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Santo del giorno 27 maggio: San Gonzaga Gonza

Agli sgoccioli del periodo pasquale nello spirito della Pentecoste ecco il martire dell’Uganda San Gonzaga Gonza, patrono dei carcerati

Strana l’incoerenza degli uomini, eppure per questa brezza dello spirito che soffia all’apice del tempo pasquale, non possiamo che rifletterci su con il re dell’Uganda dell’epoca che fu.

L’incoerenza riguarda noi tutti prima o poi.

Ebbene, il santo in questione, San Gonzaga Gonza, fu fatto uccidere per la sua fede dal re Mwanga di cui era servo.

Sta il fatto che tale sovrano ha studiato presso i missionari cristiani e ha elargito in favore dei Padri bianchi delle proprietà.

Oggi, grazie a questo atto di generosità, l’arcidiocesi di Uganda prospera e vanta un patrimonio invidiabile e di tutto rispetto.

Perché San Gonzaga Gonza è considerato il patrono dei carcerati?

Nessuno ne parla mai di queste figure di santità meno popolari e circolano pertanto molte informazioni contraddittorie e dubbie.

Le fonti ufficiali però delle midolla della venerazione dei luoghi d’origine del santo ci orientano un po’ per comprendere meglio il loro spessore.

Veniamo a scoprire così le fitte trame del palazzo di corte, di inganni e chiacchiericcio in cui per togliere dai problemi un amico, San Gonzaga Gonza fu portato in carcere.

Lui però non stette a piangere sulla sua ingiusta condanna ma cercò il riscatto ed evase con tutte le catene che lo imprigionavano.

Lo uccisero così mentre lui cercava la via della libertà, crollato a terra nelle sue stesse catene che ora ha sciolto in paradiso.

Un uomo a cui poco è stato concesso di sognare e che quel 27 maggio 1886 a soli 24 anni fu restituito al cielo.

San Gonzaga Gonza vola libero ora e soffia su di noi in questa attesa pentecostale.

Tu non sei solo vittima dell’incoerenza umana ma di tutte quelle ingiustizie che ancora gravitano su una società che da sempre cerca la pace, anche con sé stessa.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo

Sito della diocesi di Uganda

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