Estasi di Santa Gemma: 21-25

Le Estasi di Santa Gemma, una potente testimonianza di fede

Estasi 21

Invita gli Angeli ad adorare la Passione di Gesù. Come si soffre bene vicino al Cuore di Gesù! Chiede amore alla croce, perché sulla croce ha imparato ad amare Gesù (Cf. P. GERM. n. XXIX).

Martedì santo 10 aprile 1900.

O Passione di Gesù, io ti amo! Angeli del cielo, venite, venite tutti: adoriamo tutti la Passione di Gesù.
O Gesù, chi è stato che ti ha ridotto così?
O Gesù, o Gesù, la mia testa… [quanto dolore vi sento]! O Gesù, come mi trovi sempre… O Dio!… Gesù!… Oggi, Gesù, stacci tanto con me. Dimmelo, Gesù: se soffro, soffro per te? se fatico, fatico per te?
O bene! allora sì,… bene, soffrire per Gesù! bene, Gesù, riposarmi qui vicino a te… vicino al tuo cuore come ci si sta bene!
Soffrirei tanto per te! Non posso di più, Gesù; è poco offrirti due ore sole: io vorrei offrire tutti i momenti.
O Angeli santi, venite tutti, ma tutti, a compatire Gesù. Passione, Passione di Gesù!… Tutti adoriamo la Passione di Gesù, tutti!
O quanto sangue! O croce, perché ti vendichi sempre sopra di Gesù? Sopra di Gesù non più; sopra di me. O croce, vicina a te mi sento forte.
Io continuamente ti chiedo amore alla croce, Gesù, non alla tua, ma a quella che mi conviene abbracciare. L’amo, l’amo tanto… È sulla croce, Gesù, che ci ho imparato amarti.

Estasi 22

Vorrebbe soffrire di più, ma il Confessore non glielo permette. È pronta a tutto per amor di Gesù, contenta di riposare vicino al suo Cuore divino; aspira al paradiso (Cf. P. GERM. nn. XXIX e XVI).

Venerdì 20 aprile 1900-

O Gesù!… Basta stanotte; vicino a te non si soffre nulla, e poi hai permesso, Gesù…
Ancora, Gesù, vorrei soffrire; ma non posso, perché il Confessore non vuole; ma soffro di più così.
Non vuole, Gesù, perché stamani mi sentivo male in chiesa; del resto avrei forza ancora, Gesù: vorrei aiutarti, vorrei patir tanto per te. Tu, Gesù, per salvare l’anima mia non hai risparmiato né la vita né il sangue; ma anch’io, Gesù, vorrei dare la vita per te. Ci credi? In certi momenti mi sentirei la forza dei martiri; farei tutto quel che tu vorresti. Io morrò volentieri in croce per te.
Ora, Gesù, ogni venerdì ti cerco e ti trovo Sempre sulla croce; ma come? Quasi morto. O chi è stato, Gesù?
Dunque, Gesù, l’amore che tu porti all’anima mia, è arrivato fino a far questo?
Gesù, perché?… Ma sì, che ti amo tanto; te l’ho detto tante volte, e se penso a te, non lavoro neanche; e poi vedi, Gesù, tutto quello che mi hai mandato te, ho fatto tutto. Tutto mi ha permesso [il Confessore]; mi domanda se è Gesù, ed io rispondo: È proprio Gesù. Ogni cosa [che gli domando] a nome tuo, mi permette; vuoi altro da me, Gesù? Via, dimmelo, ché io faccio tutto. O Gesù, non andrai mica più su delle mie forze? perché vedi!… Delle volte sono stanca; ma come son contenta, quando son vicina a te, e [posso] riposare accanto al tuo cuore!
Ma anch’io una cosa desidero: rompi presto questa catena che mi tiene nel mondo; se mi fosse permesso, vorrei chiederti di venire con te. E poi, per impedire ogni cosa tu qualche cosa mi nascondi: dimmi chiaro ogni cosa. Vedi, Gesù, che ti ho obbedito ieri e oggi; eppure l’ho fatto [il sacrifizio]. Come mi trovo contenta!
Ma anche tu, Gesù, non mi hai mica detto tutto. Dimmelo; io dirò tutto al Confessore. Gesù, se non fossi di carne, starei quieta, ma…
O Gesù, le tue cose a momenti sono tutte accadute; una sola ne resta, un conforto solo, e poi me l’hai tolti tutti: e l’ultimo me lo dicesti per l’ultimo, e sarà l’ultimo a mancarmi.
O Gesù, non ti ricordi di quest’ultime parole che mi dicesti quel giorno: “Ti mancherà perfino l’ultimo conforto di poter piangere”? Ma se tu vuoi togliermelo anche subito… Me ne hai tolto uno che non me lo credevo mai. Quell’ultimo che mi hai tolto, che sono due o tre giorni, non me lo avevi anche accennato.
Gesù, Gesù mio, ma tu ti burli di me: fai vista di non saper nulla, e poi sai tutto. Se tu potessi venire un momento con me e tu potessi vedere Annetta, vedresti, vedresti tu. Tu vedessi Annetta; m’intendi, Gesù?
No, no, Gesù, io ho fatto quello che mi hai detto con lei. O Gesù, qui ci vedo che ci è la tua mano, che mi vuole sempre più: sia fatta la tua volontà.

