Santo del giorno 17 luglio: Sant’Alessio
Povero in casa del padre
Nome
Sant’Alessio
Titolo
Mendicante
Nascita
IV Secolo, Roma
Morte
14 luglio 412, Roma
Ricorrenza
17 luglio
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Glorioso Sant’Alessio, tu che hai ricevuto il potere di eliminare tutto il male che circonda il Signore, ti chiedo di allontanare da me i miei nemici. Porta lontano da me i Diavoli. Porta lontano da me le persone false. Porta lontano da me i Peccatori. Ti prego affinché porti lontano da me tutti quelli che desiderano farmi danno. Allontanami così tanto dalle persone cattive che non mi possano mai vedere. Allontana da me tutti quelli che abbiano pensieri cattivi e che desiderano danneggiarmi. Avvicinami al Signore affinché, con la sua Divina Grazia venga coperto di bontà.
Patrono di
Sant’Alessio con Vialone, Miagliano, Sant’Alessio in Aspromonte
Protettore
dei mendicanti
Martirologio Romano
A Roma Sant’Alessio Confessore, figlio del Senatore Eufemiano. Egli, nella prima notte delle nozze, partito di casa lasciando intatta la sposa, e, dopo lunga peregrinazione, tornato a Roma, con nuova arte deludendo il mondo, rimase incognito per diciassette anni nella casa patema, alloggiatovi come povero; ma dopo la morte, riconosciuto per una voce che si udì nelle chiese di Roma e per un suo scritto, al tempo del Papa Innocenzo primo, fu con sommo onore trasferito alla chiesa di san Bonifacio, dove rifulse per molti miracoli.
Il Santo e la missione
Sant’Alessio è stato un esempio straordinario di dedizione alla missione di servire Dio e il prossimo attraverso la sua vita di preghiera, sacrificio e umiltà. La sua missione non è stata caratterizzata da grandi gesti o opere spettacolari, ma piuttosto da un radicato desiderio di cercare e amare Dio in ogni momento della sua esistenza. Alessio ha scelto di rinunciare alla sua posizione e alla sua ricchezza per abbracciare una vita di povertà e penitenza. Ha vissuto una vita nascosta, dedicandosi alla preghiera, alla meditazione e alla mortificazione del proprio ego. La sua umiltà straordinaria e la sua totale dipendenza da Dio lo hanno reso un esempio vivente di umiltà e fiducia in Dio. Nonostante la sua vita appartata, la sua testimonianza ha raggiunto molte persone che lo hanno cercato per ottenere consigli spirituali e aiuto nella loro vita di fede. Sant’Alessio ha dimostrato che la missione non dipende dalla visibilità o dal riconoscimento umano, ma dal profondo amore per Dio e per il servizio agli altri. La sua vita ci sfida a vivere la missione cristiana con umiltà e fedeltà, cercando sempre la volontà di Dio e mettendo gli altri al centro dei nostri sforzi. Sant’Alessio ci insegna che la missione può essere realizzata anche nelle piccole azioni quotidiane, quando sono offerte con amore e dedizione a Dio. Che l’esempio di Sant’Alessio ci ispiri a coltivare una vita di preghiera, umiltà e servizio, vivendo la nostra missione con amore e fiducia in Dio, donando così la luce di Cristo al mondo che ci circonda.
Il Santo e la misericordia
La storia di Sant’Alessio illustra l’importanza delle Opere di Misericordia nella vita cristiana. Le Opere di Misericordia sono atti di amore e compassione verso il prossimo, ispirati all’insegnamento di Gesù Cristo. Esse includono nutrire gli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, visitare gli ammalati e i carcerati, accogliere gli stranieri, insegnare agli ignoranti, consolare gli afflitti e pregare per i vivi e per i morti. La storia di Sant’Alessio sottolinea come queste opere siano fondamentali per i cristiani, poiché ci invitano ad imitare Cristo nella compassione, nell’amore e nella cura degli altri. Sant’Alessio ha scelto volontariamente di vivere nella povertà e di sperimentare l’indigenza, così da poter comprendere le sofferenze dei più bisognosi e aiutarli concretamente. L’esempio di Sant’Alessio ci ricorda che le Opere di Misericordia sono una risposta pratica alla chiamata di Gesù a prendersi cura dei più deboli e bisognosi. Queste opere ci permettono di condividere l’amore di Dio con gli altri e di vivere il Vangelo nella nostra quotidianità.
Agiografia
«Santo Alesso fu figliuolo d’un nobilissimo uomo di Roma, il quale aveva nome Eufemiano, ed era il maggiore che visse nella corte dello Imperatore; Eufemiano uomo di tanta di tanta ricchezza e di tanta magnificenza, che continuamente aveva a suo servizio tremila donzelli, i quali vestivano di vestimenta di seta e cintole d’oro. Ed era costui tanto misericordioso al contrario dei poveri, che ogni dì nella sua abitazione aveva tre mense di poveri pellegrini, d’orfani e di vedove». Alessio era nato quando Eufemiano e sua moglie, Egle, erano già vecchi; era cresciuto virtuosamente e, giunto in età adatta, aveva rifiutato per moglie una nobile e ricca fanciulla. La vigilia delle nozze, però, si legge ancora…