Santo del giorno 17 novembre: Sant’Elisabetta d’Ungheria

Sant’Elisabetta d’Ungheria: Una Vita di Servizio e Compassione

Nome

Sant’Elisabetta d’Ungheria

Titolo

Religiosa

Nascita

1207, Presburgo (Bratislava), Slovacchia

Morte

17 novembre 1231, Marburgo, Germania

Ricorrenza

17 novembre

Martirologio

edizione 2004

Canonizzazione

27 maggio 1235, Perugia, papa Gregorio IX

Preghiera

O Santa Elisabetta d’Ungheria, Patrona dell’Ordine Francescano Secolare e modello di vita evangelica, ascolta la nostra preghiera. Ingiustamente cacciata dal Castello, sei stata esempio di rara fortezza umana e spirituale, senza cedere alle lusinghe, alle ragioni politiche e ai privilegi umani. Sull’esempio di San Francesco hai preferito il Regno di Dio agli onori di un regno terreno. Affascinata dalla vita evangelica del Padre S. Francesco e dei primi frati Minori, hai voluto vivere con radicalità il carisma francescano, per cui ti sei consacrata e fatta sposa di Cristo povero e crocifisso. O S. Elisabetta ottieni anche ai fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare di riscoprire e vivere con rinnovato impegno e fedeltà, i valori evangelici della preghiera, dell’umanità, della povertà e della carità che si fa servizio ai più poveri e bisognosi, per poterti seguire più speditamente nella via della perfezione evangelica. Amen.

Patrono di

Pero, Crecchio

Protettore di

Fornai, infermieri, ordine francescano secolare, società caritatevoli

Martirologio Romano

Memoria di santa Elisabetta di Ungheria, che, ancora fanciulla, fu data in sposa a Ludovico, conte di Turingia, al quale diede tre figli; rimasta vedova, dopo aver sostenuto con fortezza d’animo gravi tribolazioni, dedita già da tempo alla meditazione delle realtà celesti, si ritirò a Marburg in Germania in un ospedale da lei fondato, abbracciando la povertà e adoperandosi nella cura degli infermi e dei poveri fino all’ultimo respiro esalato all’età di venticinque anni.

 

Il Santo e la missione

Sant’Elisabetta d’Ungheria rappresenta una figura straordinaria nel contesto della missione cristiana, incarnando la dedizione al servizio degli altri come espressione tangibile dell’amore di Cristo. La sua vita è un esempio luminoso di come la missione possa essere vissuta non solo attraverso parole e predicazioni, ma anche attraverso azioni concrete di carità e compassione.

Nata in una famiglia reale e destinata a una vita di privilegi, Elisabetta scelse invece un percorso di umiltà e di servizio. La sua missione si manifestò nel suo costante impegno verso i poveri, gli ammalati e i bisognosi. Non contenta di delegare queste attività a terzi, si impegnò personalmente nel curare i malati, nel distribuire cibo e nel fornire sostegno a chi ne aveva più bisogno. Questa scelta di vita era radicata in una profonda fede e in un amore incondizionato per Dio, che vedeva riflesso nel volto di ogni persona sofferente.

L’approccio di Elisabetta alla missione era caratterizzato da una particolare attenzione alle necessità individuali. Non si limitava a offrire aiuti materiali, ma cercava di comprendere e di rispondere alle esigenze spirituali ed emotive di ogni persona che incontrava. Questo aspetto della sua missione è particolarmente significativo, poiché dimostra che la cura del prossimo va oltre il semplice soccorso fisico, abbracciando la persona nella sua totalità.

Inoltre, la vita di Sant’Elisabetta d’Ungheria è un esempio potente di come la missione cristiana possa essere integrata nella vita quotidiana. La sua testimonianza ci insegna che non è necessario viaggiare in terre lontane o compiere gesti eclatanti per vivere una vita missionaria; la missione può essere vissuta in ogni gesto di amore e di servizio compiuto nel contesto della vita di tutti i giorni.

Sant’Elisabetta d’Ungheria ci ricorda che la missione cristiana si realizza nell’amare Dio con tutto il cuore e nel servire Cristo nei nostri fratelli e sorelle, specialmente nei più piccoli e nei più deboli. La sua vita è una continua ispirazione a vivere la fede in modo attivo e concreto, mostrando che ogni atto di amore e di misericordia è un passo importante nella costruzione del Regno di Dio.

Il Santo e la misericordia

Sant’Elisabetta d’Ungheria è una figura emblematica nel panorama dei santi per la sua profonda dedizione alla misericordia. La sua vita, sebbene breve, è stata una testimonianza potente di amore e servizio incondizionato verso i più bisognosi. Nata in una famiglia reale, Elisabetta scelse una via di umiltà e di dedizione agli altri, incarnando i valori evangelici della carità e della compassione.

La sua storia è particolarmente toccante per il contrasto tra la sua origine aristocratica e la sua scelta di vivere una vita di semplicità e di servizio. Elisabetta mostrava una particolare attenzione per i poveri e gli ammalati, dedicando tempo, risorse e energia per alleviare le loro sofferenze. La sua azione non era motivata solo da un senso di dovere o da un’etica di nobiltà, ma da un profondo sentimento di identificazione con Cristo sofferente nei più deboli e negli emarginati.

La sua misericordia si manifestava in modo tangibile e concreto. Elisabetta non si limitava a donare beni materiali, ma offriva anche la sua presenza, ascoltando, consolando e curando personalmente coloro che erano in difficoltà. Questo approccio diretto e personale alla carità era rivoluzionario per il suo tempo e continua a essere un modello potente di misericordia attiva.

Inoltre, la vita di Elisabetta è un esempio di come la misericordia possa trasformare non solo la vita di coloro che la ricevono, ma anche di chi la pratica. Attraverso il suo servizio, Elisabetta trovò una profonda gioia e realizzazione personale, dimostrando che nel donarsi agli altri si scopre il vero senso della propria vita. La sua esistenza, così radicalmente centrata sull’altro e sul servizio, è una chiara manifestazione di come la misericordia sia al cuore del cristianesimo.

Sant’Elisabetta d’Ungheria ci insegna che la misericordia non è un’azione isolata o un compito da svolgere; è uno stile di vita, un modo di essere che riflette l’amore di Dio nel mondo. La sua eredità è un invito a vedere nel volto dei poveri e dei sofferenti il volto di Cristo e a rispondere con un amore che va oltre le parole, un amore che si fa azione.

Agiografia

S. Elisabetta, figlia di Andrea re d’Ungheria e di Gertrude, nacque in Presburgo, allora regno d’Ungheria, l’anno 1207. A quattro anni, secondo l’uso dei tempi, era già promessa in sposa al principino Ludovico, col quale fu educata e crebbe tra il fasto ed i cattivi esempi della corte. Ma il Signore la prevenne con le sue benedizioni e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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