Verso la Sollennità di Santa Croce Accompagnati dalla Beata Elena Guerra

Prepariamoci alla Solennità della Santa Croce accompagnati dalla Beata Elena Guerra, che il prossimo 20 ottobre sarà proclamata Santa

“S’avvicina un’altra bella festa, che è quella della S. Croce”.

Lo scrive la giovane Elena in una circolare che inviò, l’8 settembre 1866, alle sorelle della Pia Unione delle Amicizie Spirituali, da lei fondata.

SEC 2024-2025

La festa della Santa Croce, che si celebra il 14 settembre, da ogni buon lucchese è particolarmente avvertita come la “grande festa” che segna la ripresa di ogni attività, sia in campo ecclesiale, economico e civile.

"Luminara di Santa Croce nel tempo" U. Palagi e M. Puccinelli

Il Volto Santo

Nella cattedrale di San Martino è venerato un Crocefisso risalente al IX secolo, divenuto emblema e protettore dell’antica Repubblica di Lucca. Il calendario lucchese ruota attorno alla solennità dell’esaltazione della Croce, con luminaria la sera della vigilia. Non vi è Santo lucchese che non abbia avvertito l’attrazione e non abbia tratto ispirazione dalla contemplazione di questa icona che la leggenda attribuisce a Nicodemo, nella scultura del corpo, mentre il volto, fu scolpito dagli Angeli, per questo considerata come acheropita, e venerata con il nome di Volto Santo.

Un volto dolorante e sereno, maestoso e misericordioso, con grandi occhi aperti che scrutano il mondo e i cuori, rivelando un amore infinito per ogni uomo, chiamando tutti a conversione. La grande Croce è sormontata da una Colomba in volo, ad ali spiegate, che rappresenta il dono dello Spirito Santo.

La Beata Elena ci ricorda come prepararsi alla festa

Anche la Beata percepì tutta la forza spirituale che promana dal grandioso Crocefisso (mm4,34×2,65) e avvertì l’importanza della grande festa, che necessita di una buona preparazione dei cuori. “Per prepararsi come conviene – scriveva – bisogna procurarsi d’investirsi dello spirito del Crocefisso che è spirito della più perfetta Carità”.

Gli uomini come possono rivestirsi di questo spirito? L’apostolo Giovanni, che stette con Maria sotto la croce, scrive che Gesù “consegnò lo spirito”. Gesù muore consegnando con l’ultimo respiro il suo stesso spirito, lo Spirito Santo, lo Spirito dell’amore che lo aveva sorretto fino a quell’ora suprema e lo farà risorgere nel mattino di Pasqua.

Dalla Croce consegna il Suo Spirito a tutti a coloro che crederanno in lui, per sostenere l’ora del dolore e della passione che ogni discepolo dovrà affrontare. “L’adorabile umanità del Salvatore – scriveva la Beata – che, congiunta alla divinità, noi adoriamo nell’Eucaristia, è opera dello Spirito Santo”. Quindi la contemplazione della Croce, l’Eucaristia e il dono dello Spirito Santo, contribuiscono ad intagliare l’habitus della grazia, quella disposizione dell’animo, soprannaturale, che rende capace l’uomo di operare il bene stabilmente e con gioia.

"Luminara di Santa Croce nel tempo" U. Palagi e M. Puccinelli

Che cos’è la Croce?

 

“Che cos’è la croce?” Si domanda la Madre. “È il perno – risponde – sul quale si aggira la nostra vita sopra la terra”.

Secondo i Padri della Chiesa la Croce è l’Axis mundi, nell’incontro tra i due assi che la formano, la traversa orizzontale e quella verticale, è espressione di una connessione tra cielo e terra, ed è offerta al mondo intero.

Per questo la Beata Elena riteneva “Felice chi a questo perno di sicurezza si abbraccia […]. Egli non avrà nulla a temere, anzi avrà tutto a sperare da quel Dio-Giudice che volle essere Crocefisso, da quel Dio-Re che ha fatto della croce il suo trono in terra, il suo scettro in cielo”. La Beata Elena scrivendo all’amica Adelaide Politi, di Viareggio, parla dell’abbraccio della Croce con un linguaggio sponsale, come per le nozze. “Vogliamo – scrive – fare le nostre nozze con questa cara sposa dei veri cristiani, con la Croce, la vogliamo abbracciare, vogliamo prometterle amore e trattarla per l’avvenire da cara compagna invece di cacciarla. […] Sentirai quante belle cose ti metterà Egli allora nella mente, e quanta generosità e pace infonderà nel cuore. Dopo queste nozze con la Santa Croce di Gesù staremo meglio perché quel patire che al mondo è inevitabile. Ci darà minor pena. Anzi ci diverrà forse caro”. Da queste “nozze” con la Croce Elena maturerà il voto di Vittima, l’offerta della propria vita, per il Papa e la Chiesa. Spiritualità che sarà particolarmente messa a frutto in S. Gemma Galgani e nello stesso Mons. Giovanni Volpi, loro direttore spirituale.

