Santo del giorno 17 gennaio: Sant’Antonio

Sant’Antonio: Storia, Miracoli e Devozione del Santo Patrono Perduto

Nome

Sant’Antonio

Titolo

Abate

Nascita

12 gennaio 251, Eraclea (Egitto Superiore)

Morte

17 gennaio 356, Tebaide (Alto Egitto)

Ricorrenza

17 gennaio

Martirologio

edizione 2004

Preghiera

O vero miracolo degli Anacoreti, trionfatore del demonio, gloriosissimo S. Antonio, esempio luminoso di penitenza e di fortezza cristiana, ardente di zelo per la salvezza delle anime e di carità per bene del prossimo. Voi che ottenete da Dio la speciale virtù di liberare l’aria, la terra, il fuoco e gli animali da ogni morbo e da ogni malefica influenza, deh! fate che con una santa vita imitiamo le vostre eroiche virtù e che anche quaggiù in terra sperimentiamo il vostro valevole patrocinio, ricevendo copiosissime le vostre benedizioni su tutto ciò che serve per la nostra alimentazione e pei nostri lavori sui corpi e sulle anime nostre. Così sia.

Patrono di

Fara Filiorum Petri, Rocca di Mezzo, Bolognano, Carunchio, Genzano di Lucania, Francica, Mottafollone, Cropalati, Sant’Antonio Abate, Agerola, Vibonati, Riardo, Galluccio, Malalbergo, Tavagnacco, Sedegliano, Pravisdomini, Bordano, Castelnuovo di Porto, Vicovaro, Mele, Dolceacqua, Borgomaro, Magliolo, Casanova Lerrone, Vasia, Sant’Angelo Lodigiano, Valmadrera, Costa Volpino, Pontoglio, Castelcovati, Pozzo d’Adda, Casnate con Bernate, Canneto sull’Oglio, Pian Camuno, Zinasco, Veniano, Linarolo, Berbenno, Ponti sul Mincio, Santa Maria Hoè, Introbio, Casto, Ello, Salvirola, Piario, Pietra de’ Giorgi, Postalesio, Olmo al Brembo, Tornata, Torre de’ Negri, Veleso, Crandola Valsassina, Vedeseta, Magasa, Parlasco , Colli Verdi, Centro Valle Intelvi, La Valletta Brianza, Castelletto sopra Ticino, Montà, Pray, Murisengo, San Bernardino Verbano, Lesegno, Toceno, Roccasparvera, Calasca-Castiglione, Camerana, Lusernetta, Priero, Montabone, Colleretto Castelnuovo, Loazzolo, Cortandone, Levice, Novoli, Rocchetta Sant’Antonio, Decimomannu, Castelsardo, Posada, Mamoiada, Desulo, Silanus, Burgos, Sant’Antonio di Gallura, Misterbianco, Aci Sant’Antonio, Camporotondo Etneo, Castrofilippo, Burgio, Montagnareale, Santa Domenica Vittoria, Fivizzano, Laives, Giovo, Ruffrè-Mendola, Valtournenche, Fontainemore, Rosà, Monteforte d’Alpone, Recoaro Terme, Costermano sul Garda, Alano di Piave, Cencenighe Agordino, Piacenza d’Adige

Protettore di

Agricoltura, allevamenti, animali domestici, herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio), morbi contagiosi, peste, scorbuto

Martirologio Romano

Niella Tebàide sant’Antonio Abate, il quale, padre di molti Monaci, visse celeberrimo per la vita e miracoli; le sue gesta furono descritte da sant’Atanasio in un celebre volume. Il suo sacro corpo però, sotto l’Imperatore Giustiniano, fu ritrovato per divina rivelazione, portato ad Alessandria e sepolto nella chiesa di san Giovanni Battista.

 

Il Santo e la missione

Sant’Antonio è una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della spiritualità cristiana, non solo per i suoi miracoli ma anche per la sua profonda missione di fede e carità. La sua vita è stata un percorso di costante dedizione verso gli altri, caratterizzata da una compassione senza limiti e un impegno incrollabile per la diffusione del messaggio cristiano. Attraverso le sue predicazioni, ha toccato i cuori di molti, portando speranza e consolazione a coloro che erano in difficoltà. La missione di Sant’Antonio si è estesa oltre l’insegnamento delle Scritture; ha incarnato nel suo operato quotidiano l’amore e la misericordia che predicava, diventando un esempio tangibile di come vivere la fede. La sua capacità di ascoltare e di rispondere ai bisogni dei più poveri e dei sofferenti ha mostrato una profonda comprensione dell’essenza umana e dell’importanza dell’empatia e dell’aiuto concreto. Sant’Antonio, con la sua vita e la sua missione, ci insegna che la vera santità non risiede solo nelle grandi opere, ma anche nei piccoli gesti di amore e di bontà quotidiani.

Il Santo e la misericordia

Sant’Antonio è un emblema di misericordia nella tradizione cristiana, una figura che incarna l’amore e la compassione in ogni aspetto della sua vita e del suo ministero. La sua dedizione ai bisognosi e agli emarginati era radicata in una profonda comprensione della sofferenza umana e in un desiderio sincero di alleviarla. La misericordia di Sant’Antonio si manifestava non solo attraverso parole di consolazione, ma soprattutto attraverso azioni concrete. Egli era un faro di speranza per coloro che erano disperati, un porto sicuro per i perduti e un conforto per gli afflitti. La sua capacità di perdonare e di mostrare gentilezza anche nelle circostanze più difficili rifletteva la sua profonda fede in un Dio d’amore e di misericordia. Sant’Antonio ha insegnato che la vera misericordia va oltre il semplice atto di dare; è un modo di vivere, un impegno costante a rispondere con amore e comprensione alle esigenze degli altri. La sua eredità continua a ispirare, ricordandoci che nel cuore della misericordia risiede il vero spirito della santità.

Agiografia

Antonio nacque presso Eraclea (Egitto Superiore) nel 251 da nobili genitori, ricchi e timorati di Dio, i quali si presero grande cura di educarlo cristianamente. A soli diciotto anni li perdette, rimanendo egli custode di una piccola sorella e possessore di considerevoli ricchezze. Ma la voce di Dio non tardò a farglisi sentire, era orfano da appena sei mesi, quando in chiesa sentì leggere le parole di Gesù: « Se vuoi essere perfetto, vendi quanto hai, e dallo ai poveri, così avrai un tesoro nel cielo, poi vieni e seguimi ». Antonio le prese come dette a se medesimo: andò a casa, distribuì le sue sostanze ai poveri, riservandosene solamente una piccola porzione pel mantenimento suo e della sorella. Poco dopo avendo udito le altre parole di Gesù: « Non vi prendete fastidio del domani », diede ai poveri anche il rimanente, pose la sorella in un monastero di vergini, e lui stesso si ritirò a fare vita penitente nel deserto. Quivi si sforzava di praticare le virtù che vedeva praticate da altri santi penitenti, nelle cui cellette spesso si recava per imparare da essi la via della perfezione. Lavorava inoltre per procacciarsi il cibo, e tutto ciò che guadagnava in più lo donava ai poveri. Ma il demonio non poteva sopportare in un tal giovane tanto ardore di perfezione, e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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