Santo del giorno per il 14 gennaio: San Felice di Nola, sacerdote
Felice, chiamato anche in Pincis (Nola, III secolo – Nola, 14 gennaio 313), è stato un sacerdote cristiano, venerato dalla Chiesa cattolica come santo e considerato un miroblita
La vita di Felice
Le poche informazioni sulla sua esistenza ci vengono fornite da San Paolino di Nola nei suoi Canti di Natale, scritti tra il 395 e il 409, che raccolgono per iscritto la tradizione orale appresa nell’area nolana.
Secondo San Paolino, Felice nacque a Nola nella seconda metà del III secolo, figlio di un ricco siriano trasferitosi in Italia per lavoro.
Divenne sacerdote e stretto collaboratore di Massimo, allora vescovo di Nola.
Fu imprigionato e torturato durante le persecuzioni cristiane.
La tradizione vuole che sia stato un angelo a liberarlo e a prendersi cura del malato vescovo Massimo, che nel frattempo si era rifugiato in un luogo segreto.
Alla ripresa delle persecuzioni, Felice sfuggì alla cattura rifugiandosi in una cisterna. Nel 313 tornò a Nola, dove rifiutò l’episcopato e trascorse il resto dei suoi giorni in povertà, accettando serenamente le enormi sofferenze, tanto da meritare l’appellativo di “martire” pur non avendo versato il proprio sangue.
Il culto di San Felice
Il Martirologio Romano ne fissa la memoria liturgica al 14 gennaio.
Sebbene San Felice non sia stato ucciso, è stato riconosciuto come martire dalla Chiesa per le numerose sofferenze subite durante la sua vita.
Il suo corpo è sepolto nella basilica paleocristiana di Cimitile.
La sua tomba fu chiamata Ara Veritatis, perché le fu attribuita una particolare efficacia contro la falsa testimonianza.
Felice, celebrazioni a Cimitile
Al santo patrono “Felice” sono dedicate solenni celebrazioni che richiamano grandi folle di persone.
Il 5 gennaio inizia il novenario predicato: si tratta di una breve processione per il centro storico a’ sagliut’e san Felix che ricorda l’ascesa della statua (situata nella basilica maggiore di San Felice in Pincis) alla parrocchia.
La sera del 13 gennaio, i bambini di 3ª, 4ª e 5ª elementare cantano durante la celebrazione eucaristica in chiesa.
Dopo la Messa serale, anche gli adulti hanno la possibilità di cantare l’inno di San Felice nelle basiliche paleocristiane, mentre una fiaccolata inizia e termina in parrocchia per la veglia.
Ma la celebrazione più attesa da tutti si svolge il 14 gennaio di ogni anno.
Fin dalle prime ore del mattino, il rintocco delle campane annuncia la festa con grande emozione nel cuore dei cimitilesi, che già dalle 4.00 del mattino si svegliano sulle note gioiose della banda musicale che sfila per le strade del paese, accompagnata dallo sparo di petardi nella tradizionale “DIANA”, detta in vernacolo “a’ rian”, che evoca l’arrivo di pellegrini da tutta la Campania e non solo.
Alle 6 del mattino la prima messa annunciata dal suono dell’antica campana utilizzata solo in questa occasione; alla messa delle 6 seguono quelle delle 7, delle 8 e delle 9, solitamente celebrate da un vescovo.
Verso le 10, tutto è pronto per la processione, che parte e si snoda per le vie del paese, tra la folla, mentre si levano le note di un inno cantato dai bambini.
E la festa continua la prima domenica, otto giorni dopo il 14, la cosiddetta “ottava”.
È un’intera giornata che viene dedicata a San Felice, percorrendo tutte le strade e i vicoli dove vengono sparati fuochi d’artificio per salutare il Santo.
Per approfondire
Santo Del Giorno Per Il 13 Gennaio: Sant’Ilario Di Poitiers, Vescovo
R.D. Congo: Bomba Esplode In Una Chiesa, Almeno 17 Le Vittime E 20 I Feriti
RD Congo, Stavano Organizzando Una Marcia Per La Pace: Due Donne Rapite Nel Sud Kivu
Festa Di Sant’Andrea, Papa Francesco Saluta Sua Santità Bartolomeo I: Insieme Per La Pace In Ucraina