Santo del giorno 20 settembre: Santi Martiri Coreani
I 103 martiri coreani: un esempio di fede e coraggio
Nome
Santi Martiri Coreani
Titolo
Religiosi
Ricorrenza
20 settembre
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Signore, mandaci i Tuoi doni, affinché anche la nostra vita sia pura e senza compromessi, per poter testimoniare il nostro amore per Te e lottare, insieme con i nostri fratelli di tutte le religioni e di tutte le razze, per l’ unità, la libertà, la pace su questa nostra Terra, imbevuta del sangue di tanti Tuoi santi martiri e godere in cielo la luce della Tua gloria.
Martirologio Romano
Memoria dei santi Andrea Kim Taegon, sacerdote,Paolo Chong Hasang e compagni, martiri in Corea. In questo giorno in un’unica celebrazione si venerano anche tutti i centotre martiri, che testimoniarono coraggiosamente la fede cristiana, introdotta la prima volta con fervore in questo regno da alcuni laici e poi alimentata e consolidata dalla predicazione dei missionari e dalla celebrazione dei sacramenti. Tutti questi atleti di Cristo, di cui tre vescovi, otto sacerdoti e tutti gli altri laici, tra i quali alcuni coniugati altri no, vecchi, giovani e fanciulli, sottoposti al supplizio, consacrarono con il loro prezioso sangue gli inizi della Chiesa in Corea.
Il Santo e la missione
I Santi Martiri Coreani sono simboli indelebili di una missione radicata nella fede profonda e nella resilienza umana. Il loro percorso, intriso di coraggio e dedizione, sottolinea una missione vitale di preservare la verità della fede cristiana in un contesto di persecuzione estrema.
In primo luogo, la loro missione era di trasmettere la luce del Vangelo in un territorio in gran parte inesplorato dal cristianesimo. La loro evangelizzazione non è stata solo una trasmissione di insegnamenti religiosi, ma una rivoluzione di amore, di compassione e di servizio altruistico verso gli altri. Questo spirito missionario ha creato una comunità che, nonostante le difficoltà e le minacce continue, ha continuato a crescere e a fiorire, arricchendo così il terreno spirituale della Corea.
Il percorso dei Santi Martiri Coreani ha richiesto un’impressionante capacità di autodonazione. La loro vita racconta di un sacrificio cosciente, una rinuncia deliberata ai confort personali, e addirittura alla propria vita, per il bene più grande della comunità e dell’affermazione della verità del Vangelo. Questa missione ha reso evidente che la testimonianza cristiana non è solo una questione di parole, ma di azioni concrete che incarnano l’amore di Cristo in mezzo alla gente.
Un aspetto significativo della loro missione era l’inculturazione del messaggio cristiano nella realtà coreana dell’epoca. La capacità di integrare la fede con la cultura e le tradizioni locali ha rappresentato un notevole trionfo missionario, facilitando l’accettazione e l’adozione dei principi cristiani da parte della popolazione locale.
Attraverso la loro testimonianza, siamo invitati a riflettere sulla nostra missione personale e comunitaria nel mondo di oggi. La storia dei Santi Martiri Coreani ci sfida a considerare come possiamo vivere una fede autentica in un mondo che spesso può sembrare indifferenti o addirittura ostili ai valori cristiani. Essi ci ricordano che la missione autentica va oltre la proclamazione verbale, richiedendo una testimonianza viva che incarna gli insegnamenti di Cristo nella quotidianità.
I Santi Martiri Coreani restano come faro luminoso di un impegno missionario radicale, marcato da un profondo amore per Dio e per il prossimo. Il loro sacrificio ci richiama a una missione incessante di servizio, amore e testimonianza della verità evangelica, invitandoci a portare avanti il loro legato con coraggio e speranza, per una chiesa sempre più incarnata nel suo contesto e nel suo tempo, testimone credibile della gioia del Vangelo.
Il Santo e la misericordia
I Santi Martiri Coreani, figure emblematiche della resistenza e della fede immutabile, rappresentano senza dubbio la profonda incarnazione della misericordia nell’ambito della storia cristiana in Corea. La loro storia ci offre una visione affascinante della misericordia non solo come virtù, ma anche come forza trainante per la resistenza pacifica e l’affermazione della dignità umana.
La misericordia, come mostrato da questi martiri, si manifesta attraverso la loro dedizione al servizio degli altri, dando priorità al bene comune al di sopra del proprio benessere personale. Essi hanno accolto e assistito i più vulnerabili della società, operando con un profondo senso di compassione e empatia.
Oltre alla loro cura per gli altri, i Santi Martiri Coreani hanno dimostrato una misericordia straordinaria verso se stessi, nell’accettare volontariamente le conseguenze mortali della loro fede cristiana. Questo livello supremo di auto-compassione è una testimonianza della loro comprensione profonda della dignità intrinseca della vita umana e della sua connessione inestricabile con il divino.
La loro testimonianza, marcata da un’intensa sofferenza e sacrificio, è anche un richiamo potente all’importanza della misericordia nella nostra relazione con il divino. La loro fede incrollabile nelle promesse cristiane ha dimostrato una fiducia assoluta nella misericordia di Dio, che sostiene ogni individuo nelle prove più difficili della vita.
Nel contesto della spiritualità cristiana, la misericordia è intrinsecamente legata alla nozione di sacrificio e redenzione. I Santi Martiri Coreani incarnano questo legame, mostrando con la loro vita che la via della misericordia è quella che porta alla verità e alla liberazione ultima.
Mentre riflettiamo sul loro esempio, siamo chiamati a considerare come possiamo incarnare la misericordia nella nostra vita quotidiana, non solo attraverso grandi atti di sacrificio, ma anche attraverso gesti quotidiani di gentilezza, comprensione e accoglienza nei confronti degli altri.
La vita e il martirio dei Santi Martiri Coreani rappresentano un testamento potente e commovente alla forza della misericordia. Il loro esempio ci invita a vivere con un cuore aperto, disponibile a dare e ricevere misericordia in tutte le circostanze della vita. Attraverso la loro intercessione, possiamo trovare l’ispirazione per diventare agenti di misericordia nel nostro mondo, portando luce nelle tenebre e speranza dove c’è disperazione.
Agiografia
Ha il sapore degli Atti degli apostoli il racconto della fondazione della comunità cristiana in Corea e del martirio dei suoi primi membri tra la fine del Settecento e l’Ottocento.
La vicenda ebbe inizio nel 1782, quando alcuni letterati incaricarono il giovane Ni-Tek-tso, che si doveva recare in Cina, di assumere maggiori informazioni sulla religione cattolica, della cui esistenza avevano letto in alcuni libri. Due anni dopo Ni ritornò battezzato con il nome di Pietro e…