Santo del giorno 12 gennaio: San Bernardo da Corleone

San Bernardo da Corleone: Un Viaggio Spirituale nella Storia Siciliana

Nome

San Bernardo da Corleone

Titolo

Religioso

Nome di Battesimo

Filippo Latini

Nascita

6 febbraio 1605, Palermo

Morte

12 febbraio 1667, Palermo

Ricorrenza

12 gennaio

Martirologio

edizione 2004

Beatificazione

1768, Roma, papa Clemente XIII

Canonizzazione

10 giugno 2001, Roma, papa Giovanni Paolo II

Preghiera

O Padre misericordioso, che in San Bernardo, fulgido esempio di costanza nella fede e modello di straordinaria penitenza e di eroica carità attuata nella pratica delle virtù evangeliche, hai impresso l’immagine dell’uomo nuovo creato nella giustizia e nella santità, concedi anche a noi di rinnovarci nello spirito per essere degni di offrirti il sacrificio di lode. Per Cristo nostro Signore. Amen

Martirologio Romano

A Palermo, San Bernardo da Corleone, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, insigne per la mirabile carità e lo spirito di penitenza.

 

Il Santo e la missione

San Bernardo da Corleone rappresenta una figura emblematica quando si riflette sulla nozione di missione nella spiritualità cristiana. La sua vita, immersa nelle sfide e nelle realtà del XVII secolo in Sicilia, riflette un percorso di trasformazione personale che diventa poi una missione di servizio e dedizione agli altri.L’elemento più significativo della sua missione non risiede solo nelle sue azioni tangibili di assistenza e cura verso i meno fortunati, ma anche nella profonda testimonianza di fede che egli incarnava. Bernardo, attraverso la sua conversione personale e il successivo ingresso nell’ordine francescano, dimostra come la missione non sia soltanto un’azione esteriore, ma un cammino interiore di continua ricerca e adesione ai valori evangelici. La sua storia ci insegna che la vera missione inizia da un cambiamento interno, un rinnovamento spirituale che poi si riversa nel mondo esterno attraverso atti di carità, giustizia e testimonianza di vita. In questo, San Bernardo da Corleone diventa un simbolo potente per chi cerca di comprendere il significato più profondo di essere missionari nel mondo di oggi: non solo facendo, ma soprattutto essendo testimoni viventi di una fede che si traduce in azione.

Il Santo e la misericordia

San Bernardo da Corleone è una figura che risplende nella storia della Chiesa cattolica, in particolare per il suo profondo impegno verso la misericordia. Nato in una Sicilia del XVII secolo, segnata da turbolenze e conflitti, Bernardo trovò rifugio nella fede e divenne un faro di speranza e carità per i suoi contemporanei. La sua vita, un tempo intrecciata con la violenza, si trasformò radicalmente dopo il suo ingresso nell’ordine francescano.

Ciò che colpisce maggiormente nella storia di San Bernardo è come la misericordia divenne il fulcro del suo essere. Non solo praticò la misericordia in modo tangibile attraverso atti di carità e assistenza ai bisognosi, ma la incarnò anche nella sua quotidiana interazione con gli altri, mostrando un’incredibile capacità di perdono e comprensione. La sua vita ci insegna che la misericordia non è semplicemente un atto esterno, ma un atteggiamento interiore che trasforma profondamente chi lo pratica e chi ne è destinatario.

La storia di San Bernardo da Corleone è un potente promemoria del potere salvifico della misericordia. In un mondo spesso segnato dall’indifferenza e dalla durezza, la sua vita ci invita a riscoprire la misericordia come via per una società più giusta e compassionevole.

Agiografia

Il suo vero nome era Filippo Latini, nacque a Corleone in Sicilia da una famiglia di calzolai molto religiosi, tanto che nel paese erano conosciuti come “la casa dei santi”. Lavorava come calzolaio ed era molto gentile con i poveri al punto da mendicare per loro.
In quei tempi la città era presieduta da una legione spagnola. Filippo considerato il miglior spadaccino della Sicilia fu eletto come ‘la migliore lama di Sicilia’. Così egli non indietreggiava quando doveva difendere dai soprusi qualche fanciulla angariata dai militari o dai signorotti, o i poveri mietitori depredati dei frutti del proprio lavoro. Un giorno per provare la sua abilità con la spada fu invitato ad uno stupido duello dove ferì gravemente alla mano il suo avversario, che lo aveva provocato. Aveva solo 19 anni e cercò rifugio in una chiesa, dove ebbe il tempo di meditare sulla sua vita, si scusò con il suo avversario, che diventò suo amico. Nel 1631 fece domanda per entrare a far parte dei Cappuccini del convento di Caltanissetta, in Sicilia, e quando prese l’abito prese il nome di Bernardo. Con gli anni tutti impararono a chiamarlo ‘il frate buono’, padre dei miseri e di tutti coloro che avevano bisogno di spirituale conforto. La sua semplice vita si svolse in vari conventi della provincia: Bisacquino, Bivona, Castelvetrano, Burgio, Partinico Agrigento, Chiusa, Caltabellotta, Polizzi e infine a Palermo dove trascorse gli ultimi 15 anni della sua vita e dove morì.
Entrò in convento come fratello laico e fu cuoco, lavandaio e fece penitenze e …

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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