Santo del giorno per il 14 febbraio: Sant’Isacco di Pecerska

Tra le follie d’amore dell’antesignano San Valentino, una figura ambientata nell’attuale teatro di guerra di Kiev: Sant’Isacco di Pecerska

Oggi, 14 febbraio, il contatore di guerra  sul fronte russo-ucraino sfiora l’anno.

In quel lontano 24 febbraio 2022 iniziarono una serie di attacchi e retroguardie impensabili che tuttora persistono.

E vogliamo, con la follia di S.Valentino, dare fiato a questo tachicardico appello per la pace  rivolgendo il nostro sguardo sulla rosa di santi ucraini che si radicano a Kiev.

Il santo odierno, venerato dalla chiesa ucraina è sant’Isacco di Pecerska, ovvero sant’Isacco delle grotte.

Lo stesso soprannome, quasi un nickname, viene usato da tutta una schiera di santi che sono parte di un movimento con comportamenti e scelte ben definiti.

Vediamoli insieme.

Il San Valentino ucraino: quale fu la tradizione seguita da Isacco tra gli Stolti in Cristo

Il movimento degli Stolti in Cristo o pazzi di Dio corrisponde a scelte estreme di vita, rinunciando radicalmente a tutto.

Vivere di stracci, pura ospitalità, senza nutrirsi adeguatamente con tendenze all’ascesi.

In fondo, i Padri del deserto, di cui sono celebri i racconti del pellegrino russo, erano un po’ questi vagabondi di Dio ma sapevano istillare la voglia di ricercare Dio, a partire da sé e spesso in fuga dal mondo.

Isacco fu un monaco cristiano ucraino che cercò a sua maniera la sapienza del cuore

La passione di Gesù fa presa e mordente anche sul giudizio altrui, su chi preferisce disprezzare che credere.

Simulare la follia equivale per i monaci delle grotte come Isacco ad immolarsi nella passione di Gesù.

Anche se in forme molto isolate, ancora oggi in alcuni ordini monastici, convivono i reclusi o recluse che decidono di evitare ogni tipo di contatto con l’esterno.

Isacco ebbe questa vocazione da ricco mercante che era: decise di vivere per lo più nel monastero delle grotte di Kiev e vi fu consacrato monaco da Antonio e Teodosio.

Le principali fonti sono contenute in alcuni testi tramandatici da San Nestor il cronista, chiaramente composti in lingua antica.

Invocando la pace ed il perdono con l’aiuto di Sant’Isacco ed ancora più lo shalom che irradia un girovita di gioia ed armonia,  ecco alcune amabili parole del nostro fondatore Don Giacinto Bianchi: “La perfetta misericordia è composta d’amor sincero e pacifico dolore. Dove non è pace non è perfezione. Le colombe amano gemendo. Luce e l’acqua abbellite dalla quiete”.

Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie

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Fonte dell’articolo

Ufficio nazionale per l’ecumenismo

SEC 2024-2025
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