Santo del giorno 26 dicembre: Santo Stefano
Santo Stefano: Vita, Martirio e Significato del Primo Martire Cristiano
Nome
Santo Stefano
Titolo
Primo martire
Nascita
5 dopo Cristo
Morte
34 dopo Cristo, Gerusalemme, Israele
Ricorrenza
26 dicembre
Preghiera
O martire glorioso S. Stefano, per quell’ammirabile intrepidezza con la quale sosteneste il martirio, e per quella fede e ardore che vi incoraggiarono a implorare misericordia e perdono per i vostri lapidatori, ottenete a noi pure, o S. Stefano, di sostener sempre con santa rassegnazione, le contrarietà della vita e come voi essere pronti a difendere anche col sangue tutte le verità della Fede onde poter giungere un giorno alla Patria Celeste Così sia.
Patrono di
Prato, Biella, Melito di Napoli, Cesano Maderno, Milazzo, Putignano, Vimercate, Qualiano, Mariano Comense, Tradate
Protettore di
Muratori
Martirologio Romano
A Gerusalémme il natale di santo Stéfano Protomartire, il quale fu lapidato dai Giudèi non molto dopo l’Ascensione del Signore.
Il Santo e la missione
Santo Stefano, riconosciuto come il primo martire cristiano, incarna una componente fondamentale della missione cristiana: la testimonianza coraggiosa e incondizionata della fede. Il racconto del suo martirio negli Atti degli Apostoli non solo narra il suo sacrificio finale ma rivela anche come la sua vita e la sua morte siano state un potente esempio di fede e di impegno missionario.
La missione di Santo Stefano emerge chiaramente nel suo servizio come uno dei primi diaconi della Chiesa. Questo ruolo non era limitato alla distribuzione materiale di cibo e risorse; era un ministero di servizio e di amore, volto ad assistere e a sostenere la comunità dei credenti. Nel suo servizio diaconale, Stefano incarnava l’ideale cristiano di amore per il prossimo, dimostrando come la cura per i bisognosi sia parte integrante della missione cristiana.
Oltre al suo servizio pratico, Stefano si distinse per la sua audace proclamazione della fede. Di fronte a opposizioni e false accuse, mantenne una fermezza e una chiarezza straordinarie nella difesa della verità del Vangelo. Il suo discorso di fronte al Sinedrio non solo rivelava una profonda comprensione delle Scritture e della storia della salvezza, ma anche un impegno incrollabile a testimoniare Cristo, costi quel che costi.
Il culmine della sua missione si realizzò nel momento del suo martirio. Di fronte alla morte, Stefano rimase fedele alla sua fede, guardando al cielo e proclamando la sua visione di Cristo alla destra di Dio. Questo ultimo atto di testimonianza fu il sigillo della sua missione, un atto supremo di fede e di coraggio che ispira i cristiani di tutte le epoche a rimanere saldi nella loro testimonianza, nonostante le persecuzioni e le sfide.
La vita e il martirio di Santo Stefano sono un potente promemoria della centralità della testimonianza nella missione cristiana. Il suo esempio ci insegna che la missione richiede coraggio, fedeltà e un impegno totale alla verità del Vangelo. Ci ricorda anche che, anche di fronte alla sofferenza e alla morte, la nostra più grande speranza e la nostra più grande forza risiedono nella promessa di Cristo e nella sua presenza eterna con noi.
Il Santo e la misericordia
Santo Stefano, noto come il primo martire cristiano, offre una profonda riflessione sulla misericordia attraverso la sua vita e il suo sacrificio. La sua storia, raccontata nel Libro degli Atti degli Apostoli nel Nuovo Testamento, illustra come la misericordia possa essere vissuta e testimoniata anche nelle circostanze più estreme.
La misericordia nel contesto di Santo Stefano si manifesta innanzitutto nel suo servizio diaconale. Stefano fu uno dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana primitiva per assistere gli apostoli nel ministero, in particolare nel servire i bisognosi e nel distribuire aiuti. Questo ruolo non era solo un compito amministrativo; era un atto di misericordia, un modo per prendersi cura dei membri più vulnerabili della comunità.
La misericordia di Stefano si rivelò anche nel suo approccio al confronto e alla testimonianza. Anche di fronte all’ostilità e alle false accuse, Stefano rispose con parole di verità e di amore, testimoniando la sua fede con coraggio e compassione. Il suo discorso davanti al Sinedrio, pieno di sapienza e di spirito, fu un atto di misericordia verso i suoi accusatori, offrendo loro l’opportunità di comprendere la verità che stava annunciando.
Il culmine della misericordia di Stefano si manifestò nel momento del suo martirio. Mentre veniva lapidato, pregò per i suoi persecutori, chiedendo a Dio di non imputare loro questo peccato. Questo gesto finale di perdono e di preghiera per i nemici è uno degli esempi più potenti di misericordia nelle Scritture, riflettendo l’insegnamento e l’esempio di Gesù stesso sulla croce.
La vita e il martirio di Santo Stefano ci ricordano che la misericordia è una chiamata a vivere con amore, compassione e perdono, anche nelle circostanze più difficili. Il suo esempio di servizio, di coraggio nella testimonianza e di perdono supremo ci ispira a praticare la misericordia nella nostra vita quotidiana, seguendo le orme di Cristo e dei suoi santi.
Agiografia
Stefano fu il primo a dare la vita e il sangue per Gesù Cristo. Ebreo di nascita, e convertito alla fede dalla predicazione di S. Pietro, mostrò subito un meraviglioso zelo per la gloria di Dio e una grande sapienza nel confutare i Giudei, che increduli disprezzavano il Nazareno.
Fu eletto dagli Apostoli primo dei sette diaconi per provvedere ai bisogni dei primi fedeli, specialmente delle vedove e degli orfani di cui la Chiesa ebbe sempre cura particolare.
E S. Stefano pieno di grazia e di fortezza, animato dallo Spirito Santo predicava con forza e…