Santo del giorno 12 maggio: Ascensione di Gesù

L’Ascensione di Gesù: Significato Teologico e Impatto sulla Fede Cristiana

Nome

Ascensione di Gesù

Titolo

Ascesa corporea di Gesù al cielo

Ricorrenza

12 maggio

Martirologio

edizione 2004

 

Preghiera

O mio buon Gesù! consolatore degli afflitti, avete detto ai vostri Apostoli « Vado a prepararvi il luogo, acciocché dove sono Io abbiate ad essere anche voi. » Avete preparato, come spero, anche per me il domicilio nella casa del vostro Padre. Voi mi avete preceduto nella ignominia della croce e risorto ascendeste al Cielo, di là ritornerete nel giorno del giudizio per rimunerarmi in proporzione del frutto che avrò ricavato dalla vostra Passione e Morte. Voi mi siete modello e rimuneratore dei patimenti. Imiterò la divina grazia, la vostra pazienza onde possa ricevere la corona promessa a chi soffre. Vi prometto che sarò fedele fino alla morte, affinché possa ottenere il luogo che Voi mi avete preparato nella casa del Padre vostro. Sempre fino all’ultimo respiro combatterò da forte col vostro aiuto per la giustizia, onde raggiungere la vita eterna, che credo con tutta fermezza.

Patrono di

Levico Terme, Castelnuovo di Val di Cecina, Castelpagano

Martirologio Romano

Solennità dell’Ascensione del Signore nostro Gesù Cristo, in cui egli, a quaranta giorni dalla risurrezione, fu elevato in cielo davanti ai suoi discepoli, per sedere alla destra del Padre, finché verrà nella gloria a giudicare i vivi e i morti.

 

Il Santo e la missione

L’Ascensione di Gesù è un momento cruciale che segna sia la conclusione della sua missione terrena che l’inizio di una nuova fase nella storia della salvezza. Con l’Ascensione, Gesù non solo conferma la sua divinità ritornando al Padre, ma stabilisce anche il fondamento per la missione futura dei suoi discepoli. Questo evento trascendentale simboleggia la promessa di Gesù di non abbandonare i suoi seguaci, ma di essere con loro sempre, fino alla fine del mondo. L’Ascensione rafforza e ispira la comunità dei credenti, affidandole il compito di diffondere il Vangelo a tutte le nazioni. Con la sua ascensione al cielo, Gesù apre la via perché lo Spirito Santo possa venire e dotare i discepoli della forza necessaria per portare avanti questa missione. In questo senso, l’Ascensione non è un addio, ma una trasformazione della presenza di Gesù, da una presenza fisica a una spirituale e universale, permettendo così il suo operare in tutto il mondo attraverso la Chiesa. Questo passaggio chiave mostra che la missione di Gesù si estende ben oltre i suoi anni sulla terra, proiettandosi in una dimensione eterna e cosmica, in cui i credenti continuano l’opera di evangelizzazione iniziata da lui, sostenuti dalla sua promessa e dalla sua guida continua.

Il Santo e la misericordia

L’Ascensione di Gesù rappresenta un profondo atto di misericordia che continua a risuonare nel cuore dei credenti. Attraverso questo evento, Gesù non solo completa la sua missione terrena di redenzione, ma apre anche la via per una connessione più intima tra l’umanità e il divino. Questo gesto va interpretato come un estensione della sua misericordia, perché assicura che l’opera di salvezza iniziata sulla terra con la sua incarnazione e passione sia perpetuata e completata nella sua glorificazione. Con l’Ascensione, Gesù promette di inviare lo Spirito Santo, che equipaggia i fedeli con doni divini, permettendo loro di vivere secondo il Vangelo e di diffondere il suo messaggio di misericordia universale. Inoltre, Gesù, ascendendo al cielo, non si allontana dalla sofferenza umana, ma piuttosto si assicura di intercedere incessantemente per noi presso il Padre. Questa intercessione continua è un’espressione della sua infinita misericordia, dimostrando che, sebbene non sia più fisicamente presente tra noi, la sua compassione e la sua cura per l’umanità rimangono costanti e perpetue. In questo modo, l’Ascensione di Gesù rafforza il legame tra cielo e terra, promettendo una presenza misericordiosa che guida, sostiene e redime continuamente ogni aspetto della vita umana.

Agiografia

Gesù dopo la risurrezione, nei 40 giorni che rimase ancora in terra, confortò gli Apostoli e con diverse prove li convinse di essere veramente risuscitato. Li istruì intorno al regno di Dio, sul modo di governare la Chiesa, d’amministrare i Sacramenti, di salvare le anime. Avvicinandosi il giorno dell’addio: « Bisogna che me ne vada, disse, perchè se io non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore ». Ordinò quindi agli Apostoli che dalla Galilea si recassero a Gerusalemme.Il momento solenne era vicino.Fece con essi il banchetto d’addio, durante il quale apri loro maggiormente le menti, mostrando ad essi come la Sacra Scrittura parla di Cristo, della sua passione, morte e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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