Santo del giorno 28 ottobre: Santi Simone e Giuda
Santi Simone e Giuda: i due apostoli che sono stati dimenticati
Nome
Santi Simone e Giuda
Titolo
Apostoli
Ricorrenza
28 ottobre
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Apostolo glorioso, S. Giuda Taddeo, che portasti la vera fede alle nazioni più lontane, che guadagnasti all’obbedienza di Gesù Cristo molti popoli con il potere della tua santa parola, concedimi, te ne supplico, che da questo giorno io rinunci ad ogni peccato, che sia preservato da tutti i cattivi pensieri e possa sempre ottenere la tua protezione, particolarmente in ogni pericolo e difficoltà, e che possa giungere salvo alla Patria celeste, per adorare con te la Santissima Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Patrono di
Marostica, Sovico, Cartigliano, Nibionno, Cornegliano Laudense, Rodero, Nogarole Vicentino, Corna Imagna, Radicondoli, Ricaldone
Martirologio Romano
Festa dei santi Simone e Giuda, Apostoli: il primo era soprannominato Cananeo o Zelota, e l’altro, chiamato anche Taddeo, figlio di Giacomo, nell’ultima Cena interrogò il Signore sulla sua manifestazione ed egli gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».
Il Santo e la missione
Simone e Giuda, apostoli e martiri, condividono una storia profondamente intrecciata con la missione di diffondere il Vangelo di Cristo. La loro esperienza rappresenta un viaggio straordinario attraverso il quale la Parola di Dio ha attraversato confini e ha toccato cuori, mostrando il potere trasformativo della fede.
Simone, noto come il Zelota, testimonia il fuoco ardente della conversione e della dedizione. Il suo fervore iniziale per la legge e la tradizione si trasforma in una passione incrollabile per l’annuncio del Cristo risorto. La sua vita diventa un esempio eloquente di come l’incontro con Gesù possa trasformare radicalmente, spingendo a superare le proprie certezze per abbracciare una missione più grande.
Giuda, detto anche Taddeo, incarna l’aspetto più intimo e consolante della missione. Egli si dedica a portare speranza e conforto, a testimoniare la presenza amorosa di Dio anche nelle situazioni più difficili. La sua figura riflette la delicatezza con cui la Parola di Dio entra nelle vite, sanando ferite e rinnovando la speranza.
Insieme, Simone e Giuda rappresentano l’impegno instancabile e il coraggio di annunciare il Vangelo fino ai confini del mondo conosciuto. La loro missione si svolge in contesti spesso ostili e pericolosi, ma la loro fede incrollabile e la loro dedizione totale testimoniano la forza del messaggio che portano.
La loro vita e il loro martirio ci mostrano che la missione cristiana non è mai un cammino facile o privo di ostacoli. Essa richiede sacrificio, coraggio e una fiducia totale nella forza trasformativa dell’amore di Dio. Simone e Giuda ci insegnano che la missione non è tanto una questione di grandi gesti o parole eloquenti, quanto piuttosto di fedeltà quotidiana e di amore concreto.
Il loro esempio ci ispira a vivere la nostra fede con ardore, a non avere paura di testimoniare Cristo nelle sfide della vita quotidiana e a credere che il seme del Vangelo, seminato con amore e dedizione, può portare frutti abbondanti. Simone e Giuda ci incoraggiano a vivere una missione radicata nella fede, animata dalla speranza e resa feconda dall’amore, mostrando al mondo il volto misericordioso e accogliente di Dio.
Il Santo e la misericordia
La figura dei Santi Simone e Giuda, apostoli e testimoni del Vangelo, si intreccia profondamente con il tema della misericordia, aspetto centrale dell’insegnamento e della vita di Gesù. Questi due uomini, chiamati a seguire Cristo in un percorso di fede e di dedizione totale, hanno incarnato nella loro esistenza l’essenza stessa della misericordia divina, diventando strumenti attraverso cui l’amore di Dio si è manifestato al mondo.
Simone, soprannominato “il Zelota”, mostra la trasformazione che la misericordia può operare nel cuore umano. Da zelante difensore della legge e delle tradizioni, diventa un annunciatore appassionato dell’amore di Dio, capace di superare ogni barriera e pregiudizio. La sua vita diventa un chiaro esempio di come la misericordia possa rinnovare e trasformare, portando a una comprensione più profonda e autentica del messaggio evangelico.
D’altra parte, Giuda, detto Taddeo, ci testimonia la delicatezza e la forza consolatrice della misericordia. Nelle poche tracce che abbiamo di lui, emerge il suo impegno nel portare conforto e speranza a coloro che erano afflitti e scoraggiati, mostrando così che la misericordia è anche un balsamo che sana le ferite dell’anima e riporta la pace nel cuore.
Insieme, Simone e Giuda, pur con le loro diversità, diventano messaggeri di un Dio che non abbandona l’umanità a se stessa, ma che si fa prossimo, che ascolta e che perdona. La loro missione si svolge nei sentieri spesso impervi dell’esistenza umana, dove la disperazione e il dolore sembrano avere l’ultima parola. Ma è proprio lì che la misericordia diventa azione concreta, trasformando la disperazione in speranza, il dolore in gioia.
La loro testimonianza ci invita a guardare la misericordia non come un’idea astratta, ma come una realtà viva e attuale, che si fa carne e storia. Essa ci chiama a essere uomini e donne capaci di compassione, pronti ad accogliere l’altro con il cuore aperto, a perdonare senza riserve, a condividere la gioia e il dolore con chi abbiamo accanto.
Simone e Giuda ci mostrano che la misericordia è il volto più bello della nostra umanità, è la strada maestra che conduce a Dio e agli altri, è il segno distintivo di chi ha incontrato veramente Gesù e ne è stato trasformato. La loro vita, intrisa di misericordia, rimane una fonte di ispirazione per tutti coloro che sono in cerca di senso e di speranza, un invito a fare della misericordia la bussola del nostro camminare quotidiano.
Agiografia
S. Simone fu soprannominato Cananeo o Zelote per distinguerlo da S. Pietro e da S. Simone, che succedette a S. Giacomo il Minore nella sede vescovile di Gerusalemme…