Santo del giorno 19 gennaio: Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface: Eroi della Fede Cristiana Antica
Nome
Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface
Titolo
Martiri a Roma
Ricorrenza
19 gennaio
Martirologio
edizione 2004
Martirologio Romano
A Roma, sulla via Cornélia, i santi Martiri Màrio e Marta coniugi, e i figli Audiface e Abacum, nobili persiani, i quali, al tempo del Principe Claudio, erano venuti a Roma per pregare. Di essi Marta, dopo aver sopportato i flagelli, l’eculeo, il fuoco, gli uncini di ferro e il taglio delle mani, fu uccisa a Ninfa; gli altri furono decapitati e i loro corpi bruciati.
Il Santo e la missione
I Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface rappresentano figure emblematiche nel panorama del cristianesimo primitivo, incarnando una missione di fede e di coraggio che risuona ancora oggi. La loro storia, segnata dal martirio, è una testimonianza potente di dedizione e sacrificio. Questi santi, uniti nella loro comune fede, hanno affrontato prove estreme con una forza interiore e una convinzione che ispirano profondamente. La loro missione non era solo quella di testimoniare la propria fede attraverso il martirio, ma anche di vivere quotidianamente secondo i principi cristiani in un’epoca di incertezza e persecuzione. Il loro esempio di solidarietà, sostegno reciproco e amore incondizionato dimostra come la fede possa non solo sostenere l’individuo nelle avversità, ma anche creare una comunità forte e coesa. In Mario, Marta, Abaco e Audiface vediamo l’essenza della missione cristiana: vivere e, se necessario, morire per i propri principi, mantenendo sempre l’amore e la compassione al centro di ogni azione. La loro storia è un monito e un’ispirazione, un richiamo alla forza che deriva dalla fede condivisa e dalla dedizione a un ideale più grande di sé stessi.
Il Santo e la misericordia
La storia dei Santi Mario, Marta, Abaco e Audiface è intrisa di una profonda misericordia, un elemento che emerge chiaramente dalla loro vita e dal loro martirio. Insieme, queste figure storiche incarnano l’essenza della misericordia cristiana, mostrando come l’amore e la compassione possano essere esercitati anche nelle circostanze più difficili. La loro storia ci racconta di individui che hanno esteso la loro misericordia non solo verso i propri cari, ma anche verso estranei, dimostrando una generosità di spirito e un impegno al servizio degli altri che superano le barriere di paura e persecuzione. In un’epoca in cui la fedeltà ai propri principi poteva costare la vita, Mario, Marta, Abaco e Audiface hanno scelto di rimanere fedeli alla loro missione di amore e servizio. La loro misericordia si manifestava in atti di gentilezza e in parole di conforto, offrendo un faro di speranza a coloro che erano nel bisogno. La loro capacità di perdonare e di mostrare compassione anche di fronte alla sofferenza e alla morte è un potente esempio di come la misericordia possa trascendere le circostanze esterne e radicarsi nel più profondo dei valori umani. La loro eredità ci insegna che la misericordia non è solo un atto di benevolenza, ma un modo di vivere che si radica nell’accoglienza, nella comprensione e nell’amore incondizionato verso il prossimo, indipendentemente dalle sfide e dalle avversità.
Agiografia
Si narra che Mario e la moglie Marta di origini persiane erano diretti a Roma con i loro due figli Audiface e Abaco per venerare le reliquie dei martiri, come erano soliti fare i cristiani delle origini. Giunti in città, nel periodo delle grandi persecuzioni ordinate da Diocleziano, si narra che aiutarono il prete Giovanni a seppellire duecentosessantasette martiri decapitati e abbandonati in aperta campagna lungo la via Salaria. Scoperti, furono arrestati, condotti in tribunale e…