Santo del giorno 25 giugno: San Guglielmo da Vercelli

San Guglielmo da Vercelli: Vita, Miracoli e Fondazione dell’Abbazia di Montevergine

Nome

San Guglielmo da Vercelli

Titolo

Abate

Nascita

1085, Vercelli

Morte

25 giugno 1142, Sant’Angelo dei Lombardi, Campania

Ricorrenza

25 giugno

Martirologio

edizione 2004

Preghiera

O glorioso S. Guglielmo, tu che in vita santificasti Montevergine con le tue virtù e coi miracoli che il Signore operò per le tue mani, e, dopo morte, rendesti prezioso il Santuario di Montevergine col deposito del tuo sacro corpo: ascolta pietoso le nostre preghiere e rendici stabili e perseveranti nella professione di una autentica vita cristiana. Continua ad annunziare alle nostre menti e ai nostri cuori il messaggio evangelico con quella stessa prodigiosa efficacia che ti caratterizzò in vita, affinché, divenuti ferventi apostoli della gloria del Signore e del culto di Maria Vergine, possiamo un giorno, in cielo, partecipare con te il frutto maturo della nostra redenzione. Amen.

Martirologio Romano

A Goleto presso Nusco in Campania, san Guglielmo, abate, che, pellegrino dalla città di Vercelli, fattosi povero per amore di Cristo, fondò su invito di san Giovanni da Matera il monastero di Montevergine, in cui accolse con sé dei compagni che istruì nella sua profonda dottrina spirituale, e aprì molti altri monasteri sia di monaci sia di monache nelle regioni dell’Italia meridionale.

 

Il Santo e la missione

San Guglielmo da Vercelli dedicò la sua vita a una missione di preghiera, penitenza e riforma monastica. Nato nel 1085 a Vercelli, in Italia, Guglielmo sentì presto una chiamata alla vita eremitica. Dopo un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, decise di vivere in solitudine per approfondire la sua relazione con Dio. Tuttavia, la sua santità e il suo esempio attirarono molti seguaci, desiderosi di condividere il suo stile di vita ascetico. La missione di Guglielmo prese una forma concreta con la fondazione dell’Abbazia di Montevergine, situata sulle montagne vicino ad Avellino. Qui, stabilì una comunità monastica dedicata a una rigorosa osservanza della preghiera e del lavoro. La sua regola combinava elementi della tradizione benedettina con un forte accento sulla vita eremitica, creando un modello di vita monastica che attirò molti discepoli. Guglielmo non solo guidò i suoi monaci con saggezza e umiltà, ma si dedicò anche alla costruzione di altri monasteri e alla riforma di quelli esistenti, diffondendo il suo ideale di vita religiosa. La sua missione era alimentata da una profonda devozione alla Madonna, e il santuario di Montevergine divenne un luogo di pellegrinaggio e devozione mariana. San Guglielmo da Vercelli dimostrò che la missione cristiana può essere vissuta attraverso una combinazione di vita contemplativa e servizio attivo. La sua eredità continua a ispirare i monaci e i fedeli, ricordando che la vera santità si trova nell’equilibrio tra la preghiera intensa e l’azione caritatevole. La sua vita è un esempio di come una totale dedizione a Dio possa trasformare non solo il proprio cuore, ma anche la comunità e il mondo circostante.

Il Santo e la misericordia

San Guglielmo da Vercelli incarnava la misericordia attraverso la sua vita di preghiera, penitenza e servizio agli altri. La sua decisione di vivere come eremita non era un ritiro dal mondo, ma un modo per approfondire la sua comunione con Dio e per intercedere continuamente per l’umanità. Questa profonda connessione spirituale si traduceva in atti concreti di amore e compassione. La fondazione dell’Abbazia di Montevergine fu un atto di misericordia, creando un luogo dove i monaci potevano vivere in comunità, sostenendosi l’un l’altro nella preghiera e nel lavoro. Guglielmo si preoccupava del benessere spirituale e materiale dei suoi monaci, guidandoli con saggezza e umiltà. Il suo esempio ispirava altri a vivere una vita di servizio e dedizione, sempre pronti ad aiutare chiunque fosse in difficoltà. La sua devozione alla Madonna e la costruzione del santuario di Montevergine come luogo di pellegrinaggio riflettevano il suo desiderio di offrire un rifugio spirituale a tutti i fedeli. Questo santuario divenne un simbolo di speranza e misericordia, attirando persone in cerca di consolazione e guarigione. San Guglielmo vedeva ogni persona come un’anima preziosa da avvicinare a Dio. La sua vita di austerità e preghiera era in funzione del bene degli altri, mostrando che la vera misericordia nasce da un cuore totalmente dedicato a Dio e aperto ai bisogni del prossimo. La sua eredità di misericordia continua a vivere attraverso le comunità monastiche che seguono il suo esempio, testimoniando che la santità si esprime attraverso l’amore incondizionato e il servizio agli altri.

La Congregazione degli eremiti di Montevergine

La Congregazione degli eremiti di Montevergine, fondata da San Guglielmo da Vercelli, rappresenta una delle più affascinanti espressioni della vita monastica medievale. Situata sulle montagne vicino ad Avellino, questa comunità monastica si distingue per la sua combinazione unica di vita eremitica e comunitaria. I monaci di Montevergine vivono una vita di preghiera intensa, austerità e lavoro manuale, ispirati dalla figura di San Guglielmo che desiderava creare un luogo di profonda comunione con Dio. La spiritualità della Congregazione è caratterizzata da un forte senso di disciplina e penitenza, ma anche da un calore umano che si manifesta nell’accoglienza dei pellegrini e nella cura dei poveri. I monaci seguono una regola che incoraggia l’equilibrio tra la solitudine eremitica e la vita comunitaria, permettendo loro di nutrire la propria vita interiore mentre sostengono e si sostengono reciprocamente. La devozione alla Madonna di Montevergine è un elemento centrale della vita dei monaci, che considerano il santuario un luogo sacro di intercessione e guarigione. Questa devozione mariana rafforza il senso di missione dei monaci, che pregano incessantemente per le necessità spirituali e materiali dei fedeli. Nel corso dei secoli, la Congregazione ha mantenuto viva la tradizione monastica attraverso le sfide e i cambiamenti storici, rimanendo un faro di spiritualità e rigenerazione. La loro presenza continua a essere una fonte di ispirazione per chiunque cerchi un’esperienza di fede più profonda, dimostrando che la vita monastica può essere una via potente e attuale per raggiungere una più intima unione con Dio.

Agiografia

Nel secolo XI nasceva a Vercelli, da nobili genitori, un fanciullo destinato dal Signore a fondare un numeroso ordine religioso. Al fonte battesimale ricevette il nome di Guglielmo. Ancora fanciullo amava la solitudine e cominciò ad esercitarsi in ogni pratica di pietà. All’età di 14 anni, spinto dal fervore, iniziò un pellegrinaggio. A piedi, vestito di una sola tunica e…

CONTINUA

Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

Potrebbe piacerti anche