Estasi di Santa Gemma: 56-60

Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede

Estasi 56

Come la Sposa dei sacri Cantici, vuol correr dietro a Gesù, il cui amore la brucia e la rende felice (Cf. P. GERM. n. XXIV).

[Maggio 1901].

Che pace, che quiete, anche che tu ti nasconda. Se vuoi andar lontano, Gesù, andiamo anche su per i monti, corriamo… Io brucio delle stesse fiamme, son legata dalle stesse catene. Stai pur lontano, Gesù: basta che non mi manchi mai il tuo amore… Queste carezze serbale a quelle anime, che hai già messe… Il mondo sia pur fosco, non me ne importa nulla. Accendimi: il tuo amore mi basta. Vorrei che tutti dicessero che il tuo amore mi ha consumato. Amore, amore!
Ma io voglio venir con te: dove vai?… Allontanati quanto vuoi; io ti verrò sempre dietro. Perché prima mi dimostravi tanto amore, e poi per farmi così? Gesù crudele! . È l’amore che avevo per te, che mi fa parlare così. Perdonami, o Amor mio: è il tuo amore che mi fa così parlare. Ma se tu non ritorni, mio Dio, io morirò… O Gesù, sostiemmi: mi venga a mancar tutto, ma non il tuo sostegno. Ma mi basta il tuo amore, e poi tu fuggi quanto vuoi….
Che calma, che quiete, anche che tu sia lontano! Per carità, Gesù, anche che tu sia lontano, non permettere che creatura alcuna mai venga a turbarmi. Io voglio stare con te.
Ma io sto lì, mio Dio. Mi dici che il fuggire è amore… fuggiamo, fuggiamo! .

Estasi 57

Implora umilmente pietà, chiamandosi orfana, frutto della Passione di Gesù e germoglio delle sue piaghe (Cf. P. GERM. n. XXV). .

[Sabato] 29 giugno [1901], alle ore 7 di sera.

O Gesù, tu abbi pietà di me! Io che tante volte ho pregato per gli altri… Abbi pietà di una peccatrice… che ti è costata la vita. Perdonami, mio Dio. Sono orfana, non ho più padre, non ho più madre; abbi pietà degli orfani, tu abbi pietà di me. Sono un frutto della tua Passione, sono un germoglio delle tue piaghe… .

Estasi 58

Cerca Gesù che le si nasconde; offre a Maria SS.ma la sua fantasia (Cf. P. GERM. n. XXIV).

[Domenica 6 ottobre 1901].

Perché, Gesù, non ti fai trovare? Tu sei in festa nel cielo, e tu mi lasci così abbandonata?. Perché mi fuggi?
E tu, o Mamma, dove sei? Uniscimi il cuore a quello di Gesù. Non sai, Mamma, che oggi… Oggi, Mamma, ci ho da consacrarti una cosa… Accettala. A te consacro la mia fantasia. Consacrata a te, non avrò da temere… Ma Gesù? E Gesù… perché oggi si nasconde così? Tu, [Angelo mio], che sei stato sempre il mio compagno, dove sei?…

Estasi 59

Nonostante la sua indegnità, gusta nella santa Comunione delizie di paradiso (Cf. P. GERM. nn. XX e IV).

Venerdì 25 ottobre 1901.

O Gesù, io che meriterei di starmene nell’inferno a bruciare… e tu mi fai provare le delizie dell’amor tuo?
Quasi io direi, Gesù, che io sono padrona di te.
Sì, ti sento nel mio cuore… ti sento così vivo. Che mistero!… Mi sento in Paradiso… Quando la mattina tu mi vieni sulla lingua, che poi discendi nel mio cuore, dimentico tutte le afflizioni… la terra mi sparisce, e io gusto te solo.
Non temere, Gesù, ché nessuno mi può più rubare… Fa’ che ti ami, ti ami sempre, ti ami sempre di più… Una volta o l’altra, Gesù, mi farai morire, quando ti sento così palpitare nel mio cuore…

Estasi 60

Confida a Gesù una pena intima, che con lui solo vuol soffrire.

Domenica 3 novembre 1901.

O Gesù, stamani nel dirti tutte le altre cose ho saltato quella pena che tu solo puoi conoscere. Via, scopri, guardala; la conosci… Via dunque, soffriamola insieme.
O Gesù, anche te soffri.

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