Torniamo Allo Spirito Santo

L’esempio della Beata Elena Guerra per la preparazione alla Pentecoste

“Da qui è partita la scintilla che speriamo diverrà un incendio, per ridestare nel mondo la devozione allo Spirito Santo”, così annota la Beata Elena Guerra nel diario, così oggi si legge in una targa nell’atrio dell’antico Palazzo Ghivizzani di Lucca, scelto come sede della Comunità delle Suore e trasformato dalla preghiera di Elena e delle Oblate, in un nuovo Cenacolo, luogo santo da dove si è propagato un fuoco d’amore e di grazia in tutta la Chiesa.

“Da qui” da questa casa e dalla nostra Città Elena Guerra additò la profezia dello Spirito Santo, quale forza per un autentico rinnovamento della Chiesa e del mondo. “Torniamo allo Spirito Santo, affinché lo Spirito Santo torni a Noi!” È il grido appassionato e costante di Elena Guerra, convinta che solo nel “ritorno” allo Spirito Santo la terra e gli uomini potranno rinnovare la propria vita.

È un sogno, mai compiuto, che tocca anche i giorni tristi e bui del nostro tempo, segnato da guerre e divisioni. É la speranza di una Chiesa che sta vivendo il cammino sinodale. È la preghiera che unanime dovrebbe salire da tutti i cuori, al Padre, in questi giorni di preparazione alla Grande Solennità di Pentecoste.

Ritornare allo Spirito Santo per un rinnovamento della Chiesa e della Società

Il “ritorno” allo Spirito Santo non è dettato da un atteggiamento pietistico-devozionale, nel quale è facile cadere, quando mancano solide basi di una vita interiore, ma nasce dalla profonda convinzione che solo lo Spirito guida alla Verità e alla comprensione delle parole del Verbo incarnato.

Lo Spirito Santo è la Terza Persona della SS.ma Trinità, che Cristo ha rivelato e il Padre ha inviato nel mondo ed effuso nei cuori, dando pieno compimento al mistero pasquale, perché l’uomo potesse tornare nella piena comunione e amicizia con Dio. Il rinnovamento della Chiesa deve precedere quello della Società, in questa ne è un riflesso e una conseguenza.

Elena Guerra matura la convinzione che per un autentico rinnovamento della Chiesa, è necessario ritornare alle Fonti, alla prima esperienza della vita Cristiana, così come nasce e si sviluppa dal Cenacolo. Dare vita ad un Cenacolo permanente garantisce l’azione dello Spirito nella vita. Domenico Abbrescia annota: “Elena è la santa nostalgica della Chiesa Nascente, la santa sofferente perché questa realtà storico-spirituale è andata dissolvendosi, la santa profetica che si batte fino all’ultimo perché il suo sogno carismatico diventi realtà”.

La Pentecoste

Celebrare la Pentecoste, entrare nella preghiera del Cenacolo, non è fare memoria del passato, di un evento archiviato o assegnato ai libri di storia; ma è una realtà viva ed attuale, è rendere possibile che lo Spirito operi nel cuore di quanti l’accolgono. “La Pentecoste – scriveva la Beata – è un mistero permanente; lo Spirito seguita a venire in tutte le anime che davvero lo desiderano”. In un passo molto caldo e avvincente parlava della necessità dello Spirito Santo, ispirandosi a quanto la Sequenza attribuisce allo Spirito.

Lo Spirito Santo e le opere di misericordia

“Tutti quaggiù – scisse– abbiamo bisogno dello Spirito Santo. Ne hanno bisogno gli innocenti per non peccare, ne hanno bisogno i peccatori per convertirsi e i giusti per ottenere perseveranza. Ne hanno bisogno gli ignoranti perché Egli è la luce dei cuori, ne hanno bisogno i deboli perché Egli è la forza divina, ne hanno bisogno gli afflitti perché è il Consolatore ottimo, ne hanno bisogno i derelitti perché Egli è l’Ospite delle anime, ne hanno bisogno i poveri perché Egli è il dono dell’Altissimo Dio, ne hanno bisogno i tiepidi perché Egli è fuoco, gli aridi perché Egli è fonte viva, gli erranti perché Egli è la guida che ci fa schivare ogni mala via”.

Conclude l’esortazione con una domanda, che richiede una risposta personale: “E tu non avrai bisogno, e gran bisogno dello Spirito Santo?” Solo nella misura che l’uomo e la Chiesa sono abitati dallo Spirito Santo il mondo potrà vivere la verità e la pienezza dell’Amore.

“Con lo Spirito Santo – ci ricorda La Beata Elena – possiamo fare ogni bene e senza di Lui nulla possiamo”. Solo quando lo Spirito Santo ci avrà arricchito dei suoi doni soprannaturali, potremmo sperimentare l’ardore apostolico, ed essere capaci di annunciare il Vangelo ad un mondo spesso distratto, indifferente alla vita dello Spirito, quando addirittura non è travolto dalla violenza o nella centrifuga di un odio che tutto distrugge. Per questo c’è bisogno del lume e della forza dello Spirito Santo, per camminare e attuare il Comandamento dell’amore. “Quale cosa migliore per noi che essere guidati e sorretti dall’Amore?” si chiedeva Elena Guerra.

La Beata non ha cessato la sua missione di profeta e apostola dello Spirito Santo, ancora suggerisce: “Torniamo allo Spirito Santo…”, e dal cielo continua con noi e per tutta la Chiesa la supplica e la lode: “Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei Tuoi fedeli ed accendi in essi la fiamma del Tuo Amore”.

 

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  • Umberto Palagi

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