Festa di Sant’Andrea, papa Francesco saluta Sua Santità Bartolomeo I: insieme per la pace in Ucraina
I cristiani oggi festeggiano sant’Andrea apostolo, fratello di Pietro e patrono della Chiesa di Costantinopoli, occasione che papa Francesco ha colto per rivolgere a Bartolomeo I un affettuoso augurio e un invito alla pace
Papa Francesco saluta Bartolomeo I: insieme per la pace in Ucraina
Nel saluto dopo la catechesi, rivolgendosi al Patriarca ecumenico, prega per l’unità della Chiesa e per un mondo senza guerra.
Nel messaggio il Santo Padre chiede “il pieno ripristino della comunione”: l’unità di tutti non è solo volontà di Dio, ma anche una priorità urgente nel mondo di oggi
Nei saluti che hanno seguito la catechesi dell’Udienza Generale di questa mattina, Papa Francesco ha espresso il suo particolare affetto “al caro fratello Patriarca Bartolomeo I e all’intera Chiesa di Costantinopoli”, dove come di consueto si era recata una delegazione della Santa Sede.
Messaggio del Santo Padre Francesco a Sua Santità Bartolomeo I, Patriarca Ecumenico, per la Festa di Sant’Andrea
A Sua Santità Bartolomeo
Arcivescovo di Costantinopoli
Patriarca ecumenico
In occasione della commemorazione liturgica di quest’anno dell’apostolo Andrea, primo chiamato fratello di Pietro, sono lieto di essere rappresentato ancora una volta al Fanar da una delegazione della Chiesa di Roma alle celebrazioni del santo patrono della Chiesa di Costantinopoli e del Patriarcato ecumenico.
Ho chiesto alla delegazione di trasmettere a Vostra Santità l’assicurazione del mio affetto fraterno e della mia accorata preghiera per Lei e per la Chiesa affidata alle Sue cure.
Rivolgo, altresì, cordiali saluti e buoni auspici ai membri del Santo Sinodo, nonché al clero e ai fedeli laici che partecipano alla Divina Liturgia nella Chiesa Patriarcale di San Giorgio.
L’incontro della Chiesa di Roma con la Chiesa di Costantinopoli, in occasione delle rispettive feste patronali, è espressione della profondità dei legami che ci uniscono e segno visibile della nostra viva speranza di una comunione sempre più profonda.
Il pieno ripristino della comunione tra tutti i credenti in Gesù Cristo è un impegno irrevocabile per ogni cristiano, poiché l’“unità di tutti” (Liturgia di San Giovanni Crisostomo) non è solo volontà di Dio, ma una priorità urgente nel mondo di oggi.
Il mondo di oggi, infatti, ha un grande bisogno di riconciliazione, di fraternità e di unità.
La Chiesa, allora, deve risplendere come «segno e strumento sia della strettissima unione con Dio sia dell’unità di tutto il genere umano» (Lumen gentium, 1).
Molta attenzione è stata giustamente posta sulle ragioni storiche e teologiche all’origine delle nostre divisioni.
Questo studio condiviso deve continuare e svilupparsi in uno spirito non polemico né apologetico, ma improntato invece al dialogo autentico e all’apertura reciproca.
Dobbiamo altresì riconoscere che le divisioni sono il risultato di azioni e atteggiamenti peccaminosi che ostacolano l’opera dello Spirito Santo, che guida i fedeli all’unità nella legittima diversità.
Ne consegue che solo la crescita nella santità di vita può portare a un’unità genuina e duratura.
Siamo chiamati, quindi, a lavorare per il ristabilimento dell’unità tra i cristiani non solo attraverso accordi firmati, ma attraverso la fedeltà alla volontà del Padre e il discernimento delle mozioni dello Spirito.
Possiamo essere grati a Dio perché le nostre Chiese non si rassegnano alle passate e attuali esperienze di divisione, ma, al contrario, attraverso la preghiera e la carità fraterna cercano invece di raggiungere la piena comunione che ci consentirà un giorno, nel tempo di Dio, di riunirsi alla stessa mensa eucaristica.
Mentre camminiamo verso tale meta, sono già molti gli ambiti in cui la Chiesa cattolica e il Patriarcato ecumenico lavorano insieme per il bene comune della famiglia umana, salvaguardando il creato, difendendo la dignità di ogni persona, combattendo le moderne forme di schiavitù e promuovere la pace.
Uno degli ambiti più fecondi di tale cooperazione è il dialogo interreligioso. Qui ricordo con gratitudine il nostro recente incontro nel Regno del Bahrein in occasione del Forum per il dialogo: Oriente e Occidente per la convivenza umana.
Il dialogo e l’incontro sono l’unica via percorribile per superare i conflitti e ogni forma di violenza.
A questo proposito, affido alla misericordia di Dio Onnipotente coloro che hanno perso la vita o sono stati feriti dal recente attentato nella vostra stessa città, e prego affinché converta i cuori di coloro che promuovono o sostengono tali azioni malvagie.
Invocando su di Lei i doni di serenità e di gioia di Dio Onnipotente, rinnovo l’espressione augurale per la festa di Sant’Andrea, e scambio con Sua Santità un fraterno abbraccio di pace nel Signore.
Roma, da San Giovanni in Laterano, 30 novembre 2022
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