L’abbraccio universale

L’immagine del Volto Santo, con le braccia aperte sul legno della Santa Croce sono simbolo di accoglienza e di un abbraccio universale che Cristo estende all’intera umanità. Le sue braccia sono tese, molto tese, quasi in un atto di estrema tensione, sono indice di quell’infinito amore con il quale Dio sostiene il mondo fin dalle origini, indicano la larghezza e la profondità della sua carità. Mosso da questa carità Dio ha amato tutto e tutti, fino a dare il proprio Figlio Unigenito.

Croce e Carità scaturiscono dalla medesima fonte del cuore di Dio e sono per Elena Guerra la prova dell’amore e il fondamento della fraternità. Per questo esortava all’amore vicendevole: “sull’esempio di Gesù, e per piacere a Gesù amiamoci le une coll’altre, e procuriamo di darci a vicenda tutti i contrassegni di quella santa amicizia, che lega i nostri cuori, e ne forma uno solo”. Dall’amore di Cristo e per lui scaturisce il perdono, la capacità di sopportazione dei difetti degli altri, ma soprattutto la capacità di vedere nel prossimo la persona stessa di Gesù.

La Croce di Cristo è la sorgente della vera carità. Non vi è nulla al mondo che parli della carità con maggior chiarezza della Croce di Cristo. A questa scuola s’impara ad amare e nella vita compiere sempre scelte coerenti. Per questo Elena consiglia: “Va sotto la croce e fissa gli occhi in Gesù per imparare da lui […] e prendere norma per le tue azioni”.

Umberto Palagi

La Passione di Gesù

Al mistero della Passione e della Croce la Madre Elena dedica meditazioni, preghiere, Via Crucis, Litanie ed opere.

Tra le meditazioni abbiamo la “Passione di Gesù Cristo” dove riflette sulle motivazioni della Passione di Gesù, rileggendola in chiave di obbedienza alla volontà del Padre e prova dell’amore. Nell’opera “Spigolature” diverse pagine sono dedicate al mistero della Croce, che si aprono con un invito: “fate posto alla Croce!”.

Come per la posa di una Croce si deve preparare una buca nel terreno, così il cuore dell’uomo deve prepararsi ad accoglierla nella sua vita. Ancora al mistero della Croce dedica le meditazioni giornaliere: “Un Mese con Gesù Appassionato”.

Poi propone alcuni esercizi di pietà da farsi nei giorni che la liturgia consacra a qualche Mistero della Passione del Signore: Orazione nell’Orto degli Olivi, Corona di Spine, Chiodi e Lancia, Sindone, Cinque Piaghe, Santa Croce, Preziosissimo Sangue. L’origine di quest’ultima devozione, a Lucca, riporta ancora alla leggenda del Volto Santo. Nella Basilica di S. Frediano si conserva una delle ampolle di Sangue, trovate all’interno del Simulacro, approdato in modo prodigioso sul litorale del Porto romano di Luni.

"Luminara di Santa Croce nel tempo" U. Palagi e M. Puccinelli

Ogni anno, il Venerdì Santo viene esposto e portato in processione, per le vie della Città. Elena Guerra propone anche dodici meditazioni da farsi nel Venerdì Santo e in tutti i venerdì dell’anno: “Un Dio in Croce”, che “muore per amore, muore con amore, muore nell’amore”. Contemplando questa gloriosa Passione del Redentore, conclude invitando: “abbracciati alla Croce di Gesù morente, invoca da Lui uno sguardo di misericordia, e supplicalo a effondere nel tuo cuore quell’adorabile Spirito che già rimise nelle mani del Padre”.

La Madre termina la lettera alla Pia Unione esortando: “Procuriamo dunque, o mie buone Sorelle, che quest’anno la Santa Croce non venga per noi inutilmente, ma preghiamo Dio a concederci un aumento di carità: virtù divina, che è venuta dal cuore trafitto del Salvatore; virtù celeste che è il segno, al quale Gesù riconoscerà se siamo i suoi veri seguaci”.

In questo tempo tormentato da guerre e spesso da individualismo, c’è bisogno di un aumento di carità. La Santa Croce, con la guida illuminata della Madre Elena Guerra, porti in ciascuno abbondanza di carità.

 

Immagini

  • “Luminara di Santa Croce nel tempo” U. Palagi e M. Puccinelli

Fonte

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