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Santo del giorno 26 novembre: San Silvestro, abate

San Silvestro Storia: Silvestro Guzzolini nacque a Osimo, vicino ad Ancona, nel 1177 da una famiglia benestante che lo mandò a Bologna per studiare legge: suo padre, infatti, lo voleva avvocato.

Quest’ultimo, senza una parola, si trasferì a Padova per studiare teologia e quando tornò a casa con una laurea in quella materia, suo padre si arrabbiò e lo segregò in casa.

Silvestro: Una vocazione contrastata in famiglia

La chiamata alla vita religiosa si fece sempre più forte, grazie alla Parola contenuta nella Sacra Scrittura che aveva a lungo studiato e amato.

Indigente, solo, riuscì infine ad entrare nella Comunità dei Canonici della Chiesa di Osimo, aiutato dal vescovo locale che ne apprezzava lo zelo cristiano.

Qui Silvestro conduce un’esistenza esemplare, dedita alla preghiera, alla meditazione e alla radicale osservanza del Vangelo.

Ma questo non basta e lo scopre presto.

‘Rinnega te stesso: prendi la tua croce e seguimi’

Un giorno Sylvester partecipa al funerale di un nobile e al cimitero ha la malaugurata idea di guardare all’interno di una fossa comune.

Non c’è speranza là dentro, solo la rovina della morte.

Per lui, invece, è un’illuminazione: ‘Ciò che era io sono; quello che è io sarò’.

Gli tornano in mente anche le parole di Gesù: ‘Chi vuole venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua’.

Quindi Sylvester sceglie la vita da eremita.

Vaga per un po’ sui monti delle Marche finché il Signore gli mostra una grotta, chiamata Grottafucile, e vi si stabilisce.

Per tre anni non vide anima viva: la sua vita fu tutta preghiera, digiuno e penitenza, come Mosè sul Sacro Monte.

Poi succede qualcosa.

Gli inizi della comunità di Silvestro

Gli uomini del Signore di Castelletta scoprono che nella tenuta vive un uomo.

Ben presto arrivano i curiosi e si rivolgono a lui per chiedere preghiere o consigli spirituali.

Silvestro allora capisce che l’esperienza dell’eremo è finita: Dio vuole che fonda una nuova comunità, ma lui non sa da dove cominciare.

Ci penserà la Provvidenza.

Nel 1228 Gregorio IX invia una delegazione di domenicani, composta da frate Riccardo e frate Bonaparte, per incontrare questo strano eremita e invitare Silvestro ad entrare in un ordine monastico già esistente o almeno ad adottare una ben precisa regola di vita, come il IV Concilio Lateranense aveva ordinato.

I due fratelli saranno i primi di Silvestro nella nuova comunità che si chiamerà Ordine di San Benedetto di Monte Fano.

Silvestro e La scelta della regola

Come sempre quando non sa cosa fare, Silvester prega.

Prega in particolare la Madonna, che una notte viene a visitarlo in un’esperienza estatica per donargli l’Eucaristia direttamente dalle sue sante mani.

Ma Silvestro prega anche tanti Santi: molti gli appaiono in sogno, ma quando gli appare san Benedetto, capisce che è proprio quella Regola che deve seguire.

Sarà quindi il primo a vestire l’abito benedettino e nel 1248 riceverà l’approvazione di papa Innocenzo IV.

Intanto la comunità cresce e come il buon seme seminato in un terreno fertile porta frutto.

Nascono nuove comunità.

Silvestro è ormai stanco, ha quasi 90 anni, e finalmente il Signore gli permette di tornare a casa: è il 26 novembre 1267.

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