Santo del giorno 30 aprile: Maria Dell’Incarnazione Guyart

Amministratrice ed imprenditrice, promessa in matrimonio, Maria dell’incarnazione vedova e con figlio non resiste alla chiamata più grande

All’ anagrafe Marie Guyart, una donna che non mancó alle esigenze della famiglia.

Nel frattempo meditava nel suo cuore la chiamata.

Convolò a nozze con il pretendente Jean Claude, che aveva un setificio, anche se non l’aveva scelto lei ma la famiglia.

E non aveva ancora neanche 18 anni.

Con  grande raccapriccio poi restó vedova a soli 19 anni ed aveva partorito da soli 6 mesi.

Lavorò all’amministrazione dell’impresa del cognato mostrando grande acume per gli affari fino a quando non maturò la scelta.

Anche il figlio dodicenne capì e salutò Maria per farle seguire il proprio cuore

Un progetto di vita che non poteva lasciare languire nell’insoddisfazione e così entrò nelle  Orsoline.

Da lì iniziò a chiamarsi Maria Dell’Incarnazione.

Assecondare i desideri del proprio cuore, in questo caso, voleva proprio dire rispondere ad una chiamata recondita, divina.

Fare missione in Quebec fu la seconda vocazione.

Ed in effetti non mancó a tale appello e con passi ovattati, di una soave fragranza evangelica, rispettò sempre l’identità dei popoli indigeni.

L’esperienza di Maria dell’incarnazione in terra di missione

È stata definita “Teresa del nuovo mondo” ed è la prima suora missionaria francese.

Rappresenta un esempio di fusione equilibrata fra anima contemplativa ed anima missionaria.

Studiò la lingua, la cultura e spalancò sempre le porte a prescindere dalla condizione civile e sociale.

Diede mano alle sue nuove conoscenze con manuali in lingua per venire incontro alle esigenze delle diverse tribù locali.

Ancora oggi possiamo contemplare la qualità e lo spessore dei suoi scritti mistici.

Ed inoltre dalla sua esperienza di vita, nei diversi stati di vita, si poteva cogliere un’inconfondibile ricchezza.

È nata in Francia, a Tours, nel 1599 ma sceglie di restare in terra di missione ove spira l’ultimo sospiro nel 1672.

Per approfondire:

Kisangani (RDC): l’itticoltura e acquacoltura come armi contro la malnutrizione infantile

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Fonte dell’articolo

Dicastero delle cause dei santi

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