Santo del giorno del 17 febbraio: San Mesrop
Un santo, dottore della Chiesa Armena, ci aiuta a distogliere lo sguardo da una cultura dell’uno rendendoci amici delle singolarità: Mesrop
Con il fiato sul collo anche l’Armenia perché i territori sul banchetto dei desideri sono sempre una mina vagante per le relazioni diplomatiche fra i paesi del mondo.
L’impasse più grande riguarda per l’appunto il famoso “tratto di matita” che segna labilmente un confine, poi l’altro.
Ed un santo vive sempre nelle contraddizioni del proprio tempo.
Questo anche per San Mesrop che per la chiesa armena è un vero e proprio fondatore.
È dottore della chiesa.
E tu, Betlemme di Efrata! Tanto vale per la martoriata Armenia, culla Natale di San Mesrop. La sua missione
San Mesrop nacque nel 361 Ca in Armenia dove anche morì nel 441.
Le radici cristiane, infossate solidamente nella terra armena, dipartono da alcuni dei nostri antenati per fede: i discepoli Bartolomeo e Giuda.
Questo funzionario statale sentiva proprio pressante il rispetto delle proprie origini da salvaguardare: la cultura del singolare non è mai diversità.
Ci voleva un temperamento pratico e nel contempo erudito come il suo per cercare di creare un vero e proprio alfabeto armeno che rendesse giustizia alla lingua di tradizione orale.
Mesrop non solo fondò la letteratura ecclesiastica armena
Si sa, quando la solitudine dei numeri primi, vere e proprie singolarità, ci voca, allora folate di vento dello spirito ci spingono oltre confine.
Fu così che san Mesrop si catapultò nella vicina Georgia in cui diligentemente fondò un altro alfabeto per la pratica della comunicazione scritta.
Chiaramente, per cimentarsi in tale impresa, fu grande studioso.
Si dedicò allo studio serio di quelle che noi oggi chiameremmo lingue antiche o morte: greco, persiano.
E l’occhio cadde anche sul Siriaco nel solenne grido biblico rivolto a Betlemme di Efrata, ogni realtà singolare che si addensa in una fitta costellazione luminosa.
Per il resto, al di là di questa sua fondamentale missione che gli è valsa il titolo di dottore della Chiesa Armena, come tutti i santi orientali, era incline alla vita ritirata e solitaria.
Che il temperamento ardito di san Mesrop ci aiuti a costruire un mondo in cui regni la pace universale.
Se poi pensassimo che nel rito della messa Armena, il bacio della pace precede la consacrazione, allora daremmo ancora più peso a tale pregnanza liturgica: il corpo ed il sangue di Cristo entrano in noi se questa coesione che ci rende corpo mistico è veramente alimentata da una profonda pace.
Shalom a tutti!
Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie
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