Estasi 23

Al veder sempre Maria SS.ma a piè della croce, si sente sempre più stimolata ad amare la croce; vorrebbe però che i suoi patimenti fossero noti solo a Gesù (Cf. P. GERM. n. XXX).

Sabato 21 aprite 1900.

Che compassione mi fai, o Mamma mia, vederti ogni sabato così ai piedi della croce! Ma il più gran dolore lo sai quale è? Che non ti posso dare nessun conforto; anzi sento il più gran dolore, perché sono stata io la causa [dei tuoi dolori]. Mamma mia, quanto sei addolorata! Se ti possono essere di conforto questi piccoli miei patimenti, tu accettali, Mamma mia, e di’ a Gesù che se li nasconda nel cuore… O sì! Gesù li accetta, non li disprezza… Quanto sei addolorata, Mamma mia! O chi è stato la cagione di tanti dolori? Sono stata io: te l’ho fabbricata io quella spada. Con quella medesima spada ferisci anche me… Mamma mia, se ti possono essere di qualche conforto questi miei piccoli patimenti, te li offro… Gesù non li disprezza. Ma nel viso quanto sei addolorata!
Levate, levate Gesù!… Levate Gesù, se no la Mamma mia muore… lo non lo so chi sarà il primo: levatelo, levatelo!
Lo so, è un dolore tanto forte, che si può chiamare col nome di spasimo. Oh! io [non] vedo più una vittima sola, ma sono due. E io sola devo restare così insensibile, Mamma mia?
O come sai abbracciare così quella croce per me, e per tutte quelle anime, che vogliono vivere senza la croce! O Mamma mia! O Gesù mio! Se vedo Gesù, mi spinge amar la croce, o Mamma mia, ma questa croce…
No, non la ricuso, perché se ricuso la croce, ricuso anche Gesù.
Si che la voglio amar sempre. È possibile non amarla?
È possibile non amar Gesù, che anche se tutti mi abbandonassero, lui non mi abbandonerà mai? Ma per lui soffro volentieri… Sì, ogni cosa…
Ma non lo sai mica perché, Mamma mia, ho pianto? O perché ora, Mamma mia, mi vuoi far parlar così tanto? ma lo sai pure che tutte le cose che mi dispiacciono, le vorrei tener sempre nel cuore.
Ma lo so che dal tuo cuore nessuno le potrà mai strappare, ma dal cuore degli altri. Se tu sapessi Gesù quanto mi rimprovera, se dico queste cose, Mamma mia! Lo sai il perché?
O sì, perché Gesù vuole che dica tutto al Confessore, e vuole che lo dica anche alla zia
Ma lo sai pure il Confessore se le dimentica, ma lei non se le dimentica mica.
O sì, che ha ragione Gesù! Ma ci ha sempre ragione.
E ora me lo hai domandato… O si, che te lo dico subito, Mamma mia! Quando io soffro, non vorrei che lo sapesse altro che Gesù… Ma se questo dolore mi crescesse? Non ti chiedo mica che tu me lo faccia passare, che non tu me lo faccia crescere. O quando si soffre io e Gesù soli, come si soffre bene! Quel soffrire che mi dà Gesù, mi pare che sia un soffrire pieno di consolazioni; ma soli, quando siamo soli; ma non mica come accadde giovedì, Mamma mia: io ero con Gesù che soffrivo, e mi vennero in camera in tre o quattro. Di questa cosa il Confessore non sa nulla; due cose non sa: questa e poi… Ma io non gliela dico….

Estasi 24

Temendo di essere ingannata dal demonio, si protesta di non volere visioni, ma solo il perdono dei peccati. Vorrebbe col suo sangue bagnare tutti quei luoghi dove Gesù è oltraggiato. Il regalo più grande che desidera, è di patire con Gesù. Benché il diavolo glielo proibisca, ella non si stanca di pregare per i peccatori (Cf. P. GERM. nn. XV e XXVIII).

