Santo del giorno 11 luglio: San Benedetto da Norcia
Il padre spirituale d’Europa
Nome
San Benedetto da Norcia
Titolo
Abate, patrono d’Europa
Nascita
480, Norcia
Morte
21 marzo 547, Montecassino, Frosinone
Ricorrenza
11 luglio e 21 marzo
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
A te oggi rivolgiamo la nostra supplica ardente, glorioso San Benedetto, “messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, araldo della religione di Cristo”, ed imploriamo la tua protezione sulle singole anime, sui monasteri che seguono la tua santa Regola, sull’Europa, sul mondo intero. Insegnaci ancora il primato del culto divino, donaci di comprendere quanto sia grande e fecondo il dono della pace, aiuta tutti coloro che si sforzano di ricomporre l’unità spirituale dei vari popoli, spezzata da tanti eventi dolorosi, così che per la tua protezione ritorniamo tutti quanti ad essere fratelli in Cristo. Amen.
Patrono di
Pomezia, Cassino, Pontecagnano Faiano, Scorzè, Cetraro, Subiaco, Gonzaga, San Benedetto Po, Norcia, San Benedetto Val di Sambro
Il Santo e la missione
San Benedetto da Norcia è stato un luminoso esempio di come la missione possa essere realizzata attraverso la ricerca della santità nella vita quotidiana. La sua regola monastica e il suo insegnamento hanno avuto un impatto duraturo sulla Chiesa e sulla spiritualità cristiana.
La missione di San Benedetto si basava sull’idea di cercare Dio in tutte le cose e di vivere in comunione con Lui attraverso la preghiera, il lavoro e l’obbedienza. Ha fondato monasteri in cui la ricerca della santità e la coltivazione di virtù come la disciplina, la stabilità e l’umiltà erano centrali.
La sua missione si estendeva anche oltre i monasteri, influenzando la società circostante. San Benedetto ha incoraggiato i suoi monaci ad essere ospitali e caritatevoli verso i poveri e gli estranei, diffondendo così l’amore di Dio attraverso l’accoglienza e la generosità.
La figura di San Benedetto ci ricorda che la missione non è solo un compito riservato a pochi, ma un invito rivolto a tutti i cristiani. Ognuno di noi può cercare la santità nella propria vita, testimoniando la fede attraverso le azioni quotidiane e il servizio agli altri.
La sua eredità continua a ispirare e a guidare i fedeli di oggi, invitandoli a vivere secondo i principi della sua regola monastica e a impegnarsi nella missione di trasformare il mondo con l’amore di Dio.
Il Santo e la misericordia
San Benedetto da Norcia è un santo venerato dalla Chiesa cattolica e considerato uno dei padri fondatori del monachesimo occidentale. Durante la sua vita, San Benedetto ha fatto molte opere di misericordia, ma il suo contributo più significativo all’educazione è stato attraverso l’istituzione dei monasteri benedettini.
Quindi, anche se San Benedetto non ha specificamente menzionato l’educazione degli ignoranti come opera di misericordia, il suo lavoro nel fondare i monasteri benedettini e promuovere l’educazione ha sicuramente avuto un impatto duraturo sulla formazione delle persone e sulla diffusione della conoscenza nell’Europa medievale.
Fondatore di
San Benedetto fondò il monastero di Montecassino, che divenne il centro spirituale e culturale dell’Europa occidentale nel Medioevo. I monasteri benedettini erano luoghi di preghiera, studio e lavoro, dove i monaci si dedicavano alla ricerca della verità, alla preservazione della conoscenza e all’educazione dei membri della comunità e delle persone che si rivolgevano a loro in cerca di istruzione.
I monaci benedettini erano impegnati nell’insegnamento delle arti liberali, come la grammatica, la retorica, la logica, la musica, l’aritmetica, la geometria e l’astronomia. Inoltre, promuovevano la lettura e la copiatura dei testi antichi, contribuendo così alla conservazione e alla diffusione della cultura classica. I monasteri benedettini divennero importanti centri di apprendimento e le loro biblioteche conservavano preziosi manoscritti che altrimenti sarebbero andati perduti.
L’educazione dei monaci e dei laici che frequentavano i monasteri era basata su principi come l’umiltà, la disciplina, il lavoro manuale e l’amore per lo studio. I monaci benedettini si consideravano custodi del sapere e si impegnavano a trasmetterlo alle future generazioni. In questo modo, contribuirono in modo significativo alla formazione delle menti e all’educazione delle persone che cercavano la loro guida.
Agiografia
S. Benedetto, padre del monachismo d’Occidente, restauratore dello spirito cristiano dei suoi tempi, nacque a Norcia, nell’Umbria, dalla nobile famiglia Anicia nel 480. Inviato a Roma per addottorarsi nelle discipline liberali, tosto si ritirò dal mondo. Prese dimora nello speco di Subiaco ove rimase per tre anni nascosto e ignoto a tutti, conducendo vita penitente e angelica. Essendosi sparsa la fama della sua santità, alcuni monaci si posero sotto la sua guida sapiente ed illuminata. Ma la sua condotta era un continuo rimprovero e uno stridente contrasto con la loro vita rilassata. Non volendo essi sottomettersi ai suoi richiami, tentarono di avvelenarlo: però, fatto egli, come era suo costume, il segno della croce, ii bicchiere che gli veniva presentato si spezzò.
Allora il nostro Santo si ritirò nuovamente nella solitudine, e accorrendo a lui gran numero di discepoli, dovette costruire dodici monasteri. Si trasferì poi a Montecassino, ove, abbattuta la statua di Apollo, fondò quel celebre monastero, meraviglia di bellezza e di arte, da cui partirono i primi apostoli benedettini. Qui creò la sua nota regola nella quale si…
Per approfondire
Santo del giorno 10 luglio: Sante Rufina e Seconda
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