Santo del giorno per il 4 febbraio: Sant’Andrea Corsini

Sant’ Andrea Corsini: Un altro santo dell’ordine popolarissimo dei Carmelitani ci conduce, mano nella mano, nel mistero della vocazione

Uno degli strumenti più usuali e frequenti che fa capolino in ogni reliquiario di santi e martiri di un tempo, specie se carmelitani, è il classico cilicio.

Sant’Andrea Corsini vi ricorreva e  non era certamente l’unico.

Questo dettaglio singolare è spiegato dal fatto che la santità di un tempo era anzitutto un esercizio austero di disciplina, spesso senza pietà.

Oggigiorno riterremmo folli le persone che, pur di intenerire il cuore del divino amato, come di non schiavizzare il proprio cuore con la mondanità, si sottopongano a dolori continui.

Eppure si praticava tale mortificazione e non solo con finalità ascetiche.

Analizziamo ora il contesto in cui si delineò personalità e spessore di un personaggio come Sant’Andrea Corsini.

Stiamo parlando della Firenze del 1318 e di un semplice quanto pauroso sedicenne, che diede sempre più importanza alla penitenza per rafforzare la chiamata che sentiva fortissima.

Come difendersi dalla Peste del mondo d’oggi, il peccato della disperazione, dell’accidioso: un insegnamento di Sant’Andrea Corsini

Se fino a ieri era fondamentale disciplinarsi, essere mortificati nelle passioni, oggi invece si richiede uno sforzo ancor maggiore ma forse in altre direzioni.

Il rumore di una società impazzita, caotica richiede infatti una dote fortissima, immancabile, eppure necessaria: la perseveranza.

Quanto è amaro il calice della perseveranza specialmente se sappiamo di errare su una disagevole strada di imperfezioni!

San Paolo nell’Epistola ai Romani (RM 8, 24) scrive: “Per la speranza siamo stati salvati”.

Contestualizzando dunque un tale esempio di virtù come quella di Sant’Andrea Corsini, ci verrebbe da pensare all’atteggiamento interiore e retto di un penitente: una persona pia che insiste incessantemente nella preghiera.

Se Dio non è sordo, lo diventerà a furia di ascoltarci e ri-ascoltarci, a più riprese.

Mai fermarsi nell’avvilente disperazione di chi non trova altra via di scampo.

Eppure, stiamo assistendo indenni ad un aumento abnorme del tasso di suicidi, di specie tra i giovani.

La perdita di fides nella vita fa mollare ogni sfida e “rivincita”, demoralizza, fa sentire dei perdenti, senza pietà.

Sant’Andrea Corsini: il santo toscano pacificatore

Nel calendario liturgico sono innumerevoli i riferimenti ai santi, da quelli più noti a quelli che nessuno ha mai sentito nominare.

Ogni diocesi corona una rosa di nomi sulla base della storia locale.

Ripercorrendo un po’ i passi di Sant’Andrea Corsini troveremo un altro temperamento bello tosto che  si ribellò agli onori del mondo cercando di sottrarsi persino alla sacra nomina episcopale.

Lo troviamo prima a Fiesole e, poi, su invio del papà Urbano V, a Bologna sempre con risultati impeccabili nel dirimere ogni contesa e controversia circostante.

Il Carmelo, una sorgente spumeggiante di santità. Non solo Sant’ Andrea Corsini. Da cosa dipende?

Ogni santo ha il suo carisma, la sua vocazione speciale che irradia curiosità e lume in qualsivoglia modo.

Per non creare dissapori difficilmente digeribili alle altre famiglie, diremmo che il 4 febbraio vede anche, senza che l’uno copi l’altro diversi mirabili santi tra cui:

– Dalla famiglia dei Gesuiti (del Gesù): San Giovanni De Britto di recente canonizzazione (1947)

– Dalla famiglia dei cappuccini: San Giuseppe Da Leonessa che venne perseguitato in terra turca, missionario

– Dalla famiglia dei benedettini: San Nitardo che fu dedito alla vita monastica e molti altri

Se si osservasse la datazione cronologica, si noterebbe che peculiarmente ad essere canonizzati, in prius, sono nobili, vescovi in contatto con i nobili per l’antico matrimonio di interesse tra Chiesa e nobili di rango; solo raramente si parla del popolo.

Un po’ alla volta, poi, si è cominciato a considerare la scelta di vita: la vera vocazione da cui tutto origina.

Sant’Andrea Corsini come buona parte dei santi del calendario d’annata è di origini nobili.

Ma nobile di ogni santo è il cuore, pieno, fervente di Spirito Santo.

Ecco da cosa dipende essere seminatori di santità: il nostro cuore.

I prodigi dello Spirito Santo che è Vangelo

Lo Spirito Santo agisce nel cuore di ogni Santo nel modo che si confà a quella storia singolare: così per Sant’Andrea Corsini come per altre sapienti figure di spessore.

L’azione dello Spirito Santo diviene poi Vangelo Vivente, il Vangelo dello Spirito Santo che nel giorno della gloria in cui saremo tutti convocati sarà finalmente dato alle stampe.

L’icona dell’attesa perseverante di Maria, miraggio di santità. La perseveranza in Sant’Andrea Corsini

La Lucerna della fede oggi è diventata dunque la perseveranza.

Non ne mancava neanche Sant’Andrea Corsini, sebbene ligio alle consuetudini del tempo.

Anche oggi i tempi fanno fatica a maturare ed a cogliere i dolci frumenti dello Spirito,  attendendo come Maria i frutti della preghiera del figlio di Dio, Gesù.

Per i cristiani libanesi che vivono in stato di perentorio tafferuglio, insta la grotta di Mantara dove la vergine Maria attendeva il ritorno di Gesù che predicava a Sidone.

Il mondo è diventato un mondo che non sa attendere, pazientare, sempre sotto assedio.

Ma noi, quanto più ci avviciniamo alla santità, tanto più non siamo del mondo.

Una coppia di sposi, l’uno teso verso l’altro, il simbolo moderno di una santità che conosce orizzonti nuovi, più conformi ai tempi odierni, ma al di là dei tempi.

Questa attesa è anche saper tendersi, tenere la presa, approssimarsi, un esercizio di prossimità ed amore.

Suor Ines Figlie di Maria Missionarie

Per approfondire

2 febbraio, Giornata mondiale della Vita consacrata

Candelora. Santo del giorno 2 Febbraio: Gesù, luce, ci irradia

Fonte dell’articolo

Sito ufficiale della Santa sede

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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