Santo del giorno 26 febbraio: Sant’ Alessandro di Alessandria
Sant’Alessandro di Alessandria: Vita, Eredità e Ruolo nel Concilio di Nicea
Nome
Sant’ Alessandro di Alessandria
Titolo
Patriarca
Nascita
250, Alessandria d’Egitto
Morte
326, Alessandria d’Egitto
Ricorrenza
26 febbraio
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Sant’Alessandro oggi ti eleggo
a mio speciale patrono:
sostieni in me la Speranza,
confermami nella Fede,
rendimi forte nella Virtù.
Aiutami nella lotta spirituale,
ottienimi da Dio tutte le Grazie
che mi sono più necessarie
ed i meriti per conseguire con te
la Gloria Eterna. Amen.
Martirologio Romano
Commemorazione di sant’Alessandro, vescovo: anziano glorioso e dal fervido zelo per la fede, divenuto dopo san Pietro capo della Chiesa di Alessandria, separò dalla comunione ecclesiale il suo sacerdote Ario, pervertito dalla sua insana eresia e confutato dalla verità divina, che egli poi condannò quando entrò a far parte dei trecentodiciotto Padri del Concilio di Nicea I.
Il Santo e la missione
Sant’Alessandro di Alessandria, vescovo e teologo del IV secolo, emerge come una figura centrale nel panorama della Chiesa antica, specie per il suo ruolo decisivo nella difesa della fede ortodossa contro l’eresia ariana. La sua missione, intrinsecamente legata alla lotta per l’integrità della dottrina cristiana, riflette un profondo impegno per la verità del Vangelo e per la coesione della comunità dei credenti. La vita di Sant’Alessandro si colloca in un periodo di turbolenze teologiche e di sfide ecclesiastiche, dove la questione della divinità di Cristo minacciava di dividere la Chiesa. La sua missione, quindi, non era solo di natura pastorale, ma anche profondamente dogmatica, impegnata nella difesa della fede nicena contro le affermazioni di Ario e dei suoi seguaci, che negavano la consustanzialità del Figlio con il Padre. La determinazione di Sant’Alessandro nel contrastare queste idee eretiche, culminata nella sua partecipazione al Concilio di Nicea, dimostra la sua dedizione alla salvaguardia della verità rivelata e alla promozione dell’unità cristiana. Oltre alla sua battaglia contro l’arianesimo, la missione di Sant’Alessandro era profondamente radicata nella cura pastorale della sua diocesi. Guidava la sua comunità con saggezza e amore, esemplificando il ruolo del vescovo come pastore delle anime e difensore della fede. La sua leadership spirituale non era solo una questione di autorità, ma anche di servizio, riflettendo l’insegnamento di Cristo sul primato del servizio umile nella comunità dei credenti. La figura di Sant’Alessandro di Alessandria ci ricorda inoltre l’importanza della formazione teologica e della preparazione spirituale nella vita della Chiesa. Il suo impegno per l’educazione dei fedeli e la formazione dei futuri leader ecclesiastici, tra cui il suo illustre successore, Atanasio, sottolinea il ruolo cruciale dell’insegnamento e dell’esempio personale nella trasmissione della fede. La missione di Sant’Alessandro di Alessandria ci insegna che la difesa della verità del Vangelo e la cura della comunità dei credenti sono compiti intrinsecamente connessi nella vita della Chiesa. La sua eredità spirituale, che perdura attraverso i secoli, ci invita a rimanere fermi nella fede, uniti nell’amore e diligenti nella ricerca della verità, seguendo l’esempio di questo grande difensore dell’ortodossia cristiana e pastore del suo popolo.
Il Santo e la misericordia
Sant’Alessandro di Alessandria, nella sua vita e nel suo ministero episcopale, incarna la misericordia in modi che risuonano profondamente con l’essenza del cristianesimo. La sua epoca, segnata da divisioni teologiche e dispute dottrinali, richiedeva una guida che non solo fosse salda nella fede, ma anche profondamente immersa nella pratica della misericordia cristiana. La sua missione, intrisa di sfide, fu illuminata da questo principio cardine del Vangelo. La misericordia di Sant’Alessandro emerge con chiarezza nella sua lotta contro l’eresia ariana. Sebbene fosse fermamente impegnato nella difesa della dottrina ortodossa della Chiesa, la sua risposta alle controversie non era mai priva di compassione. Affrontava l’eresia con la verità, ma cercava sempre di ricondurre i fuorviati alla piena comunione con la Chiesa attraverso il dialogo, l’insegnamento e la pazienza. La sua capacità di mantenere fermezza dottrinale e apertura misericordiosa riflette un profondo equilibrio tra giustizia e misericordia. Inoltre, la cura pastorale di Sant’Alessandro per la sua diocesi rivela il suo impegno verso la misericordia come atto quotidiano di amore e servizio. Guidava la sua comunità attraverso esempi di vita vissuta nel Vangelo, mostrando particolare attenzione per i bisognosi, gli emarginati e i peccatori, a cui offriva speranza e possibilità di rinnovamento spirituale. Il suo ministero era un continuo invito alla conversione, radicato nella convinzione che la misericordia di Dio è sempre più grande dei nostri fallimenti. La leadership di Sant’Alessandro durante il Concilio di Nicea, inoltre, dimostra come la misericordia possa influenzare decisioni che hanno un impatto su tutta la Chiesa. La sua difesa della fede nicena era guidata da un desiderio di preservare l’unità della Chiesa nell’amore di Cristo, riconoscendo che al centro del dibattito teologico vi era la rivelazione dell’amore e della misericordia divina incarnata in Gesù Cristo. La vita di Sant’Alessandro di Alessandria ci ricorda che la misericordia è fondamentale nella vita della Chiesa e nella testimonianza del cristiano. Il suo esempio ci ispira a vivere la nostra fede con un cuore aperto alla misericordia, pronti a difendere la verità con amore e a servire gli altri con compassione. La sua eredità spirituale ci invita a riconoscere che, anche nei momenti di maggiore divisione o difficoltà, la chiamata alla misericordia rimane una guida luminosa verso l’unità e la pace nel Corpo di Cristo.
Agiografia
Sant’Alessandro, Vescovo di Alessandria in Egitto, dal 312 al 326, fu uno dei protagonisti di quella dolorosa lotta che aprì la lunga e insidiosa vicenda dell’eresia nota nella storia della Chiesa con il nome di Arianesimo. Sembra che proprio per invidia di Alessandro, eletto Vescovo di Alessandria, l’ambizioso prete Ario, aspirante a quella nomina, cominciasse la sua insidiosa sobillazione. Colto, eloquente e…