Un’infinità di segni di misericordia

Ribaltando l’idea che noi siamo quelli bravi e quelli buoni, raccontiamo in questa rubrica quando siamo stati “misericordiati”

Perché solo scoprendo l’amore, possiamo restituirlo. Oltre a compiere le opere di misericordia, infatti, bisogna imparare a riceverle e a riconoscerle

(di Riccardo Rossi)

Segni di misericordia del Signore nella mia vita ne ho visti un’infinità. Per questo motivo, ne metterò in evidenza alcuni molto importanti per me che mi hanno donato la fede, ogni volta sempre più profonda.

La prima volta è stata nel 1999: avevo 31 anni, giovane addetto stampa dei Verdi di Napoli.

Il lavoro era la mia sola ancora, vivevo da solo, i miei genitori erano separati, un fratello scomparso (poco più piccolo), con problemi di droga e in seguito consacrato a satana.

Il dolore era il mio pane quotidiano in famiglia, ma si aggiunse anche dove lavoravo; un mio amico dei Verdi fu minacciato pesantemente e anche a me toccò la stessa sorte, sia con le parole, sia fisicamente.

Ero distrutto, tutto crollava, mi rifugiai a Torre Annunziata da un’amica, Marinella, per cambiare aria.
Ebbene, la seguii in una uscita con suo figlio Riccardino (di pochi anni). Entrò nella chiesa Basilica Maria S.S. della Neve e io lì con lei.
Non so perché l’ho fatto: non entravo in una chiesa da circa vent’anni.

Mi misi di fronte alla statua della Madonna in silenzio e sentii una grande Pace; capii subito che non poteva venire da me perché ero nell’afflizione più completa. Da quel momento, ho capito che dovevo cercare quella Pace piena e ho intrapreso un cammino cristiano.

Due gesti di misericordia, l’accoglienza della mia amica e il dono della Pace da parte della Madonna in quel momento delicato.

Dal 2003 ho scelto di donare la mia vita al Signore e sono un volontario della Missione di Speranza e Carità di Palermo assieme a mia moglie da alcuni anni.

Nel 2011, stavo meditando di riconciliarmi con i miei genitori, e mi arriva una telefonata di Fratel Biagio (che già conoscevo da un po’); doveva andare a Schio, cittadina veneta, per una testimonianza e una visita alla Santa Bakhita e mi chiese se volevo accompagnarlo.

Capii subito che le mie preghiere avevano ottenuto una risposta; avevo programmato di andare a Verona (poco lontano da Schio) a trovare la mia famiglia e capii che avrei avuto un supporto grande in quei giorni di comunione con Fratel Biagio e di preghiera.

Dopo alcuni giorni trascorsi con Fratel Biagio, ero carico di orazioni e di Spirito Santo e questo stato d’animo fu molto importante per l’incontro con i miei genitori. Le ferite, si sa, tornano a galla nei momenti di riconciliazione, ma grazie a quei giorni con Fratel Biagio mi mantenni sereno e la pace con la mia famiglia avvenne dopo alcuni anni di separazione.

Che grande misericordia di Dio, avermi fatto conoscere Fratel Biagio ed avermi donato quei giorni di preghiera con lui.

Nella Quaresima del 2022, ebbi in dono dal mio amico Nunzio il libro “Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” di Luisa Piccarreta.
Mi disse che leggendolo fuso in Gesù si potevano avere più doni, ma mi colpì molto il fatto che poteva guarirmi dalle mie ferite spirituali dell’infanzia.

L’ho letto, fuso in Gesù, per vari mesi. Quando ho partecipato ad un cenacolo a ottobre del 2022 dei Piccoli Figli di Palermo, con la meditazione del Libro di Cielo (sempre vergato da Luisa) ho sentito che la Trinità era accanto a me quando ero piccolo e mio padre mi picchiava e, intanto, ho sentito, oltre che il dolore, anche la gioia.

Grazie a questo gesto di Misericordia della Trinità, ho capito che potevo donare questa testimonianza di guarigione a chi è giovane (e non solo) e si trova nel dolore familiare.

Nella vita, siamo pieni di ferite e di miserie, dovremmo cercare solo Il Regno di Dio e troveremmo tutta la misericordia di cui abbiamo bisogno.

A tal proposito diamo voce a Gesù: “Vengo come Re in mezzo ai popoli, ma non per esigere imposte e tributi, no, no; vengo perché voglio la vostra volontà, le vostre miserie, le vostre debolezze, tutti i vostri mali. La mia sovranità è proprio questa: voglio tutto ciò che vi rende infelici, inquieti tormentati, per nasconderlo e bruciare tutto con il mio amore e, da Re benefico, pacifico, magnanimo qual sono, ricambiarvi con la mia Volontà, con il mio amore più tenero, con le mie ricchezze e felicità, con la pace e la gioia più pura. Se mi darete la vostra volontà tutto è fatto, mi rendete felice e sarete felici. Non altro sospiro, se non che la mia regni in mezzo a voi” (Appello del Re Divino nel Regno della Sua Volontà, Libro di Cielo volume uno, edizione Gamba).

Diamo a Gesù la nostra umana volontà e vivremo felici e con tutti i beni, come Adamo ed Eva prima del peccato originale.

Fonte e immagine

SEC 2024-2025
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