Santo del giorno 06 agosto: Trasfigurazione del Signore
Un Momento Divino di Gloria e Rivelazione nell’Armonia della Salvezza
Nome
Trasfigurazione del Signore
Titolo
Gesù rivela ai tre discepoli diletti il Corpo del Vero Uomo
Ricorrenza
06 agosto
Martirologio
edizione 2004
Preghiera
Ti rendiamo grazie, somma Trinità, ti rendiamo grazie, vera unità, ti rendiamo grazie, bontà unica, ti rendiamo grazie, soavissima divinità. Ti renda grazie l’uomo, tua umile creatura e tua sublime immagine. Ti renda grazie, perché non lo abbandonasti alla morte, ma l’hai strappato dall’abisso della perdizione ed effondi a torrenti su di lui la tua misericordia. Egli ti immoli il sacrificio di lode, ti offra l’incenso della sua dedizione, ti consacri olocausti di giubilo. O Padre, ci hai mandato il Figlio; o Figlio, ti sei incarnato nel mondo; o Spirito Santo, eri presente nella Vergine che concepiva, eri presente al Giordano, nella colomba, sei oggi sul Tabor, nella nube. Trinità intera, Dio invisibile, tu cooperi alla salvezza degli uomini perché essi si riconoscano salvati dalla tua divina potenza.
Patrono di
Seriate, Sona, Lonigo, Cefalù, Margherita di Savoia, Succivo, Militello in Val di Catania, Brugine, Palmanova, Comun Nuovo
Martirologio Romano
Festa della Trasfigurazione del Signore, nella quale Gesù Cristo, il Figlio Unigenito, l’amato dell’Eterno Padre, davanti ai santi Apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, avendo come testimoni la legge ed i profeti, manifestò la sua gloria, per rivelare che la nostra umile condizione di servi da lui stesso assunta era stata per opera della grazia gloriosamente redenta e per proclamare fino ai confini della terra che l’immagine di Dio, secondo la quale l’uomo fu creato, sebbene corrotta in Adamo, era stata ricreata in Cristo.
Il Santo e la missione
La Trasfigurazione del Signore è un evento significativo che non solo rivela la gloria divina di Cristo, ma anche getta una luce sul suo cammino di missione sulla terra.
Sul monte Tabor, davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni, Cristo si trasfigura, mostrando la sua gloria celeste e confermando il suo ruolo come il Messia promesso. La presenza di Mosè ed Elia, rappresentanti della Legge e dei Profeti, enfatizza il collegamento tra l’Antico Testamento e la missione redentrice di Cristo nel Nuovo Testamento.
Ma al di là della rivelazione della sua divinità, la Trasfigurazione è anche un momento cruciale di preparazione e conferma per i discepoli. Gesù li sta preparando per la sua sofferenza imminente, morte e risurrezione. Li sta guidando a comprendere che la sua missione non è quella di un conquistatore terreno, ma di un Salvatore sofferente che porterà la redenzione attraverso l’amore e il sacrificio.
La voce del Padre che proclama “Questo è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo!” è un mandato diretto non solo ai tre discepoli presenti, ma a tutti i credenti, di seguire Cristo e di continuare la sua missione di amore e salvezza nel mondo.
La Trasfigurazione, quindi, non è solo una manifestazione della divinità di Cristo; è un momento chiave che sottolinea la natura della missione di Gesù e la chiamata a partecipare a questa missione. E’ un invito a condividere il messaggio di redenzione, a vivere una vita di autentico discepolato, e a testimoniare la luce di Cristo in un mondo bisognoso di speranza e salvezza. In breve, è un modello di missione che guida e ispira la Chiesa nel suo cammino continuo di evangelizzazione.
Il Santo e la misericordia
La Trasfigurazione del Signore è un evento fondamentale nel Nuovo Testamento che rivela la natura divina di Cristo, manifestando la sua gloria di fronte ai discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor. Ma al di là della gloria e della maestà, c’è anche un profondo messaggio di misericordia in questa rivelazione.
La presenza di Mosè ed Elia, rappresentanti della Legge e dei Profeti, insieme a Gesù, simboleggia la continuità tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Essa indica che Gesù non è venuto ad abolire la Legge ma a portarla a compimento, ed è proprio in questo compimento che risiede la misericordia di Dio.
La Trasfigurazione svela che la missione di Gesù è una missione di misericordia, una chiamata a riconciliare l’umanità con Dio attraverso la sua passione, morte e risurrezione. La visione della sua gloria non è solo una rivelazione della sua divinità, ma anche un’anticipazione della speranza e della redenzione che offre a tutti coloro che credono in Lui.
Inoltre, l’esperienza dei discepoli sul monte Tabor, sebbene pervasa da paura e meraviglia, diventa una rassicurazione dell’amore e della cura di Dio. Gesù li invita a non temere, mostrando la sua compassione e comprensione umana.
La Trasfigurazione del Signore non è solo un evento mistico che svela la natura divina di Cristo, ma anche una potente manifestazione della misericordia di Dio. Rivela un Dio che non è lontano o inaccessibile, ma vicino, amorevole e desideroso di redimere l’umanità attraverso l’opera salvifica del suo Figlio. E’ un invito a rispondere alla misericordia divina con fede e fiducia, seguendo l’esempio di Cristo, il volto della misericordia del Padre.
Agiografia
Il Divin Redentore Gesù aveva già predicato per due anni il Vangelo dell’amore per tutta la Palestina, e si era già scelti i dodici Apostoli, ma la Buona Novella non era ancora stata compresa che in piccola parte: i suoi discepoli medesimi restavano ancora dubbiosi e tiepidi.
Per confermare nella fede almeno i più amati fra gli Apostoli, prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni, li condusse sulla cima del Tabor ed…