Martedì 24 aprile 1900.

O… Dio… Gesù, non per me, ma temo che il demonio mi abbia a ingannare. Non le voglio, Gesù, queste visioni; voglio solo che tu mi perdoni tutti i peccati. Non permettere che il demonio mi abbia a ingannare.
Ma che io devo credere a me stessa?
Ma come non m’inganno, Gesù?
Ma tu mi hai dunque amato fino a questo punto? Mi hai fatto tante grazie, mi hai fatto tanti favori; e io che ti ho fatto?
O Gesù, ma che sei divenuto? che n’è stato di te, Gesù?… Oh! la persona santa di Gesù è divenuta la persona dei divertimenti di tutti; il mio Gesù lo bestemmiano, il mio Gesù lo strapazzano, lo maledicono, gli fanno tanto male. Più. Gesù, mi sorprende quando ti vedo nelle umiliazioni, che io non ne voglio sentir parlare… O se potessi, Gesù!… vorrei col mio sangue… vorrei col mio sangue, Gesù, bagnare tutti quei luoghi dove ti vedo oltraggiato.
Come l’amore ha potuto tanto sul tuo cuore?
Gesù, che ti fanno… quei cattivi? Gesù, non si stancano?… Non più quei colpi su te, Gesù… Tu, Gesù. non li meriti, io sì… te no, te più; a me sì… Gesù… Ti sei bene avveduto che quando vuoi farmi un regalo, da te stesso mi butti le spine sul capo. Sono io che ho peccato, tu sei innocente; sono io che ho fatto tanti peccati.
Gesù, il mio cuore è afflitto, l’anima mia non ne può più. O Gesù… non mi lasciare anche, Gesù… Gesù, ora dammi un poconino di forza; aiutami, ché ci ho da dirti tante cose… È da ier notte che non sono stata con te… O Gesù, se tu sapessi quanto soffro quando il Confessore vuol sapere… Tante cose, Gesù, le nascondo.
Vorrei starci tanto di più, sai, Gesù, a fare la meditazione con te, ma più di mezz’ora non mi è permesso.
Vuoi proprio sapere, Gesù, qual è il momento che io godo? Quando sono in tanti dolori con te. Perché oggi non mi volevi far sentire i tuoi dolori? Quando mi vuoi far dei regali, fammi soffrire… Un’altra cosa ti chiedo: tu che vedi la mente del Confessore, puoi sapere se è contento… Se tu vuoi e se tu credi, Gesù… Che sia fatto il tuo santo volere.
E stanotte, Gesù, quanto ti ho chiamato, ché ne avevo tanto bisogno!…
Ti contento, Gesù… ti contento subito; te lo ripeto, te l’ho già detto: godo quando soffro con te, e soffro tanto quando devo dire tutto al Confessore… Altre consolazioni non le provo… Ora però, contentami, Gesù. Non è più tempo che [tu] soffra così; ora sono io, tocca a me. Pensa ai poveri peccatori… Vuoi sapere, Gesù, chi me l’ha proibito di pensare ai peccatori? Il diavolo… Gesù, pensa ai poveri peccatori: te li raccomando. Insegnami a fare tante cose, Gesù, per poterli salvare.
O Gesù, lo vedi di quante cose ho bisogno? Fammi tua, Gesù, tutta tua; crocifiggimi un’altra volta, Gesù… fammi tua… O Gesù, tu mi rimproveri: sei troppo giusto…

Estasi 25

Domanda a Gesù che le calmi un poco il dolore del capo; è contenta di soffrire, ma che nessuno la veda (Cf. P. GERM. n. VI).

Mercoledì 25 aprile 1900.

O Gesù, calmami un po’ il dolor del capo… Gesù, calmamelo. Gesù… Gesù, benedicimi un’altra volta. La tua benedizione mi fa troppo bene.
È troppo forte, Gesù… Gesù… soffro tanto, sì… Tutto il giorno ho sofferto… Ho paura, Gesù, oggi. Gesù… il mio capo! È troppo forte… non reggo più, non reggo più, Gesù… Gesù mio, aiutami… Gesù, che nessuno si avveda di nulla… O Dio!… O Gesù, il mio capo!… O Gesù!…
Ma questo è soffrire… Son tanto contenta, Gesù… Mi raccomando, calmami un pochino: non posso più… Non vorrei che nessuno vedesse. Io mi sento male. Fa’ pure, Gesù, fra me e te soli…
Ma se non venivo da te, non ne potevo proprio più. Gesù, ora fammi star così; non me lo accrescere di più… Gesù, mi intendi? fra me e te soli.

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