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Santo del giorno del 23 febbraio: Giuseppina Vannini

Dio volle Giuseppina fondatrice grazie ad un incontro provvidenziale con il Beato padre Luigi Tezza che fu calunniato duramente

Di nome di battesimo era Giuditta e, nata nel 1859, fu presto traumatizzata trovandosi orfana a soli 7 anni insieme ad altri 2 fratelli.

Purtroppo, come è ancora d’uso per gli affidi, e di specie in quegli anni, i 3 fratelli Vannini vennero separati e si persero di vista.

Non c’erano le occasioni di oggi anche offerte dai media di raggiungersi, in qualche modo ritrovarsi.

Per Giuseppina si chiudeva un capitolo della vita e se ne apriva un altro.

La vocazione religiosa di Giuseppina maturò in Orfanotrofio ma la delusione presto si ripresentò

L’orfanotrofio a cui fu destinata Giuditta (che diventerà suor Giuseppina) era gestito dalle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’Paoli e molto ne ricevette, a livello di formazione umana integrale.

Si diplomò per insegnare ma capì anche che desiderava farsi suora e così prese il volo con le Vincenziane a soli 21 anni.

Il caso volle che fosse poi respinta per motivi di salute cagionevole.

Si arrese? Forse ma poi quando Dio chiama, chiama.

Giuseppina cercava la felicità nella realizzazione della chiamata ed è così che deve essere

Ci sembra di evocare con Giuseppina l’immagine, tratta dal profeta Isaia, di quei piedi solerti che portano un lieto annuncio.

Il fatto che cominciasse a lavorare da maestra non la rendeva felice, così da tornare a stare dalla zia materna a Roma.

Sentì irrefrenabile il desiderio di capire la sua chiamata e si recò, su consiglio del suo direttore spirituale che aveva mantenuto, un vincenziano, ad assistere agli esercizi spirituali presieduti da un camilliano.

E fu vera provvidenza perché il predicatore doveva essere un altro!

Così portò, andandosi a confessare dal camilliano Padre Luigi Tezza questo lieto annuncio del volersi consacrare al Signore nella vita religiosa.

Padre Luigi Tezza a Giuseppina: “E perché non fondiamo un nuovo istituto visto che non te la senti di scegliere quelli già esistenti”?

Una proposta tutto sommato interessante e Giuseppina non ci pensò su due volte cosicché insieme ad altre 2 ragazze iniziarono il cammino di consacrazione indossando la mantellina con la croce rossa di San Camillo.

Fu nel 1892 che Giuditta divenne allora suor Giuseppina.

Queste sorelle, le camilliane, facevano oltre ai voti di castità, povertà ed obbedienza un quarto voto: servizio agli infermi anche rimettendoci eventualmente la propria vita.

Fece i voti perpetui nel 1895 ma i guai, o se vogliamo chiamarli prove e tribolazioni ulteriori non finiscono qui.

Le disavventure di Madre Giuseppina non arrestarono il progetto di Dio

E sia quel che sia!

Luigi Tezza, fondatore, allontanato e calunniato. Mogio mogio scelse di non difendersi neanche, come agnello muto condotto al macello.

L’approvazione pontificia non arrivava e ciò avrebbe agevolato l’espansione dell’Istituto nascente che restò di diritto diocesano.

Ciò voleva dire che in ogni territorio di pertinenza diocesana si era vincolati all’egida del vescovo.

Pensate che nel frattempo, senza arrestarsi, ne furono approvate nel 1909 le regole e costituzioni (stiamo parlando delle Figlie di San Camillo o camilliane) e cominciarono a germinare in Italia e nel mondo le prime 16 case con ben 124 religiose.

Allora si affacciò, e solo nel 1931, a distanza di più di 20 anni dalle prime costituzioni, il Decreto di approvazione pontificia.

Ma purtroppo Madre Giuseppina non si avvide in terra di quanto fosse grande questa opera perché morì solo due anni dopo le prime Regole, ovvero il 23 febbraio 1911, a soli 52 anni.

Come devono essere le figlie di Madre Giuseppina, le camilliane di ogni tempo

Lo ripeteva sempre alle sue figlie, vere apostole della carità: “Vedete sempre negli infermi l’immagine di Gesù sofferente”!

E la visione della carità di Giuseppina spaziava nei vari ambiti ma soprattutto ciò che raccomandava più di tutto Madre Giuseppina era l’umiltà.

Per Santa Giuseppina Vannini, canonizzata da Papa Francesco nel 2019, l’unica base della santità è l’umiltà.

Che questa santa, lei che si è occupata profondamente dei malati con le sue figlie, ci aiuti ad attraversare il deserto quaresimale purificandoci e guarendo da ogni nostra infermità. Amen

Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie

Per approfondire:

CBM Italia, Medici con l’Africa CUAMM e CORDAID costruiscono in Sud Sudan il primo reparto oculistico pediatrico

5 settembre, Santa del giorno: Santa Teresa di Calcutta / VIDEO

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Fonte dell’articolo :

Dicastero delle cause dei santi

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