempi il ruolo dei laici nella Chiesa, superando la diffidenza del mondo ecclesiastico
Per lui, l’annuncio del Vangelo non è responsabilità del solo clero, ma di tutti i battezzati.
Sogna una comunità in cui tutti siano “apostoli”.
La storia di Vincenzo
Nacque il 21 aprile 1795 da Pietro Paolo e Maria Maddalena de Rossi, di cui San Vincenzo dirà: “Il Signore mi ha dato genitori santi.
Quale conto devo rendere a Dio, se non ho tratto profitto dai loro santi insegnamenti”.
Ordinato sacerdote il 16 maggio 1818 dopo gli studi umanistici e teologici, gli fu affidato l'”Ufficio della Facoltà di Dogmatica e Scolastica” per esercitare gli studenti nel lavoro scientifico, e contemporaneamente fu confessore del Seminario Romano, dal 1827 al 1840, e confessore del Collegio Urbano di Propaganda Fide, dal 1833 al 1836: “Chi sono io davanti a te, mio Dio?”, scriveva, “che tu, giorno e notte, sia che io vegli o dorma, sia che io pensi a te o no, nonostante la mia ingratitudine e i miei peccati, con infinito Amore, pensi sempre a me per distruggere la mia indegnità e trasformarmi tutto in te? “.
Società dell’Apostolato Cattolico di Vincenzo
Nel 1834, a titolo privato, iniziò a riunire attorno a sé sacerdoti e laici, sapendo coinvolgere uomini e donne, ecclesiastici di ogni grado, affinché la discussione fosse la più ampia possibile e rispecchiasse la società.
Il suo ministero di confessore lo mise in contatto sia con i sacerdoti diocesani sia con quelli che si preparavano ad andare in missione, e questo gli permise di mantenere una porta aperta verso l’Oriente.
Vincenzo, precursore del Concilio Vaticano II
Vincenzo aveva capito – come pochi altri in Italia, tra cui don Nicola Mazza a Verona – che dopo il “colpo” della Rivoluzione francese era necessario non solo “difendere” la fede, ma annunciarla, portarla in ogni realtà, e i laici erano i migliori “apostoli” perché arrivavano dove preti e vescovi non potevano.
Sebbene l’intuizione sia valida e Gregorio XVI l’approvi, Vincenzo troverà molti ostacoli nel vederla messa in pratica, tanto più se si tiene conto che molte di queste intuizioni saranno riconosciute solo con il Concilio Vaticano II, quindi dopo il 1964.
La morte e il culto di Vincenzo
Vincenzo morì il 22 gennaio 1850, giusto in tempo per completare gli scritti che avrebbero dato vita alla Congregazione dei Sacerdoti Secolari della Società dell’Apostolato Cattolico (SAC) e alla Pia Casa di Carità dedicata alle suore della SAC.
La raccolta dei suoi scritti fu iniziata già nel 1852 e continuò, raccogliendo e analizzando ogni suo scritto, fino al 1886.
Nel 1887 Leone XIII autorizzò l’avvio della causa di beatificazione; il 22 gennaio 1950 Pio XII lo proclamò beato e il 20 gennaio 1963 lo proclamò santo, appena due anni prima che il Concilio riconoscesse pubblicamente il ruolo dei laici e il loro apostolato.
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