Terremoto in Siria e Turchia, Papa Francesco prega per l’intercessione della Vergine Maria

Di Cristiano Antonino Il 8 Feb, 2023

Papa Francesco ha concluso la sua udienza pubblica di mercoledì con una preghiera per l’intercessione della Vergine Maria per le migliaia di vittime di un terremoto mortale in Turchia e Siria

Papa Francesco prega Maria per la protezione delle vittime del terremoto in Siria e Turchia

“Preghiamo insieme affinché questi fratelli e sorelle possano uscire da questa tragedia. E preghiamo che la Madonna li protegga”, ha detto il Papa nell’Aula Paolo VI del Vaticano l’8 febbraio ai pellegrini presenti.

Una serie di forti terremoti che hanno colpito parti della Turchia e della Siria il 6 febbraio ha provocato enormi distruzioni e ucciso circa 11 mila persone, secondo le ultime stime disponibili.

“Con profondo sentimento prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a queste popolazioni, alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che soffrono a causa di questo devastante disastro naturale”, ha detto il Papa.

“Ringrazio tutti coloro che si adoperano per portare loro assistenza e incoraggiamento”, ha aggiunto, “e solidarietà a quelle zone, in parte già martoriate da una lunga guerra”.

Lunedì, un Papa Francesco “profondamente rattristato” ha inviato “sentite condoglianze a coloro che piangono la loro perdita” in telegrammi indirizzati ai nunzi apostolici di Turchia e Siria dopo il terremoto

Il tema del discorso di Francesco all’udienza generale dell’8 febbraio è stato la sua visita dal 31 gennaio al 5 febbraio nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, che ha definito un “viaggio a lungo desiderato”.

Il viaggio ha realizzato “due sogni”, ha detto: “Visitare il popolo congolese, custode di un Paese immenso, cuore verde dell’Africa e secondo al mondo insieme all’Amazzonia. Una terra ricca di risorse e insanguinata da una guerra che non finisce mai, perché c’è sempre qualcuno che alimenta il fuoco”.

“E”, ha aggiunto, “visitare il popolo sud sudanese, in un pellegrinaggio di pace insieme all’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e al moderatore generale della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields: siamo andati insieme per testimoniare che è possibile e doveroso collaborare nella diversità, soprattutto se si condivide la fede in Cristo”.