Santo del giorno 5 ottobre: Santa Maria Faustina Kowalska

Santa Maria Faustina Kowalska: la mistica del Dio misericordioso

Nome

Helena Kowalska

Titolo

Vergine

Nascita

25 agosto 1905, Glogowiec, Polonia

Morte

05 ottobre 1938, Cracovia, Polonia

Ricorrenza

05 ottobre

Martirologio

edizione 2004

Beatificazione

18 aprile 1993, Roma , papa Giovanni Paolo II

Canonizzazione

30 aprile 2000, Roma , papa Giovanni Paolo II

Preghiera

Oh Gesù, che hai reso la Santa Faustina una grande devota della Tua immensa misericordia, concedimi, per sua intercessione, e secondo la Tua santissima volontà, la grazia di…, per la quale Ti prego. Essendo peccatore non sono degno della Tua misericordia. Ti chiedo perciò, per lo spirito di dedizione e di sacrificio di Suor Faustina e per la sua intercessione, esaudisci le preghiere che fiduciosamente Ti presento.

Martirologio Romano

A Cracovia in Polonia, santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, che si adoperò molto per manifestare il mistero della divina misericordia.

 

Il Santo e la missione

Santa Maria Faustina Kowalska, umilmente inscritta nelle pagine della storia ecclesiastica, emerge non solo come figura di devota consacrazione, ma anche come emblema di una missione divina che riecheggia l’amore misericordioso di Dio. La sua esistenza, permeata da estasi e sofferenze, si traduce in una mirabile storia di dedizione e di totalitaria consegna ad una missione spirituale che trascende il semplice atto del credere, per approdare alla profondità di un vivere autenticamente immerso nel mistero della fede. La missione di Santa Faustina si configura come un delicato intreccio tra la passione per Dio e un messaggio che desidera toccare l’umanità intera, guidando le anime attraverso i sentieri talvolta tortuosi della vita terrena verso la luce riscaldante della Misericordia Divina. Faustina, con il cuore permeato di una carità infaticabile, accoglie in sé la voce di Dio che la chiama a diventare apostola della Sua misericordia, a svelare al mondo un volto di Dio non irato, ma teneramente incline verso la fragilità umana. Il suo “Diario”, permeato da visioni e dialoghi mistici, non è solamente una confessione intima del suo rapporto con il divino, ma diviene veicolo attraverso il quale il messaggio di misericordia viene proclamato al mondo. La devozione alla Divina Misericordia, che si diffonde grazie al suo zelo, non è un semplice atto devozionale, ma una chiamata a vivere la misericordia nella quotidianità, a farne un principio ispiratore di ogni agire. Santa Faustina, in una dimensione di umile servizio, abbraccia la sua missione non con proclami tonanti, ma con una vita segnata dalla preghiera e dalla sofferenza offerta per l’umanità. La sua è una missione che si svolge nel segreto, nel riposto, nel quotidiano sacrificio e nell’offerta di sé. La sua vita diventa così un ininterrotto intercedere per le anime, specialmente per quelle che più si sono perdute nei meandri dell’esistenza. Nella figura di Santa Faustina, la missione si mostra non come un operare esteriore, ma come un interiorizzare il messaggio divino, facendolo carne della propria carne, sangue del proprio sangue. La missione diviene essenza della vita, cuore pulsante di ogni istante, sguardo che sa riconoscere nel volto dell’altro il volto di Cristo sofferente e risorto. Faustina vive la missione non come un qualcosa da compiere, ma come un esserci, totalmente e incondizionatamente, nel grembo misericordioso di Dio da cui poter attingere l’amore necessario per essere segno visibile e tangibile di speranza per il mondo. Nel suo essere piccola e nascosta, Santa Faustina ci rivela che la missione non è tanto un fare, quanto un essere: essere misericordia, essere presenza, essere amore che accoglie e che si dona, tracciando così un solco luminoso nel tempo, invitando ogni anima a lasciarsi toccare e trasformare dalla misericordia infinita di Dio.

Il Santo e la misericordia

La figura di Santa Maria Faustina Kowalska si erge con leggiadra maestosità nella storia della Chiesa cattolica, portando con sé un messaggio che pare riassumere in sé tutta la dolcezza e la profondità del mistero cristiano: la misericordia divina. Immersa in un percorso di vita che l’ha vista alternare momenti di profonda unione mistica con il Signore a tempi di oscura notte dell’anima, Santa Faustina diventa il canale attraverso cui il fluire dell’amore misericordioso di Dio raggiunge l’umanità. Il suo “Diario”, disseminato di rivelazioni, visioni e colloqui interiori con il Signore, diviene non solo un tesoro spirituale per chi percorre il cammino della fede, ma una vera e propria icona della misericordia di Dio che si fa vicina, che si fa umana, che si fa compagna di viaggio di ogni uomo e donna sulla terra. La misericordia, nella spiritualità di Santa Faustina, non è un concetto astratto, ma un cuore che batte, una presenza viva e operante che si fa storia, che si fa carne, che si fa lacrima e sorriso nel quotidiano peregrinare dell’umanità. Santa Faustina diviene così l’apostola della misericordia, colei che non soltanto riceve il messaggio divino, ma lo vive, lo incarna, lo esprime con ogni fibra del suo essere, trovando nella propria vita, nelle proprie scelte, nei propri silenzi e nelle proprie preghiere, la massima espressione di questo amore che si piega sulle miserie umane per elevarle alla dignità celeste. Il rapporto tra Santa Faustina e la misericordia non può essere raccontato, quindi, come una semplice vicenda di rivelazioni o di messaggi da trasmettere al mondo. È un dialogo d’amore che si sviluppa nel segreto del cuore, un abbandono fiducioso nelle mani di un Dio che è Padre, un lasciarsi plasmare dalla Parola che salva e che sana. È un’esperienza vissuta nella carne, nei gesti semplici e nascosti, in una quotidianità che si fa luogo teologale, spazio sacro in cui l’incontro con il divino si realizza. Nella misericordia, Santa Faustina trova la risposta ai drammi dell’esistenza, alla sofferenza che tocca anche la sua vita, alla ricerca di senso che abita il cuore di ogni persona. Essa non è per lei unicamente un atteggiamento di Dio verso l’umanità, ma uno stile di vita, una modalità con cui relazionarsi agli altri, una via maestra su cui camminare per essere, a sua volta, espressione visibile di quell’amore misericordioso che ha sperimentato nel profondo. E così, nel suo piccolo, nel suo esser nascosta e silenziosa, Faustina diventa grande, perché nella sua vita risuona la misericordia di Dio, quella misericordia che non guarda all’entità della colpa, ma alla vastità dell’amore che perdona, che accoglie e che rinnova. E la sua storia, tessuta di ordinarietà e straordinarietà, continua a parlarci, a indicarci una via possibile per sperimentare e testimoniare nel mondo l’incommensurabile amore del Padre.

Agiografia

Elena Kowalska è conterranea di Giovanni Paolo II che l’ha elevata agli onori degli altari nell’anno 2000. Era nata a Giogowiec nel distretto di Turek, provincia di Lodz, il 25 agosto 1905. Le difficili condizioni economiche e sociali provocate dalla prima guerra mondiale, che…

CONTINUA

Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

SEC 2024-2025
Potrebbe piacerti anche