Papa Francesco: gli oceani sono un dono di Dio, devono essere usati in modo equo e sostenibile

Di Cristiano Antonino Il 10 Mar, 2023

Gli oceani sono un dono di Dio e devono essere utilizzati in modo equo e sostenibile, ha affermato Papa Francesco in un messaggio scritto per la Conferenza Our Ocean

“Tutti noi dipendiamo dagli oceani”, che l’umanità intera ha “ricevuto in dono dal Creatore”, si legge nel messaggio papale.

Poiché appartengono a tutta l’umanità, “dobbiamo usare gli oceani in modo giusto e sostenibile”, in modo che siano “in buone condizioni” quando saranno trasmessi alle generazioni future, si legge nel messaggio.

Oceani, il messaggio è stato scritto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, a nome di Papa Francesco

È stato indirizzato e inviato all’ottava Conferenza Our Ocean che si è tenuta dal 2 al 3 marzo a Panama.

Le conferenze Our Ocean mirano a creare partnership tra governo, industria, scienza e società civile e a incoraggiare l’impegno a proteggere e rivitalizzare meglio gli oceani del mondo.

Tra i problemi “allarmanti” che affliggono gli oceani, si legge nel messaggio, vi sono l’inquinamento, l’acidificazione, la pesca illegale e la pesca eccessiva

Il messaggio esprime inoltre preoccupazione per l’estrazione mineraria in acque profonde. Altre tragedie sono la situazione degli immigrati che viaggiano per mare, il traffico di esseri umani che avviene in mare e le condizioni molto difficili o il lavoro illegale a cui le persone possono essere sottoposte.

Parolin ha scritto nel messaggio che il Papa ha chiesto alle persone di adottare un approccio di “ecologia integrale”, come descritto nella sua enciclica Laudato Si’.

Ciò significa non guardare più al mondo da un punto di vista meramente pragmatico, utilitaristico o di interesse personale, ma iniziare a includere le comunità locali e i fatti sul campo quando si prendono decisioni e riconoscere la connessione tra ingiustizia sociale e degrado ambientale.

Il Papa propone tre modi in cui l’umanità potrebbe migliorare il suo rapporto con gli oceani, ha scritto il cardinale:

Rivedere, “con serietà e urgenza, le strategie di crescita che si basano sullo spreco e sul consumismo, su modelli ingiusti e insostenibili di produzione, trasporto, distribuzione e consumo”.
Unirsi “per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini, costieri e fluviali” e promuovere una maggiore consapevolezza e il senso di responsabilità delle persone attraverso iniziative educative e culturali. Ciò contribuirà a proteggere la biodiversità in aree che non rientrano nella giurisdizione dei singoli Paesi.
Formare modi più efficaci per gestire, regolare e coordinare le attività negli oceani con “sistemi di governance” che richiedano una partecipazione più inclusiva e il sostegno di tutti.

In questo modo, si legge nel messaggio, “ci sarà sempre speranza”.