Santo del giorno 21 settembre: San Matteo
San Matteo: la storia dell’apostolo che rinunciò alla ricchezza per seguire Gesù
Nome
San Matteo
Titolo
Apostolo ed evangelista
Nascita
I secolo a. C., Cafarnao (Galilea)
Morte
I secolo, Etiopia
Ricorrenza
21 settembre
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Per quell’ammirabile prontezza, con cui Voi, o glorioso S. Matteo, abbandonaste l’ impiego, la casa e la famiglia, per conformarvi agli inviti di Gesù Cristo, ottenete a noi tutti la grazia di approfittar sempre con giubilo di tutte le divine ispirazioni. Per quell’ammirabile umiltà, con cui Voi, o glorioso S. Matteo, scrivendo prima d’ogni altro il Vangelo di Gesù Cristo, non vi qualificaste altrimenti che col nome di pubblicano, impetrate a noi tutti la grazia divina e tutto quello che serve a conservarcela.
Patrono di
Salerno, Nichelino, Mirano, Molinella, Riese Pio X, Fabrica di Roma, Montenero di Bisaccia, Albanella, Asiago, Gattatico
Protettore di
Banchieri, contabili, doganieri, guardia di finanza, ragionieri
Martirologio Romano
Festa di san Matteo, Apostolo ed Evangelista, che, detto Levi, chiamato da Gesù a seguirlo, lasciò l’ufficio di pubblicano o esattore delle imposte e, eletto tra gli Apostoli, scrisse un Vangelo, in cui si proclama che Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo, ha portato a compimento la promessa dell’Antico Testamento.
Il Santo e la missione
San Matteo, uno degli apostoli più noti, incarna la quintessenza della redenzione e della trasformazione attraverso la missione di Gesù Cristo. Da pubblicano, considerato peccatore e collaborazionista con i dominatori romani, Matteo viene chiamato a una vita di profonda devozione e servizio. Il racconto vocazionale di San Matteo si distingue per la prontezza con cui risponde all’invito di Gesù. La sua immediata disponibilità a lasciare tutto ciò che aveva costruito per seguire Cristo è la testimonianza di un cuore toccato profondamente dalla grazia divina, pronto a intraprendere una missione di grandissima importanza. Questo percorso di conversione lo trasforma in un apostolo zelante e un evangelista ispirato, attraverso il quale viene trasmesso il messaggio cristiano per generazioni. San Matteo non solo ha seguito Gesù come discepolo ma ha anche preso la penna per scrivere uno dei Vangeli, diventando così un cronista essenziale della vita e degli insegnamenti di Cristo. La sua missione, quindi, ha assunto una dimensione sia attiva che contemplativa, impegnandosi nella diffusione del Vangelo attraverso la parola scritta e viva. Il Vangelo secondo Matteo sottolinea in modo particolare l’adempimento delle profezie veterotestamentarie, offrendo un ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento e facilitando così l’accettazione del messaggio cristiano da parte degli Ebrei. Il suo profilo missionario è marcato da una profonda comprensione dell’umanità, come evidenziato nella preferenza per le parabole che toccano la vita quotidiana della gente comune. Matteo sapeva parlare al cuore dei suoi contemporanei, utilizzando immagini e linguaggi accessibili, rendendo la grandezza del regno dei cieli una realtà tangibile e comprensibile per tutti. San Matteo è un testimonio vibrante dell’incontro trasformante con Cristo, un incontro che lo ha reso un missionario della speranza, un uomo che ha visto la propria vita cambiare radicalmente e che ha cercato di comunicare questa trasformazione ad altri. La sua missione non è stata solo di annunciare, ma di testimoniare con la sua stessa vita la potenza del Vangelo, mostrando che la conversione è possibile e che un nuovo inizio è sempre a portata di mano. San Matteo rappresenta un modello di missione radicale, un cammino di conversione da una vita di peccato a una di grazia, e da una posizione di servizio a un impero oppressivo a una di servizio a un regno di amore e verità. Egli ci ricorda che ogni persona, indipendentemente dal proprio passato, può essere chiamata a partecipare alla grande missione di diffondere la Buona Novella, accogliendo l’invito di Cristo a seguirlo e a diventare pescatori di uomini.
Il Santo e la misericordia
La figura di San Matteo, nell’ambito del Cristianesimo, è un potente emblema di redenzione e misericordia. Prima della sua conversione, Matteo era un pubblicano, un esattore delle tasse, mestiere malvisto e associato a ingiustizia e avidità. Eppure, è proprio a lui che Gesù si rivolge con un semplice, ma profondamente trasformante, “Seguimi”. La chiamata di Matteo è un evento cardine che ci mostra la misericordia divina in azione, un amore che non fa distinzione di classe, professione o passato. Gesù non vede in Matteo il peccatore, ma l’uomo capace di redenzione, di cambiamento. Qui risplende la misericordia che è pronta ad accogliere e a dare una nuova opportunità. Matteo non solo accoglie l’invito di Gesù, ma abbraccia completamente la sua nuova vita, dedicandosi alla diffusione del messaggio di Cristo. Nei suoi scritti, evidenzia una profonda comprensione del concetto di misericordia, un tema che permea il suo Vangelo, attraverso le beatitudini, le parabole e gli insegnamenti sulla perdono. Il Vangelo secondo Matteo enfatizza enormemente la misericordia di Dio, illustrata attraverso le narrazioni di Gesù che guarisce i malati, accoglie i peccatori, e insegna l’amore incondizionato verso il prossimo. La famosa parabola del debitore senza pietà, presente solo nel Vangelo di Matteo, è una potente lezione sulla misericordia e sul perdono reciproco che sono richiesti a chi ha sperimentato la misericordia di Dio. San Matteo diventa così un vessillo di misericordia, non solo attraverso il suo personale percorso di conversione ma anche attraverso i suoi scritti che continuano a guidare e ispirare i credenti ad abbracciare un percorso di amore, perdono e accoglienza. La sua vita e il suo Vangelo sono una testimonianza vivente che la misericordia di Dio è infinita e disponibile per tutti, un invito a vivere secondo i principi di amore e misericordia che Gesù stesso ha incarnato. Nel celebrare San Matteo, riflettiamo quindi sulla grandezza della misericordia di Dio, che va oltre ogni barriera umana, pronta a redimere e rinnovare chiunque sia disposto ad accoglierla. La sua storia ci invita a essere strumenti di questa misericordia, seguendo l’esempio di Cristo nell’offrire amore, comprensione e perdono incondizionato a coloro che incontriamo nella nostra vita.
Agiografia
S. Matteo, che prima si chiamava Levi, è l’autore del primo Vangelo, che scrisse in aramaico, ed è uno dei primi Apostoli che Gesù chiamò alla sua sequela. Giudeo di nascita, figlio di Alfeo, secondo S. Marco egli esercitava il mestiere di gabelliere in Cafarnao. Quando il Maestro Divino gli disse di seguirlo, stava appunto seduto al banco delle gabelle sulle rive del lago. Ecco il tratto evangelico : « E Gesù tornò verso il mare; e tutto il popolo andava a lui e…