Santo del giorno 19 ottobre: San Paolo della Croce

Il fondatore dei Passionisti: un santo mistico e apostolo

Nome

Paolo Francesco Danei

Titolo

Sacerdote

Nascita

03 gennaio 1694, Ovada, Piemonte

Morte

18 ottobre 1775, Roma

Ricorrenza

19 ottobre

Martirologio

edizione 2004

Beatificazione

01 maggio 1853, Roma, papa Pio IX

Canonizzazione

29 giugno 1867, Roma, papa Pio IX

Preghiera

O glorioso San Paolo, che foste in terra specchio d’innocenza ed esemplare di penitenza. O Eroe di santità, prescelto da Dio a meditare dì e notte la Passione acerbissima del suo Unigenito, ed a propagarne nel mondo la divozione colla lingua, cogli esempi, e per mezzo del vostro Istituto. O Apostolo potente in opere e parole, che consumaste la vita nel ricondurre ai piedi del Crocifisso le anime traviate di tanti miseri peccatori. Deh! rimirate propizio dal Cielo ancora l’anima mia, ed ascoltate le mie preghiere. Impetratemi tal amore verso Gesù Appassionato, che, meditandolo continuamente, faccia mie le sue pene, riconosca nelle profonde piaghe del mio Salvatore la malizia dei miei peccati, e attinga da esse come da fonti di salute,. la grazia di piangerli amaramente, ed una volontà efficace d’imitarvi nella penitenza, se non vi ho seguito nell’innocenza. Impetratemi pure, o S. Paolo, la grazia che particolarmente ed instantemente qui prostrato vi domando. (si esprima quella che si desidera). Di più ottenete alla S. Chiesa nostra Madre la vittoria dei suoi nemici, ai peccatori la conversione, agli eretici, e specialmente all’Inghilterra per la quale tanto pregaste, il ritorno alla Cattolica Fede. Finalmente intercedetemi da Dio una una santa morte, affinché venga con voi a goderlo nel Cielo per tutta l’eternità. Cosi sia. Un Pater, Ave e Gloria.

Patrono di

Ovada

Martirologio Romano

San Paolo della Croce, sacerdote, che fin dalla giovinezza rifulse per spirito di penitenza e zelo e, mosso da singolare carità verso Cristo crocifisso contemplato nel volto dei poveri e dei malati, istituì la Congregazione dei Chierici regolari della Croce e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Il suo anniversario di morte, avvenuta a Roma, ricorre il giorno precedente a questo.

 

Il Santo e la missione

San Paolo della Croce, fondatore della Congregazione dei Passionisti, è una figura emblematica nel panorama della spiritualità cristiana, in particolare per la sua profonda devozione alla Passione di Cristo. La sua vita e il suo ministero sono stati guidati da un ardente desiderio di riportare le anime a Dio attraverso la meditazione sugli affanni e i sacrifici di Cristo sulla croce. La sua missione non fu solo di predicare e di fondare una nuova comunità religiosa, ma di vivere e condividere l’esperienza trasformante della croce.

San Paolo della Croce comprese profondamente che al centro del messaggio cristiano c’è la croce: simbolo di sofferenza, sì, ma anche di redenzione e di speranza. Egli vedeva nella Passione non solo la prova più grande dell’amore di Dio per l’umanità, ma anche la chiave per comprendere la profondità del mistero divino. Per Paolo, meditare sulla Passione significava immergersi nella realtà dell’amore di Dio, un amore che si sacrifica, che si dona senza riserve.

La sua missione, quindi, divenne una duplice vocazione: da un lato, vivere personalmente questo mistero attraverso la preghiera, la penitenza e l’imitazione di Cristo; dall’altro, proclamare a tutti la potenza salvifica della croce. Egli desiderava che tutti potessero sperimentare la libertà e la gioia che derivano dalla realizzazione dell’infinito amore di Dio manifestato nella Passione.

Nel contesto storico e culturale in cui visse, San Paolo della Croce riconobbe una crescente indifferenza verso i valori spirituali e una perdita del senso del sacro. In risposta, egli si dedicò con fervore alla sua missione evangelica, cercando di risvegliare nei cuori la fiamma della fede e dell’amore per Cristo. La sua predicazione, intensa e carismatica, attingeva direttamente dalla sua personale esperienza di Dio, rendendola autentica e toccante.

Ma la missione di San Paolo della Croce non si fermò alla predicazione. La fondazione della Congregazione dei Passionisti testimonia la sua visione a lungo termine di creare una comunità che perpetuasse la memoria della Passione di Cristo. I membri di questa comunità avrebbero avuto il compito di vivere e proclamare il mistero della croce, guidando le anime alla conversione e al rinnovamento spirituale.

In conclusione, San Paolo della Croce, con la sua intensa spiritualità centrata sulla Passione, ci ricorda che la missione cristiana non è solamente proclamare un messaggio, ma vivere in prima persona l’esperienza dell’amore redentivo di Dio. La sua vita e il suo ministero sono un invito a tutti noi a immergerci nel mistero della croce, sorgente di salvezza e di speranza, e a condividere questo tesoro con il mondo che ci circonda.

Il Santo e la misericordia

San Paolo della Croce, noto come il grande apostolo della Passione di Cristo, si distinse per la sua profonda comprensione della misericordia divina, manifesta attraverso i patimenti del Salvatore. La sua vita e il suo insegnamento sono impregnati di una contemplazione amorosa dei misteri della croce, attraverso i quali egli vide riflessa l’infinita misericordia di Dio verso l’umanità.

Nel cuore di Paolo, la visione della Passione non era semplicemente un ricordo storico o un evento teologico, ma un incontro vivo e attuale con l’amore di Dio. Egli riconobbe nella croce il luogo supremo in cui Dio si fa vicino all’uomo, si fa solidale con le sue sofferenze, e lo riscatta con un amore che va oltre ogni comprensione umana. Per Paolo, la croce era la chiara dimostrazione di quanto Dio fosse disposto a fare per amore dell’uomo, un amore che si esprimeva attraverso l’atto supremo di misericordia: il sacrificio del proprio Figlio.

L’accento posto da San Paolo della Croce sulla misericordia divina non era una mera speculazione teologica. Era piuttosto il frutto di un’esperienza personale e profonda del perdono e della tenerezza di Dio. Paolo sapeva che la vera conversione nasceva non tanto dalla paura del giudizio, ma dalla consapevolezza di essere amati da un Dio che, nonostante le nostre fragilità e i nostri peccati, sceglie di offrirci una nuova possibilità, una nuova vita.

La misericordia, per Paolo, non era soltanto un attributo di Dio, ma anche una chiamata per ogni cristiano. Era convinto che chi ha sperimentato la tenerezza di Dio non può fare a meno di diventare strumento di questa stessa misericordia verso gli altri. La sua vita fu contrassegnata da gesti concreti di carità, da un ascolto paziente e compassionevole, da un impegno costante per alleviare le sofferenze altrui, sia fisiche che spirituali.

Eppure, la misericordia di San Paolo della Croce non era mai sdolcinata o superficiale. Era radicata nella verità del Vangelo e nella convinzione che l’amore di Dio ci chiama a una conversione profonda, a una vera trasformazione del cuore. Questo amore misericordioso non nega la realtà del peccato, ma piuttosto la supera, offrendo speranza e rinnovamento a chi si apre al dono divino.

San Paolo della Croce ci offre una visione rinnovata della misericordia di Dio, intesa come un amore che salva, redime e trasforma. La sua spiritualità, ancorata nella contemplazione della Passione di Cristo, ci invita a riscoprire la profondità dell’amore di Dio e a rispondere con una vita di grazia e di carità, diventando noi stessi segni tangibili della misericordia divina nel mondo.

Congregazione dei Passionisti

La Congregazione dei Passionisti, fondata da San Paolo della Croce nel XVIII secolo, è un esempio luminoso di dedizione e amore per il mistero della Passione di Cristo. Nata dalla visione profonda del suo fondatore, questa comunità religiosa ha sempre avuto come fulcro del suo carisma la meditazione e la diffusione del messaggio racchiuso nel sacrificio redentore di Gesù sulla croce.

San Paolo della Croce, ispirato da visioni mistiche e da un’intensa vita di preghiera, ha compreso la centralità della Passione di Cristo come chiave per comprendere l’amore illimitato di Dio per l’umanità. Questa intuizione spirituale non si limitava alla mera contemplazione, ma diventava una missione: far sì che ogni cuore potesse avvicinarsi a questo mistero e trarre da esso forza, speranza e rinnovamento.

La Congregazione dei Passionisti, fedele a questa visione, ha lavorato incessabilmente per trasmettere il messaggio della croce attraverso la predicazione, l’insegnamento e le opere di misericordia. L’abito stesso che indossano, contrassegnato da un cuore con la scritta “Passio Jesu Christi”, è un costante monito del loro impegno a vivere e a diffondere il mistero pasquale di morte e risurrezione.

Il carisma passionista non si limita solo alla commemorazione della sofferenza di Cristo, ma si estende anche alla solidarietà con le sofferenze dell’umanità. Riconoscendo nel volto del sofferente il volto di Cristo, i passionisti si sono sempre spesi in opere di carità, mostrando una particolare attenzione per i più vulnerabili e per i margini della società. La loro spiritualità li guida a vedere la Passione non solo come un evento del passato, ma come una realtà viva e presente nelle ferite dell’umanità di oggi.

La presenza dei passionisti in diverse parti del mondo testimonia la loro vocazione universale e il desiderio di portare il messaggio salvifico della croce a ogni cultura e popolo. La loro vita, scandita dalla preghiera, dalla comunità e dalla missione, è un costante ricordo che al centro del cristianesimo vi è un Dio che soffre con noi, che si sacrifica per noi e che ci chiama a fare lo stesso per i nostri fratelli e sorelle.

In un mondo che spesso tenta di sfuggire alla sofferenza o di negarla, la Congregazione dei Passionisti rimane un segno profetico, ricordandoci che è attraverso la croce, attraverso l’accettazione e la trasformazione della sofferenza, che si trova la vera redenzione e il compimento dell’amore. La loro missione è, dunque, essenziale non solo per la Chiesa, ma per ogni cuore che cerca autenticamente il senso e la speranza nel mistero della vita e della morte.

Agiografia

Nacque ad Ovada in Piemonte, da nobile famiglia oriunda di Castellazzo, presso Alessandria. Quando nacque, la camera si illuminò di vivissima luce, e ancora fanciullo fu dall’augusta Regina del cielo salvato da certo naufragio, segni questi che palesano chiaramente i divini disegni di Dio sul nostro Santo. Coll’uso di ragione incominciò a divampare il suo amore per Gesù e, contemplando i dolori e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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