Santo del giorno 28 marzo: Giuseppe Sebastiano Pelczar
Giuseppe Sebastiano Pelczar fu grande vescovo che visse il suo ministero prima dello scoppio della prima guerra mondiale e poi!
Oltre ad essere vescovo di un anfratto polacco, molto abbandonato, arteria della speranza, fu anche fondatore.
Sembra risuoni il grido anche con San Giuseppe Sebastiano Pelczar: “E tu Betlemme di Efrata”.
Le ancelle del Sacro Cuore di Gesù hanno avuto un prodigioso esempio di operatore di virtù e di pace.
Meditiamo e camminiamo con lui in questi sentieri polverosi, le nostre suole consumate…
Piccoli passi di una vita che ci ammaestra con Giuseppe Pelczar
Nato ai piedi dei monti Carpazi, Giuseppe si coltivò in un ambiente profondamente religioso, fervidamente polacco con le sue tradizioni e tracce di storia.
Il religioso fedele che si abbandona a Dio ha sempre una reverente prostrazione nei confronti della sua storia che è quella degli antenati.
Nato nel 1842, dall’intelletto fine, colse subito il piano di Dio in lui e lo scrisse nel suo diario spirituale: ” Gli ideali terreni impallidiscono, l’ideale della vita lo vedo nel sacrificio e l’ideale del sacrificio lo vedo nel sacerdozio “.
I giovani lo circondavano perché li amava: Giuseppe Pelczar, uomo dall’entusiasmo sempre giovanile
Nel 1864 venne ordinato sacerdote e grazie ai suoi studi riuscì col suo carisma ad essere insieme ai giovani.
Oggi la parola “i giovani sono assenti” continua a latitare in qualche retrovia ma non nelle periferie esistenziali del mondo in cui i giovani sono assurdi protagonisti, sempre presenti.
Il fiuto di Giuseppe Pelczar riusciva a radunarli, organizzare incontri di comunione e speranza.
Apostolo della carità, attivissimo nel sociale, fondò biblioteche, distribuí gratuitamente libri e promosse corsi gratuiti.
Con la sua mano caritatevole, nacque la Confraternita della Santissima Maria Vergine Regina della Polonia che offriva aiuto per i diseredati, i malati, i miseri.
Incessante questo calpestio di Dio, le Ancelle del Sacro Cuore di Gesù furono fondate nella dura realtà di Cracovia nel 1894.
Riusciremo ad arrivarci sempre così nelle frontiere che si avventurano tempo per tempo senza invecchiare mai?
“Nessuno stato o nessuna età sono ostacolo ad una vita perfetta” così diceva questo uomo Santo!
Giuseppe Pelczar: uomo del Sinodo in condizioni sfavorevoli
Fu responsabile sinodale per tre volte cercando di camminare insieme agli operatori di Dio ed al suo popolo.
Vescovo di Przemysl, inizialmente in ausilio, poi vi restó per 25 anni che non sono pochi.
Occhi attenti per l’emarginazione del tempo, in particolare l’alcoolismo e l’emigrazione.
Il Papa del suo tempo era Leone XIII e mai mancava un raccordo con le sue intenzioni ed indicazioni per i fedeli.
Era infaticabile anche nella scrittura e diede alla luce anche ad imponenti opere della teologia, di storia e di diritto, oltre che nella sua responsabilità pastorale.
Questo uomo del Sinodo lo era soprattutto perché aveva spirito di iniziativa quindi.
Fu invero un uomo della sua terra, conoscendo anche l’indipendenza, le speranze, le delusioni nel dopoguerra.
E poi, cenere ritornò quel 28 marzo del 1924.
Grazie San Giuseppe Sebastiano Pelczar!
Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie
Per approfondire:
Avellino, le suore di Santa Gemma alla Settimana Missionaria: la testimonianza di Suor Paola
Santo del giorno del 4 marzo: Giovanni Antonio Farina
Stati Uniti, ucciso il vescovo ausiliare di Los Angeles David O’Connell
Santo del giorno per l’11 febbraio:Beata Vergine Maria di Lourdes
Santo del giorno del 23 febbraio: Giuseppina Vannini
Fonte dell’articolo
Dicastero delle cause dei santi