Santo del giorno 15 ottobre: Santa Teresa d’Avila

Santa Teresa d’Avila: la mistica che ha ispirato il mondo

Nome

Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada

Titolo

Vergine e Dottore della Chiesa

Nascita

28 marzo 1515, Gotarrendura, Spagna

Morte

04 ottobre 1582, Alba de Tormes, Spagna

Ricorrenza

15 ottobre

Martirologio

edizione 2004

Beatificazione

24 aprile 1614, Roma , papa Paolo V

Canonizzazione

12 marzo 1622, Roma , papa Gregorio XV

Preghiera

O serafica Vergine Teresa, sposa diletta del Crocifisso, Voi che in terra tanto avete amato il vostro e mio Dio, ed ora in cielo lo amate con amore più puro e più grande: Voi che avete sempre desiderato di vederlo amato da tutti gli uomini, impetrate, vi prego anche per me la scintilla di questo santo amore, che mi faccia dimenticare del mondo, delle creature, di me stesso e faccia che tutte le mie opere siano sempre impiegate in eseguire, fra le delizie o fra le pene, la volontà di quel sommo Bene, che merita essere infinitamente ubbidito ed amato. Deh! ottenetemi queste grazie Voi che tanto potete presso Dio per venire partecipe di Lui con Voi nell’eternità del Paradiso. Così sia. Gloria Patri.

Patrono di

Napoli, Inveruno, Berzano di Tortona, Santa Teresa Gallura, Gesturi

Protettore di

Cordai, orfani, persone ordini religiosi, persone in cerca di grazia, persone malate nel corpo, persone ridicolizzate per la loro pietà, scrittori

Martirologio Romano

Memoria di santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa: entrata ad Ávila in Spagna nell’Ordine Carmelitano e divenuta madre e maestra di una assai stretta osservanza, dispose nel suo cuore un percorso di perfezionamento spirituale sotto l’aspetto di una ascesa per gradi dell’anima a Dio; per la riforma del suo Ordine sostenne molte tribolazioni, che superò sempre con invitto animo; scrisse anche libri pervasi di alta dottrina e carichi della sua profonda esperienza.

 

Il Santo e la missione

Santa Teresa d’Avila, donna dall’anima intraprendente e profondamente contemplativa, incarna in sé una dimensione missionaria che ha attraversato i secoli, risonando ancora oggi nelle vite di molti credenti. La sua missione, intricata e complessa, si snoda attraverso i meandri di una spiritualità che si fa pratica, che si fa vita vissuta, diventando un faro per chi cerca Dio nel vortice delle sfide quotidiane.

Nel cuore di Teresa, la missione non è separata dalla profondità della sua vita interiore. Al contrario, è il suo profondo amore e intimità con Dio che la spingono verso l’esterno, in un desiderio incessante di vedere le anime avvicinarsi alla divinità. Teresa non rimane reclusa nelle proprie estasi e nelle proprie esperienze mistiche; piuttosto, le usa come sorgente da cui attingere la forza e l’ispirazione per guidare e incoraggiare gli altri nel loro cammino spirituale.

L’esperienza mistica di Santa Teresa non è un rifugio, ma un propulsore che la spinge a fondare nuovi monasteri, a scrivere e a viaggiare, nonostante la sua salute cagionevole e le molteplici difficoltà incontrate. La sua visione missionaria non è tanto quella di percorrere terre straniere per evangelizzare, quanto piuttosto quella di andare profondamente dentro l’anima umana, esplorandone e illuminandone gli anfratti più oscuri con la luce dell’amore divino.

Teresa insegna che la missione inizia dall’interno, dalla conversione personale, dall’incontro autentico con il Cristo vivo e risorto. Solo chi ha fatto esperienza di questo incontro può diventare autentico missionario, perché sa che cosa significa essere toccati, trasformati dall’Amore. La sua missione è dunque quella di un costante ritorno, di un sempre nuovo approfondimento dell’incontro con Dio, per poter essere, nelle e attraverso le proprie fragilità, strumento efficace del suo amore salvifico.

Teresa scrive, dialoga, fonda, non per realizzare qualche proprio sogno di grandezza, ma per dare spazio a Dio, per permettere all’Amore di fluire attraverso di lei e raggiungere le anime. La sua missione diventa così un continuo divenire, un cammino in cui la ricerca di Dio e la ricerca dell’uomo si incontrano e si fondono, in un abbraccio che non esclude, ma al contrario, include le fragilità, le paure, le resistenze.

Nella missione di Santa Teresa d’Avila, le parole e le opere sono il frutto maturo di un cuore che si è lasciato toccare e modellare da Dio. È un invito per ogni cristiano ad abbandonare le proprie sicurezze per intraprendere un cammino di profonda unione con Dio, sperimentando che la vera missione non nasce dalle proprie capacità, ma dalla disponibilità a lasciarsi plasmare dall’Amore, divenendo canale attraverso cui l’Amore stesso possa raggiungere e trasformare il cuore degli altri.

Il Santo e la misericordia

Santa Teresa d’Avila, mistica e riformatrice, navigava nelle acque profonde della misericordia divina, trovando in esse non solo il rifugio della propria anima, ma anche la fonte inesauribile dalla quale dissetare un mondo assetato di autentico amore e compassione. La misericordia, per Teresa, era intrecciata in modo inscindibile con l’esperienza dell’amore trascendentale di Dio, un amore che, nei suoi scritti e nelle sue azioni, ella desiderava diffondere in modo tangibile, avvolgente, e ininterrotto.

Il cammino teresiano, marcato da una peculiare unione mistica con il divino, non fu esente da ostacoli e sofferenze. Eppure, in ogni prova, Teresa trovava nell’infinita misericordia divina la linfa vitale per avanzare, per rialzarsi, per perdonare e per offrire se stessa in un sacrificio di amore. La misericordia era, per lei, sia un baluardo che la sosteneva nei momenti di debolezza, sia la guida che illuminava il suo cammino verso una sempre maggiore conformazione al volere divino.

Nelle fondazioni dei suoi conventi e nella scrittura delle sue opere, la misericordia di Teresa d’Avila non rimase un concetto astratto o un mero oggetto di contemplazione. Diventò piuttosto prassi, un modo di vivere e di interagire con il prossimo, un modo di guardare l’altro non solo con occhi umani ma con lo sguardo di Dio stesso. Essa si traduceva in un’accoglienza sincera e disinteressata dell’altro, in un perdono che non contava il costo, in un amore che non poneva condizioni.

Il suo incontro con il volto misericordioso di Cristo non poteva che spingerla verso un amore pratico, fatto di gesti e scelte concrete. Quante volte nei suoi scritti Teresa ci ha parlato di quel volto, specchio dell’amore divino, che la invitava a percorrere strade nuove e a volte impervie, per essere testimone vivente della misericordia di Dio in mezzo ai suoi fratelli e sorelle!

L’approccio di Santa Teresa alla misericordia era tanto profondo quanto pratico: la sua spiritualità era intrisa di una carità ardente e operosa, che si traduceva in opere tangibili a favore del prossimo, in un dialogo aperto e onesto anche nei confronti di coloro che erano lontani dalle sue posizioni. In un’epoca segnata da tensioni e contrasti anche all’interno della Chiesa, Teresa ha vissuto e promosso un cammino di riforma che, pur richiedendo fermezza e determinazione, era sempre permeato da un amore misericordioso e inclusivo, che guardava all’altro non come a un nemico da sconfiggere, ma come a un fratello da amare e un’anima da condurre verso la sorgente della vera Vita.

Santa Teresa d’Avila, dunque, si rivela ancora una volta come maestra non solo di vita interiore, ma anche di quella carità attiva e creativa che, attingendo dalla sorgente inesauribile della misericordia divina, si fa prossima all’umanità sofferente, offrendo non solo parole di conforto, ma mani pronte ad accogliere, a sostenere, a rialzare.

Agiografia

S. Teresa di Gesù nacque ad Avila (Spagna) il 28 marzo dell’anno 1515, da nobile ed antica famiglia. Teresa si distinse fin da bambina per un grande amore alla lettura di buoni libri, e specialmente della Sacra Scrittura. Leggendo ad un suo fratellino le gesta dei Martiri, tutti e due furono accesi di santo ardore di morire per il nome di Gesù, ed un giorno, non visti, fuggirono per andare tra i Mori infedeli: «Così, dicevano, voleremo subito in Paradiso!». Mirabile ingenuità! Ma un loro zio li ricondusse alla casa paterna. Allora pensarono di condurre una vita solitaria e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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