RDC, a Kisangani con la rigenerazione di un allevamento di pesci rinasce la speranza

Di Cristiano Antonino Il 20 Apr, 2023

Acquacoltura e itticoltura come soluzione al crescente bisogno di proteine umane: a Kisangani (RDC) un progetto Hic Sum rigenera un sito di allevamento di pesci e aiuta il Centro sanitario JAMAA, gestito dalle Suore della Sacra Famiglia a combattere l’insicurezza alimentare

A parlarcene è Rodrigue Bidubula, uno dei protagonisti di questa bella iniziativa, che ha iniziato la propria narrazione IN QUESTO ARTICOLO.

A Kisangani l’acquacoltura e l’itticoltura combattono l’insicurezza alimentare: ecco come

Situata nel nord-est del Paese, Kisangani è la capitale della provincia di Tshopo e la terza città più grande della RDC.

La regione di Kisangani (0° 31’N, 25° 11’E) è situata a un’altitudine media di 428 m, con una popolazione stimata di 1,3 milioni di abitanti su una superficie di circa 1900 km² (INS, 2009).

Ha sei comuni urbani, di cui cinque sulla riva destra del fiume Congo e un altro sulla riva sinistra dello stesso fiume.

La posizione di Kisangani vicino all’equatore gli conferisce un clima continentale equatoriale.

Molti potenziali siti di acquacoltura rimangono non sfruttati a Kisangani, mentre molti siti di acquacoltura sono ora abbandonati e la produzione di acquacoltura è ora molto bassa.

Il pesce è riconosciuto come una delle principali fonti alimentari animali ad alta densità di nutrienti per una percentuale significativa di persone vulnerabili dal punto di vista nutrizionale, mettendo in ombra la maggior parte degli alimenti animali terrestri (Béné et al., 2016).

Gli investimenti responsabili in acquacoltura, come dichiara la FAO nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo delle Nazioni Unite (SDGs), necessitano di un sostegno per garantire la longevità di questi settori in termini ambientali, sociali e di governance, che guardi oltre i ritorni finanziari a breve termine sugli investimenti e si concentri sui benefici a lungo termine e sulla sostenibilità.

Il continente africano deve raggiungere gli obiettivi degli SDGs, in particolare per combattere l’insicurezza alimentare cronica e superare la povertà dilagante.

La regola degli investimenti del settore pubblico e privato è quella di garantire un approvvigionamento multiplo di pesce e altri alimenti acquatici dall’acquacoltura.

Attualmente, molti attori dell’imprenditoria sociale, come associazioni, Caritas, comunità religiose, propongono di rilanciare le attività di piscicoltura e giardinaggio con le donne e i giovani locali per sostenere le famiglie.

La piscicoltura è ancora generalmente percepita come un’attività dei poveri, incapace di svilupparsi oltre il livello di sussistenza e lontana dall’offrire opportunità professionali; il suo sviluppo è inoltre limitato dalla debolezza delle capacità istituzionali di supporto e dai servizi di divulgazione esistenti.

Kisangani, il Centro sanitario JAMAA, gestito dalle Suore della Sacra Famiglia, presenta un’insicurezza alimentare nelle famiglie in cui i bambini sotto i 5 anni sono malnutriti

Nel corso del 2017, il centro sanitario ha accolto più di 50 bambini malnutriti, ma a causa della mancanza di risorse, l’assistenza è stata ridotta a due volte a settimana per 15 bambini in situazione grave.

La persistenza di una crescente povertà tra la popolazione, che si traduce nell’abbandono di molti bambini da parte delle nonne, in bambini malnutriti, in nascite indesiderate tra molte bambine, in molti alunni poveri esclusi dal processo di scolarizzazione per mancanza di input scolastici minimi e in gruppi vulnerabili che non sono più una preoccupazione popolare.