Santo del giorno 11 ottobre: San Giovanni XXIII

Giovanni XXIII: il Papa del Concilio Vaticano II

Nome

Angelo Giuseppe Roncalli

Titolo

Papa

Nascita

25 novembre 1881, Sotto il Monte, Bergamo

Morte

03 giugno 1963, Vaticano

Ricorrenza

11 ottobre

Martirologio

edizione 2004

Beatificazione

03 settembre 2000, Roma, papa Giovanni Paolo II

Canonizzazione

27 aprile 2014, Roma, papa Francesco

Preghiera

O Padre, che hai plasmato con il tuo Spirito di verità e di amore il Santo Papa Giovanni XXIII, e lo hai donato alla Chiesa e all’umanità come immagine viva del Cristo buon Pastore per sua intercessione concedi anche a noi di sperimentare la tua misericordia e di splendere davanti agli uomini per la luce delle buone opere. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Patrono di

Valsamoggia

Protettore di

Esercito Italiano

Martirologio Romano

A Roma, San Giovanni XXIII, papa: uomo dotato di straordinaria umanità, con la sua vita, le sue opere e il suo sommo zelo pastorale cercò di effondere su tutti l’abbondanza della carità cristiana e di promuovere la fraterna unione tra i popoli; particolarmente attento all’efficacia della missione della Chiesa di Cristo in tutto il mondo, convocò il Concilio Ecumenico Vaticano II.

 

Il Santo e la missione

San Giovanni XXIII, papa che ha segnato un’epoca, esprime nel suo pontificato e nella sua vita un duplice volto della missione: un’appassionata cura per il mondo e un’incessante ricerca dell’unità all’interno della Chiesa stessa. La sua figura, permeata da una genuina umanità e una profonda capacità di ascolto e dialogo, diviene icona di una missione che si dispiega tanto nelle viuzze dei piccoli paesi italiani, dove fu vescovo, quanto nei meandri intricati delle relazioni internazionali, dove si mosse come diplomatico e pontefice.

La missione di San Giovanni XXIII assume un significato di apertura e di dialogo, di ponte tra realtà apparentemente inconciliabili. È un’impronta di mansuetudine, quella che lo ha reso popolarmente noto come il “Papa buono”, e al contempo di un coraggio innovativo che lo ha guidato nell’inaugurare il Concilio Vaticano II, intuendo la necessità di un rinnovamento e di un aggiornamento della Chiesa alla luce delle sfide del mondo contemporaneo.

È una missione che si radica nell’esperienza della misericordia, vista non come un astratto concetto teologico, ma come un concreto atteggiamento di accoglienza e di indulgenza verso ogni uomo e donna, verso la Chiesa e verso il mondo intero. Papa Giovanni non solo predicava la misericordia, ma la viveva, lasciandosi toccare dalle storie di sofferenza e speranza di chi incontrava, favorendo un dialogo sincero tra la Chiesa e il mondo moderno, tra le diverse tradizioni religiose e tra i vari popoli della terra.

Per Giovanni XXIII, la missione non era astratta, ma incarnata nei problemi, nelle sfide e nelle gioie delle persone reali. L’apertura del Concilio Vaticano II è in sé un atto missionario coraggioso, un invito a tutta la Chiesa a guardare con occhi nuovi alla propria missione nel mondo, a ripensare il modo in cui portare il Vangelo nelle diverse culture e a ricercare incessantemente la verità nel dialogo e nell’ascolto reciproco.

Il “Giornale dell’Anima”, il diario spirituale di Angelo Roncalli, futuro Giovanni XXIII, offre una lente attraverso la quale osservare l’intima tessitura della sua missione. Qui, nelle sue riflessioni personali, emerge il cuore di un uomo che ha fatto della propria vita un costante pellegrinaggio verso Dio e verso gli altri, con una tensione missionaria che si esprime nella semplicità quotidiana tanto quanto nei momenti storici di grande impatto.

Quando parlare di “compagni” in riferimento a Giovanni XXIII, possiamo pensare a tutti coloro che, nel contesto del Concilio Vaticano II e negli anni che lo seguirono, hanno colto la sfida del rinnovamento e dell’apertura, camminando sulla strada tracciata dal Papa buono. Sono quei vescovi, teologi, laici, religiosi e religiose che hanno intravisto nel suo invito un’opportunità di rinnovare il volto della Chiesa, di vivere una missione ancorata all’essenza del Vangelo, fatta di accoglienza, dialogo e testimonianza gioiosa della fede.

San Giovanni XXIII e i suoi “compagni” di cammino, attraverso la missione vissuta in modi e luoghi diversi, ma con un comune spirito di umiltà e apertura, ci invitano a guardare alla nostra contemporaneità con speranza e a essere, con creatività e fedeltà, annunciatori di un Vangelo che è sempre fresco e sorprendentemente attuale, capace di dialogare con le culture e di incontrare l’umanità nelle sue mille sfaccettature e nelle sue profonde domande.

Il Santo e la misericordia

La figura di San Giovanni XXIII, nota con affetto come il “Papa buono”, si erige come faro di luce nel paesaggio complesso e spesso tormentato del ventesimo secolo. La sua vita e il suo ministero, permeati da un’inequivocabile aura di misericordia, rischiarano le vie della Chiesa e della società, suggerendo un modello di bontà e comprensione che permea ogni angolo del suo servizio pastorale.

Angelo Roncalli, divenuto Papa Giovanni XXIII, ha sempre mostrato una profonda ed autentica misericordia, che trovava radici non solo nella sua profonda spiritualità e devozione, ma anche in un autentico interesse umano verso gli altri. Egli vedeva la misericordia non come un concetto astratto, ma come un modo tangibile e quotidiano di vivere il Vangelo, un modo per condividere l’amore di Dio con il mondo, soprattutto con i più sofferenti e emarginati.

La sua misericordia si estende ben oltre le parole, incarnandosi in gesti concreti e decisioni coraggiose. L’apertura del Concilio Vaticano II, ad esempio, riflette la sua profonda convinzione che la Chiesa dovesse essere un luogo di incontro, dialogo e rinnovamento, dove la misericordia divina potesse riverberarsi attraverso le strutture ecclesiali per raggiungere ogni angolo dell’umanità.

Nella misericordia di San Giovanni XXIII, vi è un’inequivocabile espressione di umiltà. Egli riconosce l’umano bisogno di Dio, ma anche la necessità divina di ogni essere umano. Il suo amore per la gente, che si esprime nella sua celebre frase “Siamo tutti fratelli”, riecheggia la misericordia di Dio, che accoglie tutti, giusti e peccatori, nel suo abbraccio amoroso. Giovanni XXIII, nella sua immensa saggezza e bontà, sapeva che la misericordia era la chiave per accedere ai cuori delle persone e per riflettere l’amore di Dio nel mondo.

Quando parliamo dei “compagni” di San Giovanni XXIII, pensiamo inevitabilmente a tutti coloro che hanno raccolto la sua eredità di misericordia e l’hanno portata avanti, condividendo quella stessa luce di amore e accoglienza in ogni angolo del mondo. Sono quei vescovi, preti, religiosi, laici che, ispirati dalla sua visione e dal suo esempio, hanno vissuto la misericordia come un servizio concreto, fatto di ascolto, condivisione e solidarietà.

La misericordia si riflette nelle opere, nei gesti e nelle parole, ma ancor più nell’atteggiamento con cui si accoglie l’altro, si ascoltano le sue storie, si condividono le sue gioie e sofferenze. In questo senso, San Giovanni XXIII e i suoi compagni ci mostrano che la misericordia non è soltanto un’azione, ma uno stile di vita, una modalità attraverso la quale guardare il mondo con gli occhi di Dio, sentendosi chiamati a essere, ovunque ci troviamo, strumenti di quella stessa misericordia che da Dio abbiamo ricevuto.

Nella contemporaneità, l’eredità di San Giovanni XXIII invita a vivere la misericordia come risposta autentica alle sfide del nostro tempo, accogliendo l’altro, promuovendo la giustizia, la pace e il dialogo, e facendo della Chiesa un luogo in cui chiunque possa sperimentare l’amore misericordioso di Dio.

Agiografia

«Figlioli… tornando a casa, troverete i bambini, date loro una carezza e dite: questa è la carezza del papa. Troverete, forse, qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Dite che il papa è con loro…».

Era una tiepida serata d’autunno e Giovanni XXIII congedava così la gente accorsa in piazza San Pietro per celebrare l’avvio del concilio Vaticano II (11 ottobre 1962). Quelle parole, intrise di umanità e di poesia, commossero il mondo e…

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Fonte dell’articolo e immagini

SantoDelGiorno.it

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