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Santo del giorno 12 marzo: Luigi Orione

“Anime, Anime” ! Questo il grido di Luigi Orione, uomo che si immolò per ogni causa facendo una sola politica, quella del Pater Noster

Oggi ricordiamo colui che con tanta modestia si definiva il “facchino di Dio”: Luigi Orione.

Bella fu la sua tempra di pastore delle anime perché viveva le complessità sociali e politiche del suo tempo senza rintanarsi in atteggiamenti di comodo.

Anche oggi bisogna sempre saper prendere posizione, essere pastori che puzzano di pecora senza vergogna, senza riserve.

E sì, lui era questo tipo d’uomo ed aveva un bel coraggio.

Da figlio di Selciatore di strade a soccorritore: una strada mai sterrata per Luigi

L’apprendista del mestiere del papà lo fece per un po’ come Gesù con Giuseppe.

Ma poi sempre i figli si arrendono alla chiamata della vita!

Passarono guerre (la prima guerra mondiale), terremoti catastrofici e Luigi Orione andava lungo tutta la penisola da su a giù, senza fermarsi mai.

Voleva essere a servizio degli altri.

Un uomo che viveva la croce anche negli  ultimi momenti della vita: “Non è tra le palme che voglio vivere e morire ma tra i poveri che sono Gesù Cristo”.

Questa la sua perfetta letizia, il dettato senza tregua della sua vita.

Ancor prima di diventare sacerdote, Luigi fu fondatore di opere

Non attese l’autorevolezza del ministero, la sistemazione ma subito si tiró su le maniche e, amico di San Giovanni Bosco, aprì un collegio per ragazzi poveri .

Era più forte di lui.

Poi, chiaro, una volta ordinato sacerdote istituì molti rami per la sua imponente quercia sempreverde: I figli della divina provvidenza, poi un ramo eremitico, due rami contemplativi di cui uno specifico per le sorelle cieche, associazioni laicali, le piccole suore missionarie della carità.

Sul filo spinato della guerra mondiale lavorò senza sosta, cosciente che la libertà dei figli di Dio ci porta su terreni diversi, tutti da coltivare!

E Luigi sapeva prendere a cuore le cause della gente.

Oggi farebbe lo stesso con il conflitto ucraino.

Sfilò con nelle mani la bandiera polacca fino alla Madonna per solidarietà.

I voti speciali di Don Luigi Orione

Queste parole di Luigi Orione ben si intarsiano nel clima quaresimale che viviamo: ” Cristo, la Chiesa, le anime si amano e si servono in croce e crocifissi o non si amano e non si servono affatto”.

Senza la croce nulla si può.

Ed è così che Luigi viveva il quarto voto speciale, nello stile gesuita, della “fedeltà al papà”.

La missione di cui si prese carico fu quella dell’unione delle chiese separate.

Ma per quanto sia complessa e dogmatica tale missione, ciò che conta è il modus operandi perché “solo la carità salva il mondo”, ci diceva Don Orione.

Concludiamo allora con queste sue solenni parole adatte al tempo che stiamo vivendo: ” Soffrire, tacere, pregare, amare, crocifiggersi ed adorare”.

Evviva Gesù, Giuseppe e Maria !

Suor Ines Carlone Figlie di Maria Missionarie

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Fonte dell’articolo

Sito ufficiale della Santa Sede

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