Santo del giorno 26 maggio: Santissima Trinità
Santissima Trinità: Significato, Dottrina e Importanza nella Fede Cristiana
Nome
Santissima Trinità
Titolo
Il Padre il Figlio e lo Spirito Santo
Ricorrenza
26 maggio
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Eterno padre ecco quanto miserabile ed impotente creatura che niente può, riconosce la sua somma impotenza e la infinita potenza vostra, ad essa ricorre nei suoi bisogni… ed in essa spera. Gloria Patri
Eterno figlio, ecco questa miserabile ed ignorante creatura che niente sa , riconosce la sua somma ignoranza e la infinita sapienza vostra, ad essa ricorre nei suoi bisogni… ed in essa confida. Gloria Patri.
Eterno Spirito Santo ecco questa miserabile ed ingrata creatura che niente merita, riconosce la sua somma ingratitudine e la infinita bontà vostra; ad essa ricorre nei suoi bisogni… ad essa si abbraccia, in Voi s’abbandona. Gloria Patri
Patrono di
Novate Mezzola, Arquà Petrarca, Osasio, Argegno, Irma, Balme, Trinità d’Agultu e Vignola
Martirologio Romano
Solennità della santissima e indivisa Trinità, in cui professiamo e veneriamo Dio uno e trino e la Trinità nell’unità.
Il Santo e la missione
La Santissima Trinità, cuore della fede cristiana, rappresenta il mistero di un Dio unico in tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Questo concetto centrale alla teologia cristiana non è solo un dogma da accettare, ma una realtà vivente che informa ogni aspetto della missione della Chiesa. La missione della Chiesa, riflesso della comunione trinitaria, è quella di portare l’amore, la verità e la salvezza di Dio a tutte le nazioni. Il Padre, fonte di ogni creazione, invia il Figlio per redimere l’umanità attraverso il suo sacrificio. Il Figlio, Gesù Cristo, rivela l’amore del Padre e, attraverso la sua vita, morte e resurrezione, offre la strada per la riconciliazione con Dio. Lo Spirito Santo, donato ai credenti, continua a guidare, santificare e ispirare la Chiesa nella sua missione. Questa missione trinitaria è vissuta nella predicazione del Vangelo, nei sacramenti e nella vita comunitaria. Ogni azione della Chiesa, dalla liturgia alla carità, è un riflesso del dinamismo trinitario. La comunione che esiste tra le tre persone divine diventa il modello per le relazioni umane, chiamando i cristiani a vivere in unità e amore. La Santissima Trinità, dunque, non è solo un mistero teologico, ma una realtà che dinamicamente opera nella missione della Chiesa, invitando ogni credente a partecipare attivamente nel piano divino di salvezza e amore universale.
Il Santo e la misericordia
La Santissima Trinità è la manifestazione perfetta della misericordia divina. Nel Padre, vediamo l’amore originario che ha creato l’universo e che continuamente offre perdono e compassione. Nel Figlio, Gesù Cristo, la misericordia si incarna, prendendo forma umana per redimere l’umanità attraverso il sacrificio della croce, mostrando un amore che accoglie e guarisce. Nello Spirito Santo, la misericordia di Dio viene costantemente rinnovata, guidando e confortando i credenti, infondendo forza e speranza nelle difficoltà. Questa realtà trinitaria invita ogni persona a sperimentare la misericordia come un dono gratuito e incessante, che trascende ogni peccato e fragilità. La misericordia trinitaria non solo perdona, ma anche trasforma, chiamando i credenti a riflettere questo amore nelle loro vite quotidiane. La relazione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo diventa il modello di un amore che è sempre pronto a comprendere, perdonare e accogliere. La Santissima Trinità ci ricorda che la misericordia è al centro della nostra fede, unendoci in una comunione di amore che non conosce fine. Questa comunione ci invita a vivere la misericordia in modo concreto, estendendo la stessa compassione che riceviamo da Dio verso tutti coloro che incontriamo.
La Chiesa, dopo aver stabilite diverse feste che onorano le singole Persone della Santissima Trinità, ne fissò pure una in onore delle Tre Persone. Questa festa fu istituita nei primi secoli del Medio Evo per opera specialmente dei monaci che cominciarono a celebrarla nei loro monasteri. Di qui si estese man mano alle singole diocesi e finalmente all’intera Chiesa Romana per opera di Papa Giovanni XXII che nel 1314 la dichiarava festa universale, fissandola la prima domenica dopo Pentecoste. « Abbiamo visto, dice il Gueranger, gli Apostoli il di della Pentecoste ricevere lo Spirito Santo